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Art Basel 2023: tutte le mostre da vedere, dai Basquiat della Beyeler alla Shirley Jaffe del Kunstmuseum

JEAN-MICHEL BASQUIAT, THE GUILT OF GOLD TEETH, 1982 Acrylique, peinture en aérosol et bâton d'huile sur toile, 240 x 421,3 cm Nahmad Collection © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York (DETTAGLIO)
JEAN-MICHEL BASQUIAT, THE GUILT OF GOLD TEETH, 1982
Acrylique, peinture en aérosol et bâton d’huile sur toile, 240 x 421,3 cm
Nahmad Collection
© Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York (DETTAGLIO)

Dai Basquiat di Modena alla Beyeler alle sperimentazioni insolitamente astratte di Shirley Jaffe, le 16 mostre da non perdere durante la settimana di Art Basel a metà giugno.

Le migliori mostre a Basilea durante Art Basel 2023

Fondation Beyeler

Doris Salcedo

21 maggio – 17 settembre 2023

Installazione alla Fondation Beyeler, 2023 © Doris Salcedo Foto: Mark Niedermann
Installazione alla Fondation Beyeler, 2023 © Doris Salcedo Foto: Mark Niedermann

Per la prima volta l’artista di fama internazionale Doris Salcedo (1958, Bogotá, Colombia) è protagonista in un museo svizzero con una mostra personale. Al centro dell’esposizione installazioni di medio e grandi dimensioni, risultato di anni di ricerca socio-politica, esperimenti su tecniche e materiali e ricerca sulle forme espressive. Esse esprimono visivamente sentimenti universali come empatia e dolore, ma soprattutto indagano il concetto di memoria e oblio nel contesto di conflitti violenti.

Jean-Michel Basquiat

11 giugno- 27 agosto 2023

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Jean-Michel Basquiat, The Guilt of Gold Teeth, 1982. Nahmad Collection

Il 1982 è stato un anno cruciale nella vita e nella carriera di Basquait. Un anno in cui, dopo un viaggio in Italia, realizzò alcune delle sue opere più importanti. Avrebbe dovuto esporle alla galleria Emilio Mazzoli di Modena, ma il progetto venne annullato. Oggi, a distanza di oltre quarant’anni, la Fondation Beyeler riunisce per la prima volta questi significativi lavori di Basquiat, cercando di ricostruire poetica e influenza di un nucleo di opere alla base del mito del writer.

Kunstmuseum Basel

Andrea Büttner. The Heart of Relations

22 aprile – 1 ottobre 2023

Dall’inizio degli anni 2000, l’artista tedesco Andrea Büttner (*1972 a Stoccarda) crea immagini su temi quali lavoro, povertà, le diverse forme di convivenza civile e le varie espressioni di credenza, religiosa o laica. Argomenti espressi tramite xilografie di grande formato, ma anche incisioni, libri, oggetti in vetro, installazioni video e tessuti. In The Heart of Relations, in particolare, Büttner intreccia diversi filoni narrativi: dalle pratiche di convivenza monastica al lavoro forzato nell’agricoltura in epoca nazionalsocialista.

Shirley Jaffe. Form als Experiment

25 marzo – 30 luglio 2023

Insieme a Norman Bluhm, Sam Francis e Joan Mitchell, a metà Novecento espatriate dagli Stati Uniti a Parigi, Shirley Jaffe è stata una delle più importanti interpreti dell’Espressionismo astratto. Traferitasi per un anno a Berlino nel 1963, le campiture di colore si fanno più geometriche e regolari, traghettando il suo stile verso caratteristiche più prettamente astratte. Due binari che la Kunstmuseum Basel racconta in una mostra realizzata con il Centre Pompidou di Parigi e il Musée Matisse di Nizza.

Bernard Buffet. Artista esistenzialista e popolare

18 febbraio – 3 settembre 2023

Col suo lavoro Bernard Buffet ha affrontato il lato più oscuro della vita. La morte, la fame e la sofferenza sono al centro delle sue nature morte e dei ritratti di figure emaciate e pallide. Al loro interno vi si trova tutta la tristezza della Parigi del dopoguerra. Opere impattanti, che gli diedero rapido successo e altrettanto rapidamente lo gettarono nell’oblio. Il Kunstmuseum racconta la sua strana parabola artistica attraverso dipinti, filmati, fotografie e altri documenti che testimoniano una poetica, tesa tra esistenzialismo e pop culture, del tutto personale.

