Salita alle cronache per travagliate vicende di furti e successivi recuperi, l’opera di Brueghel entra nella collezione del museo di La Spezia
Come sia arrivato in Liguria non è mai stato accertato con certezza. Pare che fosse nella collezione di una ricca famiglia nobiliare, che poi lo donò alla chiesa di Santa Maria Maddalena di Castelnuovo Magra, nello spezzino. Parliamo del capolavoro di Pieter Brueghel il Giovane, per questo conosciuto come Crocifissione di Castelnuovo Magra. Un grande dipinto realizzato su cinque tavole di rovere, probabilmente una copia di un’opera del padre, Bruegel il Vecchio, andata dispersa. Conosciuta anche per la particolarità di avere quattro croci sul Monte Calvario. Ma salita spesso alle cronache per travagliate vicende di furti e successivi recuperi.
Trafugata una prima volta a gennaio del 1979, e poi ritrovata nel marzo successivo in un appartamento di Genova. Strappata ancora anni dopo dalla chiesa della Maddalena, con la sorpresa che si trattava di una copia, messa qualche tempo prima dai Carabinieri. Ora, dopo altre vicissitudini, il dipinto, stimato oltre 3 milioni di euro, ha trovato una collocazione sicura nella collezione del Museo Lia di La Spezia. L’opera è stata sottoposta ad un importante restauro durato tre anni, che lo ha riportato all’originale bellezza, specie nella zona del cielo, oscurato da precedenti interventi.
“Un dipinto di inestimabile valore, un capolavoro dell’arte fiamminga e non solo. Siamo contenti di poterla presentare in occasione di questa mostra, che espone opere della stessa scuola”, ha commentato il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini. Con riferimento alla mostra appena inaugurata, che resterà visibile fino al 24 settembre prossimo.