Un monumentale “Spider” di Louise Bourgeois arriva in asta da Sotheby’s. Il 18 maggio a New York sarà offerto a 30-40 milioni di dollari e punta a infrangere due record: quello per l’artista e quello per l’opera più cara di un’artista donna venduta in asta
Le emozioni umane più fondamentali, amore e paura, catturate in forma scultorea. Così si possono definire i ragni di Louise Bourgeois. Allo stesso tempo belli e inquietanti, i monumentali Spider dell’artista «sono tra i risultati artistici più affascinanti e ambiziosi del Ventesimo secolo» affermano da Sotheby’s per presentare la grande scultura del 1996 in arrivo sul mercato. «È uno dei primi esempi del motivo più iconico della Bourgeois e uno dei soli quattro ragni monumentali mai apparsi all’asta».
“Spider” è stimato 30-40 milioni di dollari e punta a infrangere due record: quello per l’artista e quello per l’opera più cara di un’artista donna venduta in asta. Anche se l’opera dovesse raggiungere solo la stima più bassa, diventerebbe comunque il nuovo record per la Bourgeois. Quello attuale è di 32 milioni di dollari, realizzato da un altro “Spider” del 1996 nel maggio 2019 da Christie’s.
Il record per un’artista donna in asta è invece detenuto da Georgia O’Keeffe con “Jimson Weed/White Flower No. 1” venduto da Sotheby’s nel 2014 per 44 milioni di dollari.
Il proprietario
I ragni monumentali della Bourgeois, sono oggi i punti salienti di prestigiose collezioni museali e private di tutto il mondo. Altre edizioni di questo calco si trovano alla National Gallery of Art di Washington e al Kemper Museum of Contemporary Art di Kansas City, Missouri. La scultura è stata affidata a Sotheby’s dalla Fundação Itaú, in Brasile, dove si trova da più di due decenni. La fondazione ha acquisito la scultura nel 1996 – anno dell’esecuzione dell’opera – dopo che era stata presentata alla 23a Biennale di San Paolo. “Spider” è stato prestato al museo di arte moderna di San Paolo dal 1997 al 2017 e ad altre collezioni istituzionali, è stato esposto in tutto il Brasile, dal Museo Inhotim alla Fundação Iberê Camargo e al Museo d’Arte di Rio de Janeiro (MAR).
La scultura è stata un primo componente fondamentale della collezione Fundação Itaú quando fu acquisita più di 25 anni fa da Olavo Setubal (collezionista d’arte e uno dei fondatori di Itaú Unibanco). Oggi invece la collezione della fondazione si concentra principalmente sulla raccolta e la promozione di opere di artisti con sede in Brasile. I proventi della vendita saranno interamente destinati a Itaú Cultural, istituzione creata 35 anni fa per incanalare le iniziative di arte e cultura. Sotto la supervisione della Fundação Itaú, Itaú Cultural offre un’ampia programmazione gratuita di mostre, spettacoli teatrali, attrazioni per bambini nella sede centrale a San Paolo e in tutto il Brasile, in collaborazione con altre istituzioni.
I ricordi della madre
«… perché il ragno? Perché la mia migliore amica era mia madre ed era deliberata, intelligente, paziente, rassicurante, ragionevole, delicata, sottile, indispensabile, ordinata e utile come un ragno» scriveva l’artista nel 1995 in “Ode à ma mère”. Quello del ragno è uno dei motivi più iconici della Bourgeois. “Spider” rappresenta un surrogato della figura materna, funge da sostituto di sua madre, Joséphine, che era un’abile tessitrice e restauratrice di arazzi la cui morte colpì profondamente l’artista. Contemplativa e metodica, la tessitura di arazzi era un atto caro e tenero condiviso tra Bourgeois e sua madre. Quando morì nel 1932, per Louise fu un trauma che plasmò la sua intera pratica artistica mentre cercava di elaborare la perdita e il loro rapporto attraverso le sue creazioni scultoree.
Il ragno, infatti, rappresenta sia un formidabile predatore che un “riparatore industriale”, un protettore squisito e allo stesso tempo severo. I ragni della Bourgeois sono sia universali che profondamente personali, con la loro rappresentazione l’artista cerca di articolare l’esperienza condivisa e infinitamente complessa della maternità.
Louise Bourgeois ha immaginato per la prima volta i suoi ragni nei primi disegni risalenti al 1947 e successivamente ha tradotto questo tema in forma scultorea a metà degli anni ’90; durante questo periodo, le sue sculture sono maturate rapidamente, abbracciando scale maggiori e diventando sempre più intricate e tecnicamente complesse.
«Attingendo a una selezione notevolmente diversificata di influenze artistiche che vanno dal Surrealismo all’arte moderna, da Alberto Giacometti a Barnett Newman, gli illustri aracnidi di Bourgeois hanno innegabilmente rivoluzionato il corso della scultura del dopoguerra. Oggi si affiancano a sculture iconiche come “Walking Man” di Giacometti, “Mademoiselle Pogany” di Brancusi e persino la Nike di Samotracia» concludono da Sotheby’s.