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Il film Plan 75: gli anziani, il Giappone e i diktat del terzo millennio

Plan 75 Plan 75
Plan 75
Plan 75

Il film giapponese Plan 75 esce in Italia l’11 maggio. Perché vale la pena di andare a vederlo, anche se molti di noi hanno snobbato il cinema per tutto l’inverno? Lo spiega la regista giapponese Chie Hayakawa: “Non si tratta di fantascienza, ma di qualcosa che potrebbe accadere. O che sta già iniziando ad accadere”.

Questa, molto sinteticamente, è la trama della pellicola che esce in Italia giovedì 11 maggio, ma che in patria ha già creato un certo dibattito. Giappone, futuro prossimo. Il governo mette a punto il programma Plan 75, per dare una spinta gentile ai più anziani (over 75), ormai troppi e costretti a lavorare per non pesare sulla società: l’eliminazione volontaria, in cambio di denaro e di alcuni benefit dei quali usufruire nello scorcio di fine vita.

Le parabole umane di Plan 75

La narrazione del film si svolge su tre binari paralleli, quelli di un’anziana sola, di un giovane impiegato del programma, di una operatrice sanitaria filippina. Le tre parabole umane si sfiorano poeticamente, all’interno della cornice angusta di un piano governativo che non lascia spazio alla pietà. Fino all’ipotesi di anticipare l’età a 65 anni (e chissà poi a quanto, come suggerisce, nella locandina, il numero sfuocato del titolo).

Plan 75, il film
Plan 75, il film

La regista e la protagonista di Plan 75

La regista Chie Hayakawa (Tokyo, 1976) è al suo primo lungometraggio; ma di Plan 75 esiste già una prima versione in corto, presentata al Far East Film Festival di Udine nel 2019. Mentre il film ha ricevuto una menzione speciale Caméra d’Or a Cannes 2022 ed è stato presentato fuori concorso all’ultimo Torino Film Festival. E di nuovo a Udine lo scorso aprile, nell’edizione 2023 del Festival, quando l’attrice protagonista Chieko Baisho ha ricevuto il Gelso d’oro alla carriera. Baisho (nata nel 1941), una sorta di diva nipponica, rappresenta, così come il personaggio che interpreta, il vecchio Giappone che non si rassegna alla dittatura del nostro tempo: sopprimere tutto quanto viene considerato senza scopo.

La protagonista di Plan 75 Chieko Baisho riceve il Gelso d'Oro alla carriera, insieme alla regista del film, Chie Hayakawa. Foto di Alice Durigatto
La protagonista di Plan 75 Chieko Baisho riceve il Gelso d’Oro alla carriera, insieme alla regista del film, Chie Hayakawa. Foto di Alice Durigatto

La poetica del film secondo la regista Hayakawa

Così spiega la poetica del film la regista Hayakawa: “Eliminare ciò che definiamo “improduttivo” è un concetto molto vicino al fascismo: anche senza un dittatore, questo modo di vedere le cose può propagarsi facilmente tra le persone; ed è spaventoso”. Secondo Hayakawa, il comportamento dei personaggi del film, che accettano remissivamente le indicazioni promulgate per un malinteso bene comune, è affine alla mentalità giapponese odierna: “Gli anziani non vogliono disturbare nessuno: hanno paura di essere un peso per la famiglia, per gli amici o per il paese. Una paura alimentata dalla pressione sociale e mediatica che subiscono. Ho cercato di criticare qualunque tipo di società che non mette al primo posto la dignità umana, ma l’economia e la produttività”.

La locandina di Plan 75
La locandina di Plan 75

Plan 75 è una coproduzione giapponese, filippina e francese ed è distribuita in Italia da Tucker Film, specializzata nel cinema asiatico indipendente.

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