Prosegue fino al 25 giugno a Milano la retrospettiva pensata per il centenario della nascita del fotografo Helmut Newton
Dal 24 marzo al 25 giugno 2023, Palazzo Reale a Milano ospita la grande mostra dedicata a Helmut Newton, il fotografo dagli accenti glamour ed erotici.
Curata da Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation, insieme a Denis Curti, è intitolata “Legacy”, eredità, ed è stata pensata per il centenario della nascita del fotografo che cadeva nel 2020 e che ha costretto gli organizzatori a posticiparla a causa della pandemia.
La mostra include immagini iconiche e scatti inediti, presentati per la prima volta in Italia, che sveleranno aspetti meno noti dell’opera di Newton, con un focus specifico sui servizi di moda più anticonvenzionali. Il corpus di 250 fotografie, riviste, documenti e video ripercorre l’intera carriera di uno dei fotografi più amati e discussi di tutti i tempi. Per entrare maggiormente nella mente dell’artista polaroid e contact sheet sono esposti per svelare il processo creativo dietro alcuni dei suoi scatti più significativi. La mostra include anche pubblicazioni speciali, materiali d’archivio e dichiarazioni del fotografo per ricostruire il contesto nel quale è nata l’ispirazione di questo straordinario artista.
Newton ha sviluppato il suo stile unico a Parigi negli anni ’60, la città in cui aveva deciso di trasferirsi con la moglie June, prima sua musa e poi a sua volta fotografa.
Nella capitale francese aveva trovato i giusti “sparring partner” per eseguire con successo i suoi incarichi. Prima Vogue e poi altre riviste glamour, successivamente invece gli stilisti. A un certo punto la fotografia di moda si sganciata dalle testate dando modo a lui, ma anche ad altri, di sperimentare maggiormente. Newton ha collaborato intensamente con Yves Saint Laurent, Karl Lagerfeld e Thierry Mugler, degli spiriti affini che lo hanno aiutato a raggiungere i suoi obiettivi, come creare opere d’arte fotografiche uniche e innovative
L’eredità di Helmut Newton risiede nella sua capacità di scattare con arte anche se lui sosteneva di non essere un artista ma solo un fotografo.
Eppure con i suoi lavori ha intrappolato lo zeitgest del suo tempo, riversando le pulsioni del suo inconscio e nutrendosi delle influenze collettive, come dimostrano le reference di Hitchcock, Fellini e King Kong.
Attraverso un focus cronologico per decadi, anni 60-70-80-90 e gli ultimi anni, la somma degli scatti presenti consente di esplorare a 360 i suoi temi prediletti: il doppio, il nudo, il femminile, l’eros, la moda.
Per tutta la sua carriera Newton provoca e sperimenta, come quando accosta manichini e donne in carne ed ossa, con il suo lavoro vuole sondare i limiti morali, come dimostra la serie di Naked and dressed con modelle prima vestite e poi fotografate nude.
È stato un grande manipolatore e un amante della teatralità della fotografia: i modelli erano per lui dei suoi personaggi ma allo stesso tempo ogni foto ha una storia senza inizio né fine.
Per i set di moda voleva la strada e la vita, perché secondo lui le immagini andavano portate nella vita quotidiana.
Nel mondo di Newton i fatti diventano finzione; eppure, per quanto artificiose, le sue immagini meticolosamente costruite hanno una potente autorevolezza documentale, offrendosi dunque come una preziosa testimonianza da lasciare ai posteri.
Si definiva un voyeur professionista, perché per lui la fotografia era un modo di sedurre e quel che certo è che con le sue creature continuerà a farlo.