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Cinque secoli di pittura. In arrivo l’asta Old Master di Cambi a Genova

Una tornata, 286 lotti. La vendita di Cambi di Old Master di fine giugno a Genova (martedì 27, Castello Mackenzie) propone un gran numero di opere che hanno stime che vanno da 100 euro a 180 mila. Grandi nomi della storia dell’arte sono affiancati da artisti minori, alcune riscoperte, ritratti, vedute e paesaggi provenienti da prestigiose collezioni

Si parte con una delicato gruppo di opere su carta realizzate nell’ambito di nomi importanti, come Luca Cambiaso e Michelangelo Buonarroti. Svettano le navate del Duomo di Milano nell’interno di Giuseppe Bisi al lotto 29, offerte come coppia a una stima di € 1.000 – 1.500 euro. Penna, inchiostro bruno e acquerello color seppia su carta per il grande disegno preparatorio di Ubaldo Gandolfi “Sant’Elena ritrova la Vera Croce” presentato a 3.500 – 4.500 euro (lotto 20). La tela raffigurante il medesimo soggetto è inserita in catalogo al lotto n. 164

lotto 20

Pelle diafana, guance rosee e tessuto delicato per il ritratto a pastello di gentildonna con velo di Scuola francese del XVIII secolo (3-4 mila euro) e da qui si passa ai dipinti. Dopo qualche fondo meno prezioso, si staglia la ieratica “Madonna in trono col Bambino tra due Santi Martiri e i Santi Giovanni Battista e Pietro”, una tempera su tavola cuspidata a fondo oro offerta a 25-30 mila euro. «Questa anconetta risulta essere un importante esempio delle opere destinate alla devozione privata che vennero prodotte a Firenze tra la seconda metà del Trecento e l’inizio del Quattrocento. Venne attribuita dallo storico dell’arte Richard Offner al pittore attivo a Firenze nella seconda metà del XIV secolo, di cui non è noto il nome, ma che da tempo viene identificato come il Maestro della Madonna della Misericordia» spiegano gli esperti di Cambi in catalogo.

È invece di Scuola Veneta del XV secolo la “Madonna in trono con Bambino e santi”, una tempera su tavola a fondo oro, al lotto 42 (20-30 mila euro). Ancora la Vergine è protagonista dell’opera al lotto 45. Questa volta la Madre si staglia su cielo terso. Siamo già nel 1500 a Bologna, la tempera su tavola è di Giacomo Raibolini detto Giacomo Francia. È di piccole dimensioni, cm 23×18, e si trova dentro una massiccia cornice a tempietto che reca al retro le  etichette di provenienza. Nel 1944 era già passata in asta da Sotheby’s (30 – 40 mila euro).

lotto 45

Per i dipinti antichi, può succedere che una attribuzione cambi nel tempo. È questo il caso dell’olio su tavola “L’arrivo dei Magi a Betlemme”, attribuito grazie al grande Federico Zeri al Maestro di Marradi. Nel 1971 era stato assegnato alla mano del Pinturicchio, mentre Zeri ha ricondotto la paternità della tavola al legittimo esecutore  solo alla fine del Novecento. «Quest’ultimo, infatti, ritenne che l’opera dovesse essere attribuita al cosiddetto maestro di Marradi, un artista attivo verso la fine del XV secolo e formatosi nella bottega di Domenico Ghirlandaio, del quale non si conosce l’identità ma che prende il nome da un gruppo di cinque opere, realizzate da questo pittore nella badia di santa Riparata in rialto Salto a Marradi – scrivono gli esperti in Cambi nella scheda critica in catalogo – Originariamente non si trattava di un’opera unitaria ma, con tutta probabilità, di due pannelli distinti. Questi infatti, raffiguranti il corteo e l’adorazione dei Re Magi, dovevano far parte di un dossale o essere posti ai lati della pala centrale di un trittico, che con ogni probabilità è da identificarsi con una tavola, sempre ricondotta da Zeri al Maestro di Marradi raffigurante San Giuseppe e la Madonna con in braccio Gesù Bambino con alle spalle un muro diroccato, del tutto simile a quello che fa’ da sfondo al nostro corteo. Successivamente, in epoca imprecisata, questo complesso figurativo venne, come spesso accadeva, scompaginato e i due pannelli laterali uniti tra loro a costituire una scena unitaria, ma invertendo l’ordine della raffigurazione originaria. Si può notare infatti che, per come si presenta ad oggi la tavola, le figure dei Magi sono rivolte inspiegabilmente verso l’esterno della composizione, quando invece in origine i loro gesti dovevano convergere verso un centro, nell’atto di porgere doni alla Madonna con Bambino». L’opera stima  20- 25 mila euro (lotto 48).

lotto 48

Gli highlight

In asta anche un buon numero di ritratti, nature morte e scene o soggetti mitologici. Ma per osservare (e acquistare) i veri capolavori del catalogo bisogna arrivare a metà catalogo.

È posizionata al lotto 154 la “Natura morta con canestra di frutta e vanitas” (stima 140.000 – 180.000 euro) realizzata da un artista della prima metà del Seicento conosciuto con il nome di Maestro della natura Morta Acquavella. L’opera, una riflessione sulla precarietà dell’esistenza, è un esempio di pittura di altissima qualità di cui il senso di contemplazione degli oggetti, il deciso naturalismo e il taglio di luce diagonale, rivelano l’appartenenza allo stretto ambito caravaggesco seppur appena addolcito da un imbiondimento delle ombre, uno schiarimento dei colori e dall’ammorbidimento della materia.