Born in Ukraine

6 dicembre 2022–2 luglio 2023

Il Kunstmuseum Basel presenta le opere di 31 artisti della Kyiv Art Gallery, il museo nazionale d’arte ucraino. I 49 dipinti, realizzati dal XVIII al XX secolo, trovano così una dimora temporanea in Svizzera insieme ad altre opere provenienti da Kiev. Un modo per far conoscere espressioni artistiche vicine, eppure poco approfondite; ma anche un gesto di solidarietà e partecipazione nei confronti dei numerosi rifugiati ucraini in Svizzera.

Charmion di Wiegand

25 marzo – 13 agosto 2023

Nell’estate del 1941 la vita di Charmion von Wiegand, nata a Chicago nel 1896, cambiò per sempre. Fino a quel momento giornalista e critica d’arte, il giorno 12 agosto fece visita a Piet Mondrian, che viveva in esilio a New York, nel suo studio. I due divennero amici. Von Wiegand era affascinata da lui e dal neoplasticismo, lo stile al centro della sua pratica. Ispirata da questo incontro, von Wiegand iniziò a dipingere intensamente. Ora la sua opera sta gradualmente venendo riscoperta e apprezzata.

Kunsthalle Basel

Tiona Nekkia McClodden. THE POETICS OF BEAUTY WILL INEVITABLY RESORT TO THE MOST BASE PLEADINGS AND OTHER WILES IN ORDER TO SECURE ITS RELEASE

26 maggio 2023 – 13 agosto 2023

Tiona Nekkia McClodden, THE POETICS OF BEAUTY WILL INEVITABLY RESORT TO THE MOST BASE PLEADING AND ALTRE WILES PER GARANTIRE LA SUA RILASCIO, Kunsthalle Basel, 2023, veduta della mostra, foto: Philipp Hanger / Kunsthalle Basel
Tiona Nekkia McClodden, THE POETICS OF BEAUTY WILL INEVITABLY RESORT TO THE MOST BASE PLEADING AND ALTRE WILES PER GARANTIRE LA SUA RILASCIO, Kunsthalle Basel, 2023, veduta della mostra, foto: Philipp Hanger / Kunsthalle Basel

Nella sua prima mostra personale istituzionale in Europa, Tiona Nekkia McClodden (nata nel 1981) riunisce una serie di nuovi lavori che portano avanti la sua esplorazione delle intersezioni tra controllo, grazia, minaccia, desiderio e piacere. L’artista americana, che teoricamente immagina l’intera mostra come una sorta di valvola a farfalla, espone sculture basate su elementi readymade utilizzati nell’allevamento industriale di bestiame, dipinti su pelle, video e performance.

Ketuta Alexi-Meskhishvili

17 settembre 2022 – 6 agosto 2023

Ketuta Alexi-Meskhishvili, Verkleidung, Kunsthalle Basel Rückwand, 2022. Ausstellungsansicht von links nach rechts: who lived well (flames), 2016; Georgian Ornament, 2020; Sss, 2016. Foto: Philipp Hänger / Kunsthalle Basel
Ketuta Alexi-Meskhishvili, Verkleidung, Kunsthalle Basel Rückwand, 2022. Ausstellungsansicht von links nach rechts: who lived well (flames), 2016; Georgian Ornament, 2020; Sss, 2016. Foto: Philipp Hänger / Kunsthalle Basel

Ketuta Alexi-Meskhishvili (1979) presenta un insieme di immagini fotografiche di grande formato, quasi astratte, quasi trasparenti, sviluppate appositamente per la parete posteriore esterna della Kunsthalle di Basilea. Come spesso accade con l’artista di origine georgiana, le immagini sono un misto di fotografia reale, sovrapposizioni di immagini composte ed esperimenti di colore nella camera oscura. Ad ogni modo, esse approfondiscono il persistente interesse dell’artista verso i dettagli della vita quotidiana, cogliendoli e illuminandoli di luce e trasparenza.

Museum Tinguely

Roger Ballen. Call of the Void | 19 aprile – 29 ottobre 2023

Roger Ballen, Mouth to Mouth, 2013 © Courtesy Roger Ballen

Roger Ballen (1950, New York) è uno degli artisti fotografici più influenti e importanti del 21° secolo. Le sue opere strane ed estreme affrontano gli spettatori e li sfidano a venire con lui in un viaggio nelle loro menti mentre esplora i recessi più profondi della sua. Negli anni ’90 ha sviluppato uno stile fotografico che descrive come Ballenesque. Negli ultimi dieci anni, Ballen ha creato opere d’arte in cui il confine tra fantasia e realtà diventa sempre più sfumato. Impiega tecniche di disegno, pittura, collage e scultura per creare scenografie elaborate: l’abbinamento perfetto con la Danza della morte di Tinguely, tanto che la mostra sarà installata proprio in prossimità di questo lavoro.

