Gli ultimi dagherrotipi degli sfortunati ufficiali della spedizione perduta dal Capitano Sir John Franklin nell’Artico sono state vendute all’asta da Sotheby’s per £ 444.500
Una serie di dagherrotipi di Sir John Franklin e dei suoi colleghi alti ufficiali della sfortunata spedizione delle navi HMS Erebus e Terror nell’Artico- ritenute perdute fino ad ora – sono state aggiudicate a £ 444.500 nell’asta di Sotheby’s “Travel, Atlases, Maps & Photographs” del 21 settembre a LOndra. Erano stimate £ 150.000 – 200.000.
La spedizione perduta di Franklin fu un viaggio di esplorazione artica guidato dal Capitano Sir John Franklin partito dall’Inghilterra il 19 maggio 1845. Ufficiale della Marina britannica ed esperto esploratore, Franklin aveva già preso parte a tre precedenti spedizioni artiche, le ultime due come comandante in capo. Con la sua quarta e ultima, che intraprese all’età di cinquantanove anni, si proponeva di attraversare l’ultimo tratto del passaggio a nord-ovest, fino ad allora mai percorso. Dopo alcune traversie, le due imbarcazioni sotto il suo comando rimasero bloccate nel ghiaccio nello stretto di Vittoria, nei pressi dell’Isola di Re Guglielmo nell’Artico canadese. Tutti i membri della spedizione non furono mai più ritrovati.
«È una delle riscoperte più significative per la storia della fotografia e dell’esplorazione polare – commentano da Sotheby’s – Le fotografie sono state offerte dai discendenti diretti del comandante Sir John Franklin».
Commissionate originariamente da Lady Jane Franklin, furono scattate dallo studio Richard Beard di Regent Street a Londra tra il 15 e il 17 maggio 1845 en plein air, a bordo della HMS Erebus appena tre giorni prima della partenza per la separazione che non li vide più tornare. Realizzati quando la fotografia era ancora agli albori, questi primi dagherrotipi sono le ultime fotografie di 14 membri della spedizione.
«Queste immagini sono la lente principale attraverso la quale il pubblico ha visto Franklin e i suoi uomini, e quindi un manufatto fondamentale di una spedizione che ha catturato l’immaginazione del pubblico per quasi due secoli, sia attraverso le numerose spedizioni di salvataggio vittoriane fino alla recente scoperta dei relitti dell’Erebus e della Terror, sia attraverso le prolifiche risposte letterarie che la spedizione di Franklin ha ispirato – ha commentato David Goldthorpe, capo del dipartimento “Libri e manoscritti europei” di Sotheby’s- Ma a parte il suo significato più ampio all’interno della storia dell’esplorazione polare e delle prime fotografie, vale la pena ricordare la dimensione privata che questa serie di immagini racchiude. La famiglia di Franklin doveva sapere che il ritorno del cinquantanovenne Sir John non era una certezza. È quando vengono viste come un ricordo privato, piuttosto che come un documento pubblico, che le storie umane nascoste dietro queste immagini prendono davvero vita».
Fornita di scorte di cibo conservato per tre anni, la spedizione Franklin salpò da Greenhithe in Inghilterra il 19 maggio 1845, con un equipaggio di 24 ufficiali e 110 uomini. Dopo due anni senza alcuna notizia da parte dei 134 uomini, la moglie di Franklin fece pressioni affinché si inviasse una squadra di ricerca. Le abbondanti provviste dell’equipaggio hanno fatto sì che si aspettasse un altro anno prima di lanciare una ricerca. Il nome di Franklin e la grande offerta di denaro come ricompensa portarono a molte ricerche fallite, con più uomini e navi persi che nella spedizione stessa. Nel 1854, l’esploratore scozzese John Rae determinò il destino della spedizione parlando con i cacciatori Inuit durante la sua indagine sulla penisola di Boothia per conto della Compagnia della Baia di Hudson. Entrambe le navi erano rimaste bloccate dal ghiaccio e gli uomini erano morti di freddo e in alcuni casi erano ricorsi al cannibalismo (successivamente sono stati trovati segni di tagli sulle ossa). Gli sforzi determinati di Lady Franklin per trovare suo marito portarono ad altre 25 ricerche nel corso dei successivi quattro decenni, che sebbene non aggiunsero ulteriori informazioni per localizzare suo marito, contribuirono enormemente alla mappatura dell’Artico.
Nel 2014 l’HMS Erebus è stato scoperto in modo straordinario da Parks Canada in collaborazione con le comunità Inuit, seguito dalla scoperta dell’HMS Terror nel 2016. Questi hanno segnato due dei ritrovamenti archeologici più importanti della storia recente. Molti degli oggetti scoperti durante queste missioni sono ora conservati nel Museo Marittimo Nazionale.