Una nuova ambiziosa collaborazione tra due magazine che da anni si occupano di arte e cultura. Black Camera atterra su ArtsLife con una nuova sezione totalmente dedicata alla fotografia e alla cultura del le immagini.
A Bologna fino al 7 gennaio 2024 40 immagini in grande formato del fotografo tedesco Andreas Gursky sui cambiamenti dello spazio urbano
Negli ultimi anni il consumo di massa ha avuto un impatto significativo sullo spazio contemporaneo, soprattutto grazie all’avvento di giganti come Amazon ed Apple. Queste realtà hanno cambiato radicalmente il modo in cui acquistiamo prodotti e hanno rivoluzionato le dinamiche dell’e-commerce, portando alla nascita di nuovi modelli di business che fanno leva sulle crescenti esigenze del consumatore.
Ma le trasformazioni non si limitano solo all’economia. Amazon ed Apple, per esempio, hanno anche imposto un nuovo ordine nello spazio pubblico, influenzando la pianificazione urbana e rivoluzionando le dinamiche della logistica. I grandi magazzini, ad esempio, stanno diventando sempre più grandi e diffusi, spalmandosi su superfici sempre vaste e limitando lo spazio pubblico e verde. Inoltre, la logistica stessa sta evolvendo rapidamente, con grandi magazzini e centri di distribuzione che si integrano in modo sempre più radicale in qualunque città. L’e-commerce sta infatti spingendo la logistica verso l’interno delle città, in modo da garantire una consegna sempre più veloce e affidabile ai clienti che sempre di più pretendono tempi sempre più rapidi e convenienti.
Spazio urbano
In questo modo, le città si stanno trasformando in veri e propri luoghi di snodo della logistica, in cui grandi magazzini, distribuzioni e trasporti si fondono con i luoghi di lavoro e i centri commerciali, creando un tessuto urbano sempre più permeabile al consumo di massa. Ma i cambiamenti provocati dalle multinazionali non si fermano qui: le piattaforme commerciali stanno anche sperimentando con nuove tecnologie per rendere il lavoro sempre più efficiente e automatizzato. La robotica e l’intelligenza artificiale stanno cambiando il volto dei magazzini, delle spedizioni e della distribuzione, creando nuovi posti di lavoro ma anche cambiando radicalmente il modo in cui pensiamo il lavoro e l’organizzazione delle città.
Infine, i colossi del mercato hanno apportato un vero e proprio rivolgimento per lo spazio urbano e per le dinamiche del consumo di massa, cambiando radicalmente il modo in cui ricaviamo profitto dai nostri prodotti e dalle nostre città. La trasformazione è ancora in corso, ma una cosa è certa: lo spazio che circonda il nostro modo di vivere e di lavorare non sarà più lo stesso.
L’alienazione dell’individuo
Il fotografo tedesco Andreas Gursky ha catturato l’essenza dei cambiamenti dello spazio urbano contemporaneo attraverso le sue fotografie. Spesso scegliendo luoghi come supermercati, aeroporti e aziende Gursky mette in risalto l’evoluzione degli spazi in cui trascorriamo gran parte della nostra vita. In queste immagini, il fotografo sottolinea l’alienazione dell’individuo in una società sempre più globalizzata e tecnologica. Le persone sono spesso rappresentante isolate, come frammenti, nella vastità degli spazi, perdute in mezzo alla frenesia delle attività quotidiane.
Ma Gursky non si limita soltanto a mostrare l’aspetto alienante della società. Cattura anche l’essenza della bellezza che si nasconde dietro i grandi cambiamenti che stanno coinvolgendo la nostra epoca. Una delle sue opere più famose, ad esempio “Rhein II” rappresenta un fiume superbo e ordinato, modellato su larga scala per adattarsi alle necessità umane. Attraverso queste fotografie, Andreas Gursky ci svela la contraddizione tra la bellezza e il brutto che spesso accompagnano lo sviluppo degli spazi contemporanei.
40 immagini
A Bologna la Fondazione MAST, fino al 7 gennaio 2024, presenta la mostra: “Andreas Gursky. Visual Spaces of Today”, a cura di Urs Stahel insieme allo stesso Andreas Gursky. Questa è la prima antologica italiana dell’artista tedesco. Il percorso espositivo, che si compone di 40 immagini in grande formato, abbraccia un arco temporale che va dai primi lavori (Krefeld Hühner, 1989) alle opere più recenti (V&R II e V&R III, 2022).