Dal 5 all’11 giugno alla Pelanda del Mattatoio oltre 100 eventi e 200 personalità per dibattere i possibili sviluppi futuri delle periferie
“Un’iniziativa che pone la periferia al centro del dibattito sociale e culturale. E promuove idee che vanno nella direzione di una cultura partecipata e condivisa”. Con queste parole Marco Delogu, presidente dell’Azienda Speciale Palaexpo, presenta la seconda edizione di IPER – Festival delle periferie, in programma dal 5 all’11 giugno alla Pelanda del Mattatoio, a Roma. Un fitto calendario di incontri, performance, video, proiezioni, lecture, convegni e mostre con oltre 100 eventi e 200 personalità. Studiosi e artisti che offriranno il proprio punto di vista sull’idea di città e sui possibili sviluppi futuri delle metropoli.
“𝘐𝘮𝘮𝘢𝘨𝘪𝘯𝘢𝘳𝘴𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘪𝘧𝘦𝘳𝘪𝘢, 𝘦𝘲𝘶𝘪𝘥𝘪𝘴𝘵𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘢 𝘶𝘯 𝘤𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘭𝘢𝘴𝘤𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘷𝘶𝘰𝘵𝘰, 𝘦̀ 𝘪𝘭 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘮𝘰𝘥𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘳𝘶𝘪𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘦𝘤𝘰𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘮𝘢 𝘶𝘳𝘣𝘢𝘯𝘰 ‘𝘱𝘭𝘶𝘳𝘢𝘭𝘦’, 𝘴𝘢𝘯𝘰, 𝘦𝘲𝘶𝘰 𝘦 𝘪𝘯𝘤𝘭𝘶𝘴𝘪𝘷𝘰”. Sono queste le parole d’ordine scelte per la rassegna da Giorgio de Finis, direttore artistico del Festival delle periferie e del Museo delle periferie. Ampio spazio sarà dunque dedicato all’argomento delle periferie declinato in tutte le discipline. Dall’urbanistica all’architettura, arte contemporanea, antropologia, sociologia, ecologia, economia. E poi filosofia, politica, letteratura, poesia, musica, teatro, danza, performance, fotografia, cinema.
Tanti gli ospiti attesi, da Nicolas Bourriaud a Elina Chauvet, Pablo Echaurren, Valerio Magrelli, Luca Molinari, Andrea Staid. E l’evento sarà anche l’occasione per fare il punto sull’avanzamento del progetto del Museo delle periferie, la cui sede che sarà realizzata nell’ambito del Piano integrato di Tor Bella Monaca. L’edificio, progettato da Orazio Carpenzano, avrà una superficie complessiva 1700 mq, con sale espositive, atelier, sale conferenze, laboratori, biblioteche, una sala cinema.