Nello Spazio Ilisso di Nuoro un primo sguardo retrospettivo all’artista e maestro Tonino Casula tra pittura, opere 3d e videoarte nella mostra “Ostinato Continuo”, a cura di Laura Calvi e della casa editrice nuorese, visibile fino al 5 novembre 2023
A Casa Papandrea un percorso su Tonino Casula e la sua eterna ricerca. A introdurre l’artista sardo Legare collegare, artistico documentario girato da Casula che ci ricorda sempre: “Io c’ero”. Comincia così, nella villa liberty di Nuoro, questo racconto, allestito da Antonello Cuccu in un gioco di rimandi alle sue sperimentazioni ottiche, e si apre “un mondo di parole e di scrittura, di segni, di pittura e di scultura” come nota la curatrice Laura Calvi.
La festa per gli occhi inizia con la stagione romantica dell’artista, accennata da alcune opere: i due Poesia e le pitture che rimandano al periodo dei quadri Rupestri e al periodo delle Storie di cavalli.
La svolta è nel 1963: un’operazione chirurgica agli occhi svela all’artista un mondo nuovo. Si avvicina così a studi percettivi, teorie psicologiche, comunicazione, e comincia la sua stagione scientifica. Impara la Gestal, la Teoria della forma, e le sue leggi: vicinanza, somiglianza, destino comune, continuità, pregnanza, esperienza passata, e sviluppa gli Spazi, entropie informali colme di infiniti interventi in punta di pennello. Sensibile però ai difetti dottrinali continua ad esplorare il pensiero umano e, conscio, per esperienza personale, che cognizione e verità sono un onorevole compromesso tra sensi e realtà esterna, non si accontenta di risposte insufficienti. L’illuminazione è il Criterio Transazionale e nascono le Transazioni: un intervento pittorico, poi un ritorno sull’opera e così fino a completarla; nel tempo varie transazioni psicologiche hanno cambiato Casula – come ogni individuo – portandolo a sviluppare un diverso approccio, risultato dello scarto tra immagine esperienziale e visione retinica. Ma la ricerca non si ferma ed ecco le Transazioni di seconda generazione che, attraverso un impianto optical, mirano a una transazione, un cambiamento, nel fruitore. Inizia un periodo di incessanti scoperte dove abbraccia la materia contemporanea: nicroacrilico, plastiche adesive, plexiglass, pvc, sistemi di luci, superfici curve, compressore e pistola da carrozziere entrano nella sua arte, creando segni che transagiscono incessantemente.
L’evoluzione naturale è la stagione ipermoderna: l’artista affronta il mondo con il multiforme ingegno che lo contraddistingue, andando a ficcare il naso ovunque ci sia qualcosa da esplorare, senza peraltro fossilizzarsi mai su una sola ricerca. È il periodo dei Vietato, dei Plexiglass, nascono i titoli fuorvianti e sagaci, e le mille e mille sperimentazioni della vita variopinta di Tonino Casula.
In perfetta continuità con lo spirito che lo anima si avvicina ai primi computer e, a fine anni ‘80, inizia a creare arte con il calcolatore. Con le prime opere il dubbio e poi l’illuminazione: abbandonare la materia. È la stagione del nuovo dinamismo: crea le Diafanie, le sue incorporee meraviglie di luce, tra immagine elettronica, diapositive, movimento continuo, proiettori multipli e suono. Ma la ricerca non si ferma e nascono i Cortronici, apparizioni eterne ed effimere di cinema astratto, una produzione vastissima portata avanti fino al 2023 con Corvi rossi non avrete il mio scalpo, lungometraggio in corso di completamento.
Impetuose visioni conquistano Nuoro con il loro fluire tra verità provvisorie, incessanti domande e dubbi eterni: Tonino Casula – che era, per sua stessa ammissione, “il più grande artista vivente” – fa muovere la parte migliore della nostra mente, mettendo in crisi le nostre certezze. Ostinato continuo non può che essere solo un accenno, un indizio, focalizzato sulle meraviglie di pittura, opere 3d e videoarte, degli oltre 70 anni di attività di Tonino Casula, artista sempre “qui e ora”, che solo per accenni e segni si può descrivere.