Anche le conferenze stampa per Davide Livermore diventano occasioni performative. Quella di martedì 13 giugno, in cui è stata presentata la Stagione 23- 24 del Teatro Nazionale di Genova, è stata una occasione per spiegare meglio il perchè di tutti quei fiori colorati sul palco e sulle locandine e manifesti. A farlo oltre ai giovani allievi del II anno della Scuola di recitazione Mariangela Melato sono stati anche lo stesso Livermore con il Presidente Alessandro Giglio. E così mentre i ragazzi cantavano “Mettete i fiori nei vostri cannoni” Direttore e Presidente del teatro hanno fatto irruzione sul palco del Teatro Ivo Chiesa con una macchina elettrica. Il tema della Stagione è dunque quello di ritrovare umanità dentro il teatro, aprendo un discorso basato sul senso profondo della comunità che da sempre si trova nella natura che ci ospita, che ci accomuna, che ci nure e ci lega tutti indissolubilmente, come spiega anche Simona Ghizzoni che ha curato le immagini della nuova campagna di comunicazione. Il teatro diventa luogo di meraviglia, anzi di “maraviglia” come scritto sul fondale del palcoscenico e sul libretto della nuova stagione.
Scesi dalla macchina i due “big” si sono fatti lustro innanzitutto dei numeri che sanciscono la grandezza del loro teatro: ben 105 mila sono gli spettatori che si sono contati nella scorsa stagione, e il Teatro Nazionale di Genova che ha dato lavoro a oltre 400 artisti è pronto a ripartire ad ottobre per stupire il suo pubblico con il claim “Del teatro la mAraviglia”. In cartellone ci saranno 66 spettacoli di cui 20 produzioni con partecipazioni anche internazionali. Ma fino a gennaio 2024 il teatro più grande, l’Ivo Chiesa non sarà agibile per i lavori di restyling per dargli una nuova veste, da “maraviglia” anch’essa.
Anche il sindaco di Genova Marco Bucci ha colto l’occasione per raccontare il “dietro alle quinte” dei programmi del teatro: “Belli i fiori e la Liguria è la patria dei fiori. Il teatro da domani diventa diverso, un investimento che abbiamo scelto di fare perchè si tratta di un investimento che fa bene. Ricordiamo che il teatro rende i cittadini migliori, quando escono da teatro sarà difficile buttino una carta per terra”.
Anche il Presidente della Regione Toti ha puntato il dito sul prossimo restylin del teatro Ivo Chiesa: “Un restyling interno ed esterno – ha detto Toti – perchè la cultura non accresce solo i nostri neuroni, ma anche l’economia”. Regione Liguria a marzo ha infatti dato il via libera a un investimento da un milione e 500 mila euro per i lavori di rifacimento della facciata del Teatro Nazionale di Genova, stanziamento che arriva dal Fondo Strategico Regionale 2023.
Il programma
Ma veniamo al programma. Prima dell’apertura autunnale della stagione, il 20 giugno debutterà al Parco dell’Acquasola lo spettacolo “As you like it”, una versione ironica e contemporanea della commedia di Shakespeare con regia di Roberta Torre interpretata dal collettivo Nina’s Drag Queens in scena fino al 2 luglio. L’ingresso è gratuito su prenotazione.
Il sipario si alzerà invece il 12 ottobre al Teatro Modena con la prima nazionale de “La vida es sueño” di Calderon de la Barca diretto dal britannico Declan Donnelan e interpretato dalla Compañia Nacional de Teatro Clasico di Madrid, in spagnolo con sovratitoli in italiano. Uno spettacolo con trovate registiche importanti e innovative, come ha sottolineato Andrea Porcheddu.
Tra le novità più attese lo spettacolo “Fantozzi. Una tragedia” con regia di Davide Livermore e interpretato da Gianni Fantoni, che è stato a lungo a fianco di Paolo Villaggio. Nulla a che vedere con i vari film degli anni ’70 e ’80. Il personaggio di Ugo Fantozzi diventerà un personaggio drammatico dal taglio teatrale. Il cast completo è ancora in fase di definizione, ma sono stati assicurati nomi famosi. Sarà con questo titolo, in scena dal 30 gennaio all’11 febbraio 2024, che il teatro Ivo Chiesa riaprirà le porte al pubblico dopo la chiusura per ristrutturazione.
La stagione vedrà in scena autori classici e autori contemporanei, da “L’avaro” di Molière con Ugo Dighero a “Gente comune” con Filippo Dini e Linda Gennari diretti da Davide Livermore, dal progetto internazionale “The Bacchae” della regista Elli Papakonstatinou alla sperimentazione polifonica sull’”Edipo re” della Societas Raffaello Sanzio. E ancora Stefano Massini con “L’interpretazione dei sogni” di Freud, il grande Umberto Orsini ne “Le memorie di Ivan Karamazov” e Isabella Ragonese protagonista della “Clitennestra” di Colm Toibin. Giorgina Pi insieme al collettivo Bluemotion si confronterà con “Pilade” la tragedia di Pierpaolo Pasolini concepita nel 1966 e pubblicata su Nuovi Argomenti nel 1967. Anche la danza avrà il suo posto di rilievo con gli spettacoli “Cecità” di Virgilio Sieni e “Behind the Light” di Cristiana Morganti.
Per il grande successo ottenuto, ad aprile 2024 torneranno “I maneggi per maritare una figlia” con Tullio Solenghi ed Elisabetta Pozzi, e a maggio, come sempre, chiuderà la stagione “Acoustic Night 24” di Beppe Gambetta.