Art Basel è iniziata. In programma a Basilea dal 15 al 18 giugno 2023, la fiera ha visto già un buon numero di vendite nella prima giornata di preview di ieri, 13 giugno
Vi raccontavamo qui che un lavoro di Mark Rothko sembra essersi aggiudicato il primato dell’opera più cara presentata ad Art Basel 2023. Lo propone Acquavella di New York alla cifra di 60 milioni di dollari e si intitola “Orange and Yellow” (Al momento della stesura di questo breve report non è ancora stato venduto). Secondo Naomi Rea di Artnet News è stato consegnato dal mega-collezionista Steve Wynn ed è stato venduto pubblicamente l’ultima volta nel 2014 per $ 36,6 milioni.
Ma veniamo ora a dare uno sguardo alle prima vendite effettive. Perché alcune gallerie hanno già fatto ottimi affari nel primo giorno di preview della fiera, raggiunta anche da noti curatori avvistati in giro per gli stand, come Cecilia Alemani, Carolyn Christov-Bakargiev e Daniel Birnbaum.
Si potrà fare un bilancio effettivo solo a fine fiera, però già queste prime vendite possono dare una indicazione di cosa aspettarsi. Qualche giorno fa Gareth Harris del Financial Times caricava così di aspettativa la fiera: «Dopo una forte corsa recente, il mercato dell’arte avrebbe potuto aspettarsi di continuare il suo sprint rialzista. Ma un raffreddamento è diventato evidente il mese scorso a Frieze New York, dove i rivenditori affermano che i cartellini dei prezzi per le opere vendute erano generalmente inferiori a $ 1 milione, e alle aste di punta della città, che hanno offerto risultati contrastanti. La domanda per le 284 gallerie dell’edizione di quest’anno di Art Basel (15-18 giugno) è se questo vento gelido, spinto dall’incertezza economica, soffi fino in Europa. La fiera sarà un importante banco di prova per il mercato dell’arte moderna e contemporanea, così come la serie di aste londinesi di giugno».
Cosa è già stato venduto
Nella sezione principale, “Galleries”, siamo andati a vedere cosa hanno venduto i nostri connazionali. Galleria Continua (São Paulo, Beijing, La Habana, Boissy-le-Châtel, Paris, Roma, San Gimignano) ha portato in fiera una recente opera di Anish Kapoor intitolata “Red to Cobalt Blue”, del 2022. Ad un certo punto della sua carriera Kapoor non lavora più solo con pigmenti e pietre, ma si dedica alle cosiddette “superfici specchiate”, che esplorano il colore, la profondità, il tono, la trasparenza o l’opacità. Sono dischi in diverse varianti cromatiche, che vanno dallo scuro al chiaro, dalla profondità apparentemente illimitata, che rivelano un vuoto quasi infinito. Il lavoro è stato venduto in fiera per 775,000 sterline. In stand anche la scultura “Tortue” del 2015 di Adel Abdessemed venduta per 320,000 euro e “Olho #3, Estádio do Pacaembú, São Paulo” del 2020 di JR venduta a 160,000 euro.
Anche nello stand di MassimoDeCarlo (Hong Kong, Paris, Milan, London) sono fioccati i bollori rossi. Del pittore franco-cinese Yan Pei-Ming, sono stati venduti due lavori: “Bruce Lee, Enter the Dragon” del 2023 per 480.000 euro e “Dragon céleste rouge”, sempre del 2023, per 300.000 USD. Una Superfcie Bianca del 1963 di Enrico Castellani per 220.000 euro e per rimanere sempre nell’ambito dell’importante arte italiana del dopoguerra, il ricamo di Alighiero Boetti intitolato “Dall’oggi al domani” del 1988 per 90.000 euro. Una cifra poco più alta, 95.000 euro, per “Il cielo sopra Milano” del 2023 del duo Elmgreen & Dragset. E ancora opere di Spencer Lewis (tra i 110.000 e i 65.000 dollari), Jennifer Guidi (Activated Light, USD 350,000), Mcarthur Binion (USD 250,000) solo per citarne alcune.
