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Reina Sofía, Madrid. Dopo trent’anni di divieto è ora possibile fotografare Guernica di Picasso

Dora Maar, Reportaje sobre la evolución del Guernica Photo Report of the Evolution of Guernica [Estado VI], 1937, Stampa alla gelatina bromuro d’argento Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid © Dora Maar © Succession Picasso by SIAE 2022 Dora Maar, Reportaje sobre la evolución del Guernica Photo Report of the Evolution of Guernica [Estado VI], 1937, Stampa alla gelatina bromuro d’argento Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid © Dora Maar © Succession Picasso by SIAE 2022
Dora Maar, Reportaje sobre la evolución del Guernica Photo Report of the Evolution of Guernica [Estado VI], 1937, Stampa alla gelatina bromuro d’argento Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid © Dora Maar © Succession Picasso by SIAE 2022
Dora Maar, Reportaje sobre la evolución del Guernica Photo Report of the Evolution of Guernica [Estado VI], 1937, Stampa alla gelatina bromuro d’argento Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid © Dora Maar © Succession Picasso by SIAE 2022
I visitatori del Reina Sofía di Madrid possono finalmente scattare fotografie Guernica (1937) di Picasso. A togliere il divieto, che perdurava da più di trent’anni, è stato rimosso la scorsa settimana dal nuovo direttore del Museo, Manuel Segade.

Guernica, celebre dipinto che racconta in modo evocativo e potente le atrocità della guerra civile spagnola, fu acquistato dalla Repubblica spagnola nel 1937. Il dipinto rimase però al Museum of Modern Art di New York per tutta la durata della Seconda guerra mondiale, su richiesta dell’artista, e solo successivamente, nel 1981, tornò in Spagna. È stato poi ospitato al Museo del Prado fino al 1992, quando infine è stato trasferito al Reina Sofía.

Fin da subito è stato posto il divieto di immortalare l’opera con mezzi fotografici. L’intenzione era chiara: preservare Guernica dai possibili danni del flash, oltre che predisporre un’esperienza di visitata autentica, libera dall’ingombro di device e braccia alzate. Una linea condivisa da alcuni e criticata da altri, percepita come troppo limitante e forse anche anacronistica.

Ed è proprio questo ultimo aspetto che ha spinto i dirigenti del museo a togliere il divieto. L’idea è che la possibilità di scattare delle immagini – e, ovviamente, di condividerle – possa attirare un pubblico più giovane e in generale stimolare una partecipazione attiva del pubblico.

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