Janet Cardiff & George Bures Miller. Dream Machines

7 giugno – 24 settembre 2023

Janet Cardiff & George Bures Miller, Escape Room, 2021 © 2023 courtesy the artists, Luhring Augustine, New York, Gallery Koyanagi, Tokyo and Fraenkel Gallery, San Fransisco, photo: David B. Smith
Janet Cardiff & George Bures Miller, Escape Room, 2021 © 2023 courtesy the artists, Luhring Augustine, New York, Gallery Koyanagi, Tokyo and Fraenkel Gallery, San Fransisco, photo: David B. Smith

Il duo di artisti canadesi Janet Cardiff e George Bures Miller creano installazioni che attivano tutti i sensi. Ci trasportano in mondi poetici e onirici guidati dall’amore per la narrazione e la scoperta. Le loro opere sono un omaggio a pratiche culturali intrise di tradizione, come cinema, teatro, spettacoli radiofonici e produzione musicale. La mostra al Museo Tinguely offre una panoramica completa del lavoro del duo, dai primi paesaggi sonori interattivi alle più recenti installazioni spaziali immersive e distopiche.

Temitayo Ogunbiyi. You will follow the Rhein and compose play

18 ottobre 2023 – 14 gennaio 2024

Temitayo Ogunbiyi, Suonerai nel quotidiando, accelerando, 2021 Brass, concrete, bronze and olive wood spoons, dimensions variable Commissioned by Fondazione Donnaregina for contemporary art, Naples

L’artista Temitayo Ogunbiyi, che vive a Lagos/Nigeria, indaga il potenziale dell’interazione ludica per esplorare temi come la migrazione e lo scambio, ma anche le culture materiali e sociali. Una prima parte del suo progetto è un «parco giochi» che invita i visitatori ad arrampicarsi, dondolarsi e giocare nel Solitude Park già a maggio. L’opera lega Lagos a Basilea: le forme delle barre d’acciaio tracciano i percorsi che collegano le due città.

Vitra Design Museum

Garden Futures. Designing with Nature

2 marzo – 3 ottobre 2023

I giardini sono specchi di identità, sogni e visioni. Hanno profonde radici culturali e sono espressione del nostro rapporto con la natura. Oggi il giardino è molto più di un romantico idillio. I giardini sono diventati luoghi d’avanguardia, che fungono da campi sperimentali per la giustizia sociale, la biodiversità e un futuro sostenibile. Con Garden Futures, il Vitra Design Museum presenta per la prima volta una grande mostra sulla storia e il futuro del giardino moderno. Quali idee hanno plasmato il nostro attuale giardino ideale? Quale contributo danno i giardini a un futuro che valga la pena vivere per tutti? La mostra esamina queste domande utilizzando diversi esempi tratti dal design, dalla cultura quotidiana e dall’architettura del paesaggio. Dalle sedie a sdraio alle fattorie urbane verticali, dai giardini comunitari contemporanei agli edifici verdi. La mostra è stata progettata dal noto duo di designer italiani Formafantasma.

Colour Rush! Eine Installation von Sabine Marcelis

Fino al 12 maggio 2024

La designer olandese Sabine Marcelis ha ridisposto la collezione del Vitra Design Museum conservata nel suo deposito, il Vitra Schaudepot, ordinando i circa 400 pezzi per ordine cromatico. Ciò consente una visione completamente nuova della collezione, apre ad affascinanti riferimenti incrociati tra epoche e stili e allo stesso tempo crea un’esperienza cromatica monumentale. La presentazione è completata da oggetti e documenti storici e contemporanei provenienti dall’archivio del museo, che mostrano come designer di epoche diverse hanno affrontato il tema del colore.

Hot Cities. Lessons from Arab Architecture

29 aprile – 5 novembre 2023

Il cambiamento climatico sta diventando sempre più evidente e il riscaldamento globale pone sfide importanti per le nostre città. La mostra Hot Cities si concentra sulle metropoli del mondo di lingua araba: come affrontano queste città e i loro abitanti il ​​clima estremo della regione? Cosa possiamo imparare dalle soluzioni locali in architettura e pianificazione urbana per rendere il nostro ambiente edificato più resistente al clima?

Schaulager

OUT OF THE BOX – 20 Years Schaulager

10 giugno – 19 novembre 2023

Il titolo Out of the Box riecheggia un principio di base che Schaulager ha perseguito fin dalla sua prima apertura nel 2003: liberare le opere d’arte da una vita in casse di stoccaggio e renderle accessibili sia alle scuole che alle università per la ricerca e la conservazione. Il titolo si riferisce anche al numero crescente di installazioni complesse, che sono state acquisite dalla collezione e saranno presentate durante la mostra in scatole di proiezione proprie. Accanto a loro dipinti, disegni, sculture e fotografie della collezione della Fondazione Emanuel Hoffmann.

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