Cardi Gallery (Milan, London) ha portato a Basilea Paolo Scheggi con un’opera degli anni Sessanta che ha venduto per 350.000 euro, un senza titolo del 1991 di Jannis Kounellis passato di mano per 300,000 euro e un “Untitled” del 1977 di Donald Judd venduto a 1.1 milioni di dollari.
Raffaella Cortese (Milano) ha venduto “Open Room” del 2022 di Monica Bonvicini per 50,000 euro a un collezionista privato italiano. Mentre andranno in Svizzera e in Germania “Untitled No.10” del 2020 di Roni Horn e “Working on the RMS Scythia” del 2016 dei Zoe Leonard per rispettivamente USD 100,000 e USD 80,000.
Il gigante Hauser & Wirth (Hong Kong, Ciutadella de Menorca, Gstaad, Sankt Moritz, Zurich, London, Somerset, Los Angeles, New York) ha venduto già quasi una trentina di opere il primo giorno. E con nomi e prezzi blue chip. Come il grande ragno che si arrampica sulla parete del Booth della galleria: il bronzo “Spider IV” realizzato da Louise Bourgeois nel 1996 che è stato acquistato per USD 22.5 milioni. L’artista era in vendita anche con un olio 1946, “One Way Traffic”, aggiudicato a USD 2.75 milioni. L’enorme (170.2 x 290.8 cm) “Four Heads” del 1975 di Philip Guston è stato comprato per USD 9.5 milioni.
E ancora sono stati venduti: “Figures in a Garden” del 2009 di George Condo per USD 5.5 milioni, “2000 Acres Listed” del 2023 di Mark Bradford per USD 3.5 milioni, le montagne blu e violette di Nicolas Party per USD 820,000.
Una quindicina le opere vendute anche da David Zwirner (New York, London, Hong Kong, Paris), tra ile quali emerge la scultura oversize di Gerhard Richter STRIP-TOWER (2023), presentata ad Unlimited, venduta per 2,5 milioni di dollari. E poi molti nomi che in questi ultimi anni affollano il mercato dell’arte, da Alice Neel (Eddie, 1968, USD 2.8 million) a Noah Davis (Graduation, 2015 USD 2 million), Robert Ryman (Untitled, 1998, USD 1.5 million), Bridget Riley (Intervals 18, 2022, GBP 1.3 million) Elizabeth Peyton (Spencer Drawing, 1999, USD 1 million) e Njideka Akunyili Crosby (Ọkụkọ efughi na uriom, ọ gaghị efu na nnekwu; I Don’t Fear Becoming Lost, 2022 Sold for USD 700,000).
Gagosian (New York, Los Angeles, London, Paris, Rome, Geneva, Basel, Gstaad, Athens, Hong Kong) ha in stand capolavori di Pablo Picasso, John Currin, Blinky Palermo, Rudolf Stingel, Christo, Cy Twombly, Andy Warhol, Gerhard Richter e dell’ultima arrivata nella sua scuderia, Francesca Woodman. Bello il Willem de Kooning del c. 1978–80 (Untitled III) che è quotato 33-35 milioni.
Da Goodman Gallery (Cape Town, Johannesburg, London) “Untitled (Blue)” del 2023 di El Anatsui è stato venduto per USD 1.9 milioni e “Land of Dreams” del 2019 di Shirin Neshat per USD 275,000. Molte anche per Gladstone Gallery (Brussels, Roma, New York): un dipinto di Alex Katz (USD 1.1 milioni), un pezzo di Alighiero e Boetti (USD 750,000), due dipinti di Elizabeth Peyton (ciascuno per USD 650,000) e un lavori di Richard Prince (USD 475,000).
