Dittico toscano dalla matrice comune (l’identità) per la più importante catena di alberghi di lusso al mondo: Belmond. Villa San Michele, monastero del XVI secolo, apre il sipario su “Teenager & Teenager” degli artisti cinesi Sun Yuan e Peng Yu (fino al 17 settembre), entrambi noti per la natura spesso disorientante e provocatoria delle loro opere, così come il loro uso inquietante dei materiali. Castello di Casole, invece, è il luogo ideale per Sľallers (2013) dell’artista statunitense di origini giamaicane Nari Ward, noto per le sue installazioni scultoree create con materiali di scarto. Sľallers, un gioco di parole sull’assonanza con il termine “strollers” (passeggini in inglese), è costituita da passeggini giganti, un riferimento all’apparenza divertente all’infanzia che spinge gli spettatori a fermarsi, sedersi e rilassarsi mentre vagano tra i giardini dell’hotel.
Cominciamo dal duo cinese a Villa San Michele. Il posizionamento di queste opere sotto le arcate dell’ingresso e dei corridoi dell’hotel è particolarmente interessante grazie al contrasto con la maestosità architettonica di un capolavoro rinascimentale ispirato a Michelangelo. Le opere rappresentano sculture iperrealistiche di persone sedute su un divano e su poltrone le cui teste sono state sostituite da enormi rocce, impedendo così a chi le osserva di identificare questi personaggi misteriosi, oltre a cancellare ogni possibile forma di comunicazione, culminando in una rappresentazione ironica e sinistra della società moderna.
Sun Yuan e Peng Yu sono noti per le loro meditazioni sulla condizione umana, che ottengono spogliandoci dei nostri metodi convenzionali di filtrare e di inquadrare il mondo. In questo caso, il loro interesse risiede nella natura della comunicazione, così come nei suoi limiti. Esplorando le regole che ci vengono imposte, o che ci imponiamo, gli artisti invitano lo spettatore a svincolarsi dalle limitazioni e ad avvicinarsi al nostro ruolo nel mondo con una nuova ottica.
Direzione, ora, nella bucolica campagna toscana. I 1.700 ettari di campagna rurale toscana che circondano il Castello di Casole sono costellati, fino al 12 novembre, dai mitici passeggini di Ward. Elementi che segnano simbolicamente quel momento critico in cui i bambini lasciano le braccia dei genitori per essere “spinti nel mondo”. Qui, le dimensioni sproporzionate e le ruote in cemento creano un forte contrasto con le forme originali e fragili dell’infanzia, e il titolo, dal verbo “to stall” (ritardare o rallentare), rafforza questa idea di blocco e immobilità. I visitatori sono incoraggiati a sedersi in queste forme e a scivolare in una meditazione sulle nostre origini e sulla nostra gioventù, oltre a riflettere su come le nostre identità personali mutano nel tempo a seconda del nostro ambiente.