Colore, talento, ispirazione. Sono i pilastri della creazione artistica, ma anche della cucina d’autore. E allora perché non portare i grandi chef dentro al museo? È la domanda che, da qualche anno a questa parte, hanno cominciato a farsi i dirigenti di numerosi siti museali italiani, con l’obiettivo di garantire ai visitatori un’offerta gastronomica all’altezza delle mostre in calendario. Da Milano a Palermo, con sosta a Varese, Torino e Roma: ecco cinque indirizzi da provare per appagare tanto lo sguardo quanto il palato.
Ristorante Enrico Bartolini – Mudec – Milano
La rassegna non può che partire da Milano e dal Mudec, il Museo delle Culture in zona Tortona, cuore del design district. Al terzo piano del palazzo sorge il Ristorante Enrico Bartolini, lo chef che guida il più alto numero di ristoranti stellati in Italia. In quello del Mudec le stelle Michelin sono tre, il massimo punteggio secondo la mitica “guida rossa”. La cucina esprime l’ideale di “classicità contemporanea”: ricette originali e sapori inediti, che nascono solo dopo un lungo confronto con la tradizione. À la carte si possono ordinare i signature dish dello chef, come i Bottoni di olio e lime in salsa cacciucco e polpo e il Risotto alle rape rosse e salsa gorgonzola nella sua versione Evoluzione, rivisitata in chiave moderna. L’atmosfera è elegante e minimale, con un piccolo giardinetto interno e una vetrata che dà sui palazzi di Milano. Luci calde, sedie e divanetti in pelle dalle linee morbide. Tutto quello che serve per una food experience più unica che rara.
www.enricobartolini.net
Luce – Villa Panza – Varese
Ci spostiamo a Varese per metterci a tavola in un altro luogo di grande fascino: la settecentesca Villa Panza, bene Fai con spettacolare giardino all’italiana che ospita una delle più importanti collezioni d’arte americana al mondo, promuovendo mostre di respiro internazionale. In un’ala del complesso si muove con destrezza la brigata del ristorante Luce, capitanato dagli chef Matteo Pisciotta e Andrea Piantanida. La loro proposta, ricercata e innovativa, fonde territorialità e sguardo aperto alle diverse culture gastronomiche per offrire abbinamenti e piatti dalle consistenze inaspettate e seducenti. Qualche esempio? Ovetto fritto-crudo, caprino fresco della Valcuvia, erba cipollina, crema di fave e piselli e Ravioli del plin al sugo di arrosto, asparagi e crema di Castelmagno. Frutta e verdura arrivano direttamente dai frutteti e dall’orto ad uso esclusivo di Villa Panza. La cucina è a vista, con tanto di soppalco di cristallo.
www.ristoranteluce.it
Dolce Stil Novo – Reggia della Venaria Reale
Alle porte di Torino c’è la cosiddetta Versailles italiana, una delle residenze sabaude più incantevoli e sontuose, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1997. La Reggia della Venaria Reale, con il suo immenso parco pubblico e una vivace attività espositiva, richiama ogni anno centinaia di migliaia di visitatori, che possono godere anche delle creazioni culinarie dello chef patron Alfredo Russo, una stella Michelin. Il ristorante Dolce Stil Novo si trova all’ultimo piano del torrione di sud-est, nelle sale che tre secoli fa ospitavano gli appartamenti delle dame di corte. Per gli ambienti, gli architetti Carlo e Aurora Fucini si sono ispirati ad un “Settecento senza tempo”, con linee che richiamano, attualizzandolo, il neoclassicismo del XVIII secolo. Nei piatti si cerca la purezza del gusto: una proposta creativa e concreta che si fonda sulle materie prime piemontesi. Tra i dolci non può mancare la versione del Bunet con cacao, granita di amaretto e banana caramellata.
www.dolcestilnovo.com
Caffè Doria – Palazzo Doria Pamphilj – Roma
Più che un ristorante una caffetteria-pasticceria con un lounge bistrot & cocktail bar. Il Caffè Doria si trova all’interno dello storico Palazzo Doria Pamphilj che ospita una delle più visitate gallerie d’arte della Capitale, con capolavori di Caravaggio, Tiziano, Raffaello, Lorrain e Velasquez. Dove oggi sorge il locale, un tempo c’erano le antiche scuderie nobili, con una monumentale fontana di epoca seicentesca. Durante la bella stagione si può chiedere un tavolo nell’incantevole giardino del Chiostro del Bramante. La cucina è affidata al giovane e talentuoso Massimiliano Mazzotta, che punta sui concetti di stagionalità e comfort food, convinto che il cibo sia prima di tutto emozione e ricordo. L’offerta spazia dalla colazione all’after dinner, con grande attenzione per la mixology. Un antico mobile a parete davanti al bancone ospita più di 80 bottiglie di premium gin provenienti da tutto il mondo. Per chi è in cerca di un buon gin&tonic da gustare in un luogo d’atmosfera, è l’indirizzo giusto.
www.caffedoria.it
Mec – Mec Restaurant – Palermo
Segni particolari? È il primo “museo della rivoluzione informatica in Sicilia”, nato dall’intuizione dell’architetto Giuseppe Forello, tra i maggiori collezionisti di oggetti Apple in Europa. La sede espositiva è a Palazzo Castrone, nel centro storico di Palermo, e include circa 4.000 cimeli, tra rarità e pezzi iconici nati dalla mente di Steve Jobs e di chi lo ha succeduto. Un museo unico nel suo genere non poteva che ospitare un ristorante altrettanto particolare. Il Mec Restaurant è disposto su tre sale, che accostano soffitti affrescati, decorazioni classiche e teche che custodiscono memorabilia informatiche. Lo chef stellato Carmelo Trentacosti rivisita la tradizione siciliana con notevole inventiva e precisione tecnica. Dalla Caponata in conserva e cioccolato di Modica alla Melanzana perlina “ammuttunata”, pomodoro, menta e spuma di formaggio siciliano; senza dimenticare la Cassata di ricotta. I grandi classici ci sono tutti, proposti in consistenze e forme golosamente originali.
www.mecrestaurant.it