Anche i musei hanno fatto acquisti: il Moderna Museet Stockholm ha acquisito dalla galleria Nagel Draxler (Berlin, Cologne, Munich) “The Mummy” del 2021 di Sayre Gomez per USD 185,000. Goodman Gallery ha venduto “Land of Dreams” (2019) di Shirin Neshat a un’istituzione dell’Asia meridionale per 275.000 dollari e il Louisiana Museum of Modern Art ha acquisito “DREAMS HAVE NO TITLES (Lightbox)” (2023) di Zineb Sedira per 80.000 euro. Peter Freeman, Inc (New York) ha venduto “Röntgenaufnahme des Schädels M.O. / X-Ray of M. O.’s Skull” del 1964 di Meret Oppenheim a un prezzo compreso tra USD 225,000 e 275,000 a un museo in Francia.
Tra le altre opere di grandi nomi dell’arte moderna, si segnala la vendita di un dipinto di Paul Klee, uno dei maggiori esponenti dell’Astrattismo nel primo Novecento, che la galleria newyorkese Di Donna ha venduto per un prezzo che non ha dichiarato con la cifra precisa, ma in un range compreso tra i 3 e i 4 milioni di dollari. Venduto anche un lavoro di Keith Haring per circa 2 milioni di dollari.
La galleria coreana Hyundai ha venduto diversi pezzi di Lee Ufan e di Lee Ufan insieme a Park Young-sookper cifre comprese tra i USD 750,000 (per la tela “Response”, 2023) e terracotta a prezzi compresi tra i 50 e i 60 mila dollari.
Lehmann Maupin (Seoul, London, New York) ha venduto diversi lavori di Mandy El-Sayegh a compratori europei e asiatici per cifre comprese tra 115 mila e i 55 mila dollari. Un collezionista di Puerto Rico ha acquistato l’olio del 2022 “Transparency” di Liu Wei per una cifra che si colloca nel range di prezzo di USD 600,000 – 700,000.
Da Edward Tyler Nahem (New York) “Infinity-Nets (ZSSATT)” del 2008 di Yayoi Kusama è stato acquistato da un collezionista asiatico per una cifra non dichiarata ma che si aggira tra tra i2,4 e i 2,6 milioni di dollari. Volerà in USA l’Untitled del 1973 di Sam Gilliam (venduto per circa USD 830,000 – 850,000).
Da Almine Rech (Brussels, Shanghai, Paris, London, New York) due bollini rossi sopra I 500 mila dollari: uno da una cifra compresa tra USD 850,000 e 1 milione per l’olio di Tom Wesselmann “Still Life with Blonde and Goldfish” del 1999 e una secondo da USD 600,000 – 700,000 per l’olio di Ewa Juszkiewicz “Bird of paradise” del 2023.
Oltre al Mark Rothko di Acquavella, Kabir Jhala e Anny Shaw del The Art Newspaper hanno riportato anche le vendite non confermate di un Picasso da 25 milioni di dollari da Landau e un trittico di Joan Mitchell da 14 milioni di dollari da Pace Gallery. Quest’ultima ha venduto anche cinque lavori di Alexander Calder con prezzi compresi tra i USD 2.8 milioni per un “Untitled” del 1976, fino a un lavoro su carta del 1969 comprato per USD 350,000.
Anche Naomi Rea di Artnet News riporta la vendita del Picasso (senza darla per certo). Ecco cosa scrive: «Robert Landau, di Landau Fine Art, un rinomato mercante di arte impressionista e moderna, ha richiesto $ 25 milioni per un seducente ritratto di Picasso del 1927 di Marie-Thérèse Walter. Laundau ha acquistato il dipinto, che un tempo faceva parte della collezione dell’ex presidente del Whitney David Solinger, all’asta a novembre per 9,9 milioni di dollari, un furto rispetto alla sua stima compresa tra 15 e 20 milioni di dollari. […] Landau ha riconosciuto che c’è stato un aggiustamento del mercato, stimando che i prezzi sono scesi di circa il 25% sia sul mercato primario che su quello secondario – “quando piove, piove ovunque”, ha detto – e ha indicato un chiaro colpevole: i mercanti d’arte che seguono il vantaggio delle aste e gonfiando a livelli “folli” i prezzi degli artisti viventi».