Perchè è così importante l’incisione per Vedova. Da oggi, 3 settembre, una rassegna fa pienamente luce su questa domanda. Emilio Vedova. Tempo Inciso è la mostra che Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, presieduta da Alfredo Bianchini, dedica all’opera grafica del maestro veneziano. La vasta ed esauriente rassegna, articolata nelle due sedi al Magazzino del Sale e allo Spazio Vedova sulle Zattere, dà conto, a partire dagli anni sessanta, della decisiva centralità di queste tecniche – dall’incisione alla serigrafia, dalla litografia al collage – nel lavoro di Vedova. La mostra è stata curata con grande passione e attenzione da Fabrizio Gazzarri, collaboratore per decenni di Emilio Vedova (e già Direttore Archivio e Collezione della Fondazione), improvvisamente scomparso a inizio luglio.
La grafica ha sempre affascinato Vedova nei vari momenti salienti del suo percorso come testimoniato al Magazzino del Sale e allo Spazio Vedova dove si potrà ammirare un’ampia selezione delle opere del Maestro con moltissimi lavori inediti, a partire dalle litografie degli anni sessanta fino alle ultime incisioni e serigrafie degli anni novanta e duemila, accompagnate dai lavori su tre dimensioni (le “litoplurime” e “seriplurime” degli anni settanta) dove la scelta della stampa bifacciale si collega idealmente alla complessità dei Plurimi del decennio precedente. I materiali utilizzati come l’acido, i metalli, la pietra, gli inchiostri, i collages di pellicole, il montaggio di immagini prese direttamente dai media, le fotografie, entrano a pieno titolo nella “tavolozza” degli interventi di Vedova, esprimendo la sua “urgenza” comunicativa: si tratta di stimoli complessivi che vengono da lontano e, fra altro, dall’esperienza berlinese e in Mostra 7 fotocollages del 1968 si legano decisamente a quella fase. Così la grafica di vedoviana non è l’”impegno-disimpegno” della mano sinistra, ma entra a pieno titolo anzi costituisce essa stessa il mondo ideale-reale vedoviano. Al Magazzino del Sale sarà in movimento la Machina Robotica che porterà ai visitatori i vari cicli di grafiche tra incisioni, litografie e serigrafie, vetrografie (quest’ultime realizzate da Vedova nei laboratori di Harvey Littleton nella Carolina del Nord). Nel cosiddetto Spazio Vedova, vicino al Magazzino del Sale (sempre alle Zattere), si potrà ammirare una preziosa ambientazione video sul mondo della grafica vedoviana realizzata da Tomaso Pessina di Twin Studio in cui sono utilizzati anche filmati d’epoca.
È stato ed è tuttora un anno, il 2023, sottolinea Alfredo Bianchini – Presidente della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova – di grande e intenso lavoro a cominciare a gennaio e poi a maggio con l’esposizione in Austria e in Inghilterra delle significative opere vedoviane dedicate specificamente a Venezia, seguite, sempre a maggio, dalla grandiosa Mostra (Absurdes Berliner Tagebuch ’64, 1964, il ciclo …in continuum, compenetrazioni/traslati ’87/’88, 1987-1988 e gli spettacolari Tondi e Dischi lavorati tra gli anni ottanta e novanta) al Museo M9 di Mestre: mostra finalizzata, fra altro, a consolidare una effettiva reale percezione unitaria di Venezia e di Mestre come unica Città d’acqua e di terra. Ma non basta perché il 2 novembre prossimo una importante rassegna delle opere più significative di Vedova sarà inaugurata a Seoul. L’impegno della Fondazione Vedova, prosegue Bianchini, nel rappresentare al più vasto pubblico la grande arte di Vedova, intende in questo specifico difficile momento mondiale di “scontro di situazioni” (come avrebbe detto Vedova) come l’arte possa, può, sempre essere un momento di avvicinamento e di pace per l’umanità. Emilio Vedova. Tempo Inciso, curata come sopra si è detto da Fabrizio Gazzarri non si sarebbe realizzata senza l’impegno anche di tutti coloro che operano nell’ambito della Fondazione e in particolare di Elena Oyelami Bianchini, Maddalena Pugliese, Clelia Caldesi Valeri, Sonia Osetta e Bruno Zanon, e con gli interventi di Tomaso Pessina regista dei filmati nello Spazio Vedova, di Elena Pedrazzini, CEO di Twin Studio.