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La Royal Academy of Arts di Londra riflette sul colonialismo con una grande mostra da 100 opere

Entangled Pasts, 1768–now: Art, Colonialism and Change è la nuova mostra che ha in cantiere la Royal Academy of Arts di Londra. 100 opere che spaziano dal ‘700 fino ad oggi e raccontano del ruolo che l’arte ha avuto nel costruire la narrazione attorno a questioni come schiavitù, resistenza, abolizione e colonialismo. Dal 3 febbraio al 28 aprile 2023.

La Royal Academy of Arts di Londra riflette sul fenomeno coloniale coinvolgendo oltre 50 artisti collegati all’istituzione per esplorare il rapporto tra l’arte e la nostra comprensione del passato. Una serie di medium ampissima – dipinti, sculture, installazioni, video, poesie – coprono 250 anni di storia ed evidenziano le connessioni tra l’arte e la storia coloniale, in particolare britannica.

Tra gli artisti in mostra alcuni autori contemporanei come Frank Bowling, Sonia Boyce, Lubaina Himid, Isaac Julien, Hew Locke, Yinka Shonibare e Kara Walker Hon, che sono posti in dialogo con pittori del passato tra cui Joshua Reynolds, Thomas Gainsborough, John Singleton Copley e J.M.W. Turner. Particolare, quindi, l’enfasi sugli artisti britannici provenienti dalla diaspora africana, caraibica e indiana, per i quali un’esplorazione del colonialismo e delle sue le eredità sono state fondamentali.

Entangled Pasts sarà organizzata in tre sezioni tematiche che spaziano nel tempo. Sites of Power esaminerà le figure presenti e assenti nella ritrattistica nei decenni che circondarono la fondazione della RA (1768), che videro sia l’apice del coinvolgimento della Gran Bretagna nella tratta transatlantica degli schiavi sia l’emergere del movimento per l’abolizione della schiavitù, come le nuove reti di mecenatismo artistico legate alla Compagnia delle Indie Orientali. Beauty and Difference evidenzierà i canoni estetici con disegni, stampe, poesia, scultura e fotografia che incarnano le contraddizioni morali dell’età vittoriana, durante la quale l’abolizione divenne un tema centrale per gli artisti mentre la Gran Bretagna continuava l’aggressiva espansione coloniale. Crossing Waters rifletterà invece sul Middle Passage, il viaggio marittimo intrapreso dalle navi negriere dall’Africa occidentale alle Indie occidentali, comprese le sue conseguenze ecologiche di vasta portata, sulla nostra storia comune, sulle sue ramificazioni sociali odierne.

Tra i punti salienti i ritratti storici come Ritratto di uomo di Joshua Reynolds, 1770 circa (The Menil Collection, Houston) e Ignatius Sancho di Thomas Gainsborough, 1768 (The National Gallery of Canada, Ottawa), che saranno esposti accanto a ritratti contemporanei tra cui Scipio Moorhead, Portrait of Himself, 1776, 2007 di Kerry James Marshall e Lay Back, Keep Quiet and Think of What Made Britain So Great di Sonia Boyce, 1986 (Arts Council Collection, Londra). Pittura e scultura di genere, tra cui The Family of Sir William Young, 1767-69 di Johan Zoffany (Walker Art Gallery, Liverpool) e Bust of a Man di Francis Harwood, 1758 (The J. Paul Getty Museum, Los Angeles), evidenziano la costruzione delle gerarchie razziali, mentre Watson and the Shark di John Singleton Copley, 1778 (Museum of Fine Arts, Boston), dimostra che la politica transatlantica dell’Impero era un argomento cruciale per artisti e spettatori.

Ulteriori punti salienti saranno la grande installazione di Hew Locke Armada, 2017-2019 (Tate, Londra), esposta a Londra per la prima volta, composta da una gigantesca flotta di modellini di barche che riconducono a luoghi e periodi differenti. L’oceano come luogo di lutto e memoria collettiva sarà evocato attraverso importanti dipinti e sculture tra cui Middle Passage di Frank Bowling, 1970 (National Gallery of Canada, Ottawa), Whale Falls di Ellen Gallagher, 2017 (Collezione privata) e Akua’s Surviving Children di El Anatsui Hon, 1996 (October Gallery, Londra), e l’installazione cinematografica su tre schermi Vertigo Sea, 2015 di John Akomfrah (Collezione privata).

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