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Eccidio al (Micro)Museo. Un “romanzo” cileno

Eccidio, del cileno Iván Navarro Eccidio, del cileno Iván Navarro
Eccidio, del cileno Iván Navarro
Eccidio, del cileno Iván Navarro

Il grande artista cileno Iván Navarro inaugura il progetto MicroMuseo, promosso a Sipicciano, nel viterbese dal poeta, critico e curatore Antonio Arévalo

Bomarzo, dove Salvador Dalì scoprì quel Sacro Bosco dei Mostri che ispirò parte della sua opera. Tarquinia, scelta come dimora creativa dal grande pittore, scultore, architetto e poeta cileno Sebastian Matta. Montecalvello, con il castello di Balthus, e il Borgo fantasma di Celleno scelto da Enrico Castellani. Bassano in Teverina, con un intero palazzo reggia di Cy Twombly, e Civitella d’Agliano, con il giardino di sculture La Serpara di Paul Wiedmer. Tracciando un’ipotetica linea fra questi luoghi, si incrocia Sipicciano. Un piccolo borgo, dove il poeta, critico e curatore cileno Antonio Arévalo ha deciso di rinverdire questa eredità.

 

 

Negli anni la borgata posta al confine fra l’alta Tuscia e l’Umbria si è aggregata una sorta di “enclave” di intellettuali cileni. Fra i vicoli di Sipicciano, pieni di gatti, è arroccata la casa dello stesso Arévalo e dell’artista performer Paolo Angelosanto. E pochi metri più in basso quella di Claudia Barattini, ex Ministra della Cultura del Cile, per tre volte curatrice del Padiglione cileno alla Biennale Arte di Venezia. Basta alzare gli occhi, per vedere la torre dove in questi giorni si è inaugurato il MicroMuseo, di cui vi abbiamo già parlato. Una torre di origine medievale, che nei secoli si è prestata a diversi utilizzi fino ad incontrare la tecnologia come infrastruttura elettrica. E che oggi si propone come fulcro di questa “new age” artistica.

 

La targa del MicroMuseo di Sipicciano
La targa del MicroMuseo di Sipicciano

Nelle viscere della terra

E chi la poteva interpretare al meglio, se non un grande artista cileno? Le porte della prima sala del MicroMuseo si sono dunque aperte a Iván Navarro, cinquantenne scultore concettuale nativo di Santiago e newyorkese di adozione. Che nel suo lavoro utilizza di frequente neon, specchi e fenomeni ottici per trasmettere il suo messaggio sociologico e politico. Fattispecie che tornano nell’opera site specific “Eccidio”, pensata per Sipicciano. Un’inquietante scritta al neon, che grazie al gioco di specchi creato nell’effimero pozzo si moltiplica all’infinito quasi a penetrare le viscere della terra. “Il suo lavoro è sicuramente giocoso, ma anche caratterizzato dalle idee di potere, controllo e reclusione”, commenta Arévalo. “Le sue installazioni ci restituiscono il mistero e il valore simbolico dell’energia ancestrale”.

 

 

Ma l’evento inaugurale si è trasformato in una vera festa dell’arte, strutturata su più giornate con importanti ospiti. Aperte dall’incontro fra Iván Navarro e Gian Maria Tosatti, coordinato dalla curatrice e critico Gabi Scardi. Pregnante anche l’approfondimento sul tema “L’arte fuori dal Museo”, animato da Marcello Carriero, Storico dell’arte e Docente presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Che ha arricchito le giornate organizzando la presenza di quattro giovani studenti della stessa accademia. Folta anche la rappresentanza degli studenti dell’Accademia di Viterbo, introdotti dal docente Paolo Angelosanto. Noi vi raccontiamo tutto con immagini e video…

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