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Katharina Grosse all’Albertina di Vienna con una grande opera “immersiva”, a novembre

Katharina Grosse Studio view, Berlin-Spandau, 2021 Copyright: Katharina Grosse and/and VG Bild-Kunst, 2023 Photo: Katharina Grosse
Katharina Grosse, Studio view, Berlin-Spandau, 2021. Copyright: Katharina Grosse and/and VG Bild-Kunst, 2023. Photo: Katharina Grosse

Il primo novembre l’ALBERTINA di Vienna inauguerà una grande opera pittorica site-specific e “immersiva” di Katharina Grosse. Il lavoro, relizzato con la curatela di Angela Stief, sarà visibile solo fino al 25 febbraio 2024.

Katharina Grosse (1961, Friburgo in Brisgovia) «è una delle artiste più importanti del momento. Le sue opere pittoriche affascinano gli spettatori con la loro potenza e intensità cromatica. Come la proverbiale “mente selvaggia”, la Grosse è sperimentale e imprevedibile nel suo pensiero in un gioco di equilibri tra casualità e controllo. Espansione e continua trasgressione, libertà e autonomia rappresentano i pilastri principali del suo lavoro», ha ricordato il museo.

«L’artista, che vive e lavora a Berlino e ad Auckland, in Nuova Zelanda, si spinge spesso al di là dei formati classici della tela: i suoi dipinti, gli assemblaggi e le installazioni nei rispettivi spazi li enfatizzano e li caratterizzano, attingendo ai loro rispettivi genii loci. I campi vibranti di colore di Katharina Grosse si estendono su intere architetture, oggetti e grandi spazi pubblici,
Le superfici sono piegate e sporgono nella terza dimensione, con l’artista che fa un uso liberale di un aerografo a compressore per per ottenere nebbie cromatiche sottili, transizioni difficili e tonalità sottilmente mutevoli. La luce e l’ombra
ombra servono ad amplificare le sue immagini».

«Per la realizzazione pittorica dei progetti che Grosse sta sviluppando per la Sala Colonne del Museo ALBERTINA, una caratteristica importante è la trascendenza del “white cube” e l’approccio alla storia dell’architettura attraverso la pittura espansa. In questo modo, l’artista sta creando immagini in cui è possibile “entrare” anche per la Sala delle Colonne: immagini che si estenderanno sulle pareti, sul soffitto, sul pavimento e nello spazio stesso, consentendo un’esperienza immediata dell’arte. Rompendo con la classica galleria museale, Grosse cerca di creare superfici di “attrito estetico” e di scuotere i modi di vedere abituali.
Il pubblico dell’ALBERTINA sperimenterà un mondo pittorico pulsante e tridimensionale che coinvolge le pareti, il soffitto e il pavimento.
Qui, come in altri casi, la nuova opera d’arte verrà sarà site specific, quindi visibile e “percorribile” solo per questa mostra», ha anticipato l’istituzione.

 

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