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Falcon Lake, coming of age di amori estivi e fantasmi

Falcon Lake

Falcon LakeFalcon Lake: al cinema il ritratto di un’estate indimenticabile, tra primi amori, fantasmi e malinconie senza tempo

Tra un blockbuster e l’altro, è uscito in sala (dal 29 giugno) Falcon Lake, debutto alla regia di Charlotte Le Bon, già attrice per registi francesi come Michel Gondry e Jalil Lespert. Presentato allo scorso Torino Film Festival, il film è ispirato alla graphic novel Une sœur (Una sorella) di Bastien Vivès (pubblicata per l’Italia da Bao). Lo troverete in poche sale, ma non dovreste farvelo scappere

Una casa di legno abbastanza isolata, un lago, tutto attorno i boschi delle regioni delle Laurentides, in Quebec, a nord-ovest di Montreal. Questo paesaggio è lo scenario dell’estate di un piccolo gruppo di vacanzieri, tra cui gli adolescenti Chloé e Bastien: giovani, annoiati, curiosi. I due trascorrono le vacanze estive con le rispettive famiglie in una baita su un lago che una leggenda vuole infestato dai fantasmi, dicono che qualcuno vi sia affogato e che torni ancora e ancora su quel luogo a cui è legato da indissolubili ricordi. Nonostante la differenza di età – tre anni, lei già quasi una donna, lui quasi ancor un bambino – tra Chloé e Bastien si forma un legame unico. Lei all’inizio fa la smorfiosa, lo sfida, lui si indispettisce, si scrutano da lontano, poi man mano sempre più da vicino. Pronto a superare le sue peggiori paure, Bastien vuole conquistare un posto nel cuore di Chloé, così la vacanza diventa per lui un momento cruciale, turbolento, avventuroso e indimenticabile.

Falcon Lake Falcon Lake

C’è in Falcon Lake il profumo delle estati abbaglianti e inaspettate dell’adolescenza, quando tutto appare nuovo, incredibilmente spaventoso ma eccitante: un rito di passaggio dall’infanzia all’età adulta, un percorso di scoperta, un’indagine sul desiderio. È un piccolo film e prezioso che racchiude al suo interno una grande malinconia, una profonda carica emotiva, che riesce a conciliare lo spirito dei film per ragazzi anni ’80 con gli orizzonti del cinema di Guadagnino e Céline Sciamma (solo un po’, forse senza nemmeno volerlo). È un coming of age, un film del mistero, un film romantico, un film sulle prime vole: i primi palpiti, le prime inquietudini, le prime mani nelle mutande, ma segnato anche da ultime volte, occasioni perdute, rimpianti, ricordi e fantasmi.

Charlotte Le Bon mette in scena con grande equilibrio e parsimonia una storia delicata e sottile, un’avventura unica scritta e girata alla perfezione, a volte irrazionale e dolorosa come solo l’adolescenza può essere, un viaggio di metamorfosi e di transizione senza ritorno. Falcon Lake è un film che dopo la visione resterà con voi a lungo.

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