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Vermeer. Numeri e dati sulla mostra più riuscita nella storia del Rijksmuseum di Amsterdam

A still from Close to Vermeer. Photo courtesy of Kino Lorber. A still from Close to Vermeer. Photo courtesy of Kino Lorber.
A still from Close to Vermeer. Photo courtesy of Kino Lorber.
Un frame dal documentario Close to Vermeer. Photo courtesy of Kino Lorber.
Si è conclusa ieri (4 giugno 2023) la grande mostra che il Rijksmuseum di Amsterdam ha dedicato a Johannes Vermeer. Anzi, per il museo olandese è stata addirittura “la più riuscita nella sua storia”, con 650.000 visitatori provenienti da 113 paesi durante le sue 16 settimane di esposizione.

Del resto i prodromi c’erano tutti. La mostra comprendeva infatti 28 opere di Vermeer (sulle 37 realizzate), rendendola la più vasta e completa mostra mai dedicata al pittore. Un’occasione inedita (e probabilmente irripetibile) per vedere nello stesso contesto così tanti suoi dipinti. Compresi quelli più celebri come La lattaia e La ragazza con l’orecchino di perla (che in primavera ha però fatto anzitempo ritorno al Mauritshuis dell’Aia. 7 di questi, tra l’altro, non erano mai stati in Olanda.

Per garantire una visita adeguata, il Rijksmuseum ha limitato il numero di visitatori giornalieri (e per fascia oraria), estendendo però l’orario di visita. Una scelta, quest’ultima, preventivata, ma resasi necessaria dopo l’enorme interesse mostrato dal pubblico: biglietti polverizzati in pochi giorni, sito del museo in tilt, rivenditori che su eBay proponevano tagliandi per più di 2 mila dollari. Un sold out clamoroso, un interesse inaudito per una mostra.

Per aggiudicarsi una visita, dunque, si è trattato di una vera e propria corsa al tagliando. Non a caso a vincerla sono stati per lo più visitatori olandesi (55%), seguiti dagli appassionati provenienti da Francia (17%), Germania (16%), Regno Unito (16%) e Stati Uniti (14%).

Tra questi non sono mancati di certo visitatori di prestigioso, come il presidente francese Emmanuel Macron, il regista Steven Spielberg, gli attori Gillian Anderson e Jamie Lee Curtis e lo scrittore Min Jin Lee.

Chi non è riuscito a strappare un biglietto, ha optato per godersi il palliativo offerto dal Rijksmuseum, che sul suo sito ha condiviso immagini e contributi dall’esposizione. Come per esempio la voce dell’attore Stephen Fry che raccontava ogni dipinto in mostra. In totale sono stati quasi 800 mila gli utenti che ne hanno usufruito. 100 mila, invece, le copie del catalogo vendute, “più di qualsiasi altro catalogo do mostra nella storia del Rijksmuseum“.

Un evento unico, straordinario, la cui eco non è certo destinata a interrompersi un istante. Il fenomeno Vermeer prosegue con un libro Vermeer. Faith, Light, and Reflection, scritto dal co-curatore della mostra Gregor J. M. Weber. Così come on il libro per bambini Miffy x Vermeer. Ma anche con il documentario Close to Vermeer, che racconta il dietro le quinte dell’esposizione del Rijksmuseum. Una mostra che è già una pietra miliare.

Per riviverla, a questo il link trovate il link con il nostro racconto e tutte le opere esposte in mostra.

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