La Fondation Carmignac di Porquerolles (Hyères, Francia) presenta la mostra The Inner Island. Come perfettamente suggerisce la location insulare della Fondazione, la mostra esplora un motore essenziale della creazione, tanto potente quanto comune: l’allontanamento dalla realtà per rivelare l’interiorità. Dal 29 aprile al 5 novembre 2023.
Sono corpi immersi in paesaggi, ma anche paesaggi che si aprono nei corpi. Una sola suggestiva immagine basta a introdurre The Inner Island, la nuova esposizione della Fondation Carmignac. Un progetto che parte dall’ambiente – che circonda l’isola di Porquerolles, ma che si ritrova anche in numerose opere in mostra – e muove verso i paesaggi interiori che ognuno di noi conserva. Un groviglio di situazioni, immagini sfocate e confuso, come un sogno di cui ci rimane nitida la sensazione ma non il contenuto. Un contenuto che gli artisti invitato hanno provato a ricostruire.
E che nel contesto storico odierno si trova ad essere scarsamente rappresentato, in favore di un’arte contemporanea che (legittimamente) volge il suo interesse all’impegno politico e sociale. É forse la sola pittura a concedersi ancora un distacco dalla realtà, utile a immergersi nei mondi segreti e misteriosi del nostro animo.
Ecco allora che più di 80 opere realizzate da cinquanta artisti – provenienti da collezioni private e pubbliche, tra cui la collezione Carmignac, ma anche nuove produzioni – restituiscono le immagini di una moltitudine di isole interiori.
Da Peter Doig ad Anna-Eva Bergman, da Ali Cherri ad Auguste Rodin, la mostra pone i visitatori a confronto con diversi mondi che fluttuano al di fuori di geografie e temporalità conosciute. Ci sono arcipelaghi, come nell’installazione di Agnieszka Kurant scolpita dalle termiti, sotto il soffitto ad acqua di Villa Carmignac; strane presenze, umane, animali, ibride o soprannaturali, che popolano i dipinti di Andrew Cranston e Verne Dawson, così come le sculture di Francis Uprichard e Corentin Grossmann nei giardini; ma anche gli universi solari o crepuscolari di Harold Ancart, Marcella Barceló, Tursic & Mille e Christine Safa.
Ad una certa concretezza riportano artisti storici come Jean-Francis Auburtin e Henri-Edmond Cross, ma anche più recenti come Bernard Pesce e Bernard Plossu, oppure prossimi a noi come Darren Almond e Jennifer Douzenel. Ad accomunarli la rappresentazione dell’isola di Porquerolles, la cui bellezza sospesa invita alla riflessione e all’introspezione.