Lotto 154

Tra la fine degli anni Dieci e l’inizio degli anni Venti del XVII secolo viene collocata invece la “Sacra Famiglia con San Giovannino e Sant’Anna”, un’opera inedita ricondotta di recente da parte della critica direttamente alla bottega di Pietro Paolo Rubens (1577 Siegen – 1640 Anversa), che riprende con alcune varianti la composizione della celebre tavola dell’Art Institute di Chicago (lotto 87, stima 60.000 – 80.000 euro). La Dott.ssa Fiona Healey scrive: «(…) La composizione della versione milanese è identica a un dipinto dell’Art Institute di Chicago, su tavola e di misure cm 114,5×91,5, accettato come opera originale di Rubens. le differenze di qualità tra i due sono notevoli.(…) Ciò è evidente in aree come i capelli dei due bambini, che nel dipinto di Milano è mancante della pennellata sciolta e più spontanea che contraddistingue l’originale(…) La diversa tecnica è particolarmente evidente nell’esecuzione dei volti, soprattutto nel confronto tra quelli di Sant’Anna. (…) Lo sfondo architettonico della versione milanese è un’indizio del fatto che un buon assistente di bottega sia il responsabile della sua esecuzione».

lotto 87

Altro dipinto importante, una bellissima “Veduta di giardino con pavone, pappagalli e conigli” di Angelo Maria Crivelli, l’artista milanese considerato tra i migliori pittori di animali del panorama artistico italiano tra XVII e XVIII secolo (lotto 104, stima 15.000 -20.000 euro.) Noto anche come Crivellone, nel corso della sua vita lavorò al servizio della grande nobiltà lombarda e della corte sabauda, realizzando opere di grande impatto scenico che ben rispondevano al gusto decorativo dell’epoca, come le celebri tele per la palazzina di caccia di Stupinigi o quelle attualmente conservate all’interno dello studio del Presidente della Repubblica al Quirinale. In questa composizione Crivelli realizza anche uno splendido paesaggio, ambientando la scena all’interno di un lussureggiante parco che si estende a perdita d’occhio, ornato da architetture classiche, intorno alle quali una ricca varietà di volatili e alcuni conigli sono ritratti con massimo naturalismo.

lotto 104

Di particolare interesse anche “La predica ai frati”, una grande tela di Alessandro Magnasco (Genova, 1667 – 1749), capolavoro di uno dei protagonisti più innovativi del panorama artistico italiano della seconda metà del Seicento. Lo stile vibrante e altamente espressivo, caratterizzato da rapide pennellate spigolose, guizzanti lampi di luce e nervose stesure a macchie di colore, si discosta dalle crome vivaci presenti nelle opere dei maestri genovesi coevi, rivelando un’enfasi chiaroscurale tipica dell’arte lombarda, con la quale Magnasco venne in contatto durante il suo apprendistato a Milano presso la bottega di Filippo Abbiati (lotto 142, stima: 60.000 – 80.000 euro).

lotto 142

Infine, merita una segnalazione la coppia di dipinti raffiguranti “Paesaggi fluviali con pastori e contadini” di Vittorio Amedeo Cignaroli, uno tra i migliori paesaggisti del Settecento piemontese. Attivo presso la corte sabauda e alle dipendenze dell’élite locale, questo artista rivoluzionò con rinnovata sensibilità il genere del paesaggio, trasformandolo nel soggetto prediletto dalla committenza per la propria rappresentazione e celebrazione. La campagna sabauda, in cui la nobiltà amava dedicarsi all’otium, soggiornando all’interno delle proprie residenze o dedicandosi all’attività venatoria, viene presentata all’interno delle opere di Cignaroli come una nuova Arcadia, all’interno della quale i protagonisti sono pastori e contadini che vivono serenamente in stretto contatto con una natura perfetta e idealizzata (lotto 273, stima: 30.000 – 40.000 euro).

lotto 273

 

Il commento dell’esperto

«Quello di Dipinti e Disegni Antichi è uno dei dipartimenti storici della casa d’aste ed è ormai diventato un importante punto di riferimento per i collezionisti italiani e internazionali sia in fase di affidamento sia di acquisto di opere. L’obiettivo perseguito dal nostro dipartimento è infatti quello di dedicare la massima cura e serietà nella ricerca e valorizzazione di dipinti inediti o pubblicati, cercando di proporre sempre un’ampia e varia selezione di opere, di ambito italiano ed europeo, che spazia dal XIV secolo sino al Settecento inoltrato. I criteri essenziali che si trovano alla base dei nostri cataloghi, in particolare modo per le aste dedicate agli Old Masters, sono certamente la qualità dei dipinti presentati, la rarità dei soggetti e degli artisti proposti e una buona provenienza, per poter rispondere in questo modo alle richieste anche dei collezionisti e amatori più esigenti» Gianni Minozzi, Direttore del Dipartimento di Dipinti e Disegni Antichi di Cambi Casa d’Aste.

 

Asta Live 863

Mar 27 Giugno 2023

Genova – Mura di San Bartolomeo, 16

TORNATA UNICAOre 15:00

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