A Palazzo Reale di Milano la prima ampia retrospettiva del lavoro di Dondero, fotoreporter di spicco nel panorama internazionale
Pier Paolo Pasolini, Carla Fracci, Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Vittorio Gassman, Eugène Ionesco. E poi Francis Bacon, Alexander Calder, Alberto Giacometti, Alberto Burri, Mimmo Rotella, Fausto Melotti. Sono alcuni dei personaggi immortalati nei ritratti del grande fotografo Mario Dondero. Presto visibili nella mostra La libertà e l’impegno, programmata dal 21 giugno al 6 settembre a Palazzo Reale di Milano. La prima ampia retrospettiva del lavoro dell’artista scomparso nel 2015, fotoreporter di spicco nel panorama internazionale.
Curata da Raffaella Perna in collaborazione con l’archivio Mario Dondero, la mostra nell’Appartamento dei Principi mira a offrire uno sguardo complessivo sull’opera del fotografo. Attraverso una selezione di immagini da reportage e servizi fotografici realizzati dagli anni cinquanta agli anni dieci del XXI secolo. Un racconto che segue un duplice criterio espositivo, cronologico e tematico insieme. Le dieci sale dell’Appartamento si presentano come altrettante tappe, ciascuna pensata come una micro-mostra: dalle fotografie dei primi viaggi in Portogallo negli anni Cinquanta, sino agli scatti realizzati a Kabul negli anni Duemila.
Si parte da un nucleo di fotografie di taglio sociale realizzate nella penisola iberica, a partire dalla metà degli anni Cinquanta. Passando poi a 15 fotografie realizzate in Italia, che ritraggono il processo di alfabetizzazione, il lavoro rurale, le manifestazioni politiche e sindacali. Pezzo forte i ritratti, fra cui quello celebre di Pier Paolo Pasolini ripreso insieme alla madre Susanna Colussi nella loro abitazione all’Eur. Imperdibili i reportage scattati in Africa, dove il fotografo torna a più riprese lungo l’arco della sua carriera: in Algeria durante il conflitto con il Marocco, in Nigeria, in Costa d’Avorio, in Senegal.