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Tra ordine e disordine. ‘Tutto’ di Alighiero Boetti in asta da Bonhams

ALIGHIERO BOETTI (1940-1994) Tutto 1988-1989 signed, titled, inscribed Peshawar and dated 88-89 on the overlap embroidery on canvas 92 by 140.5 cm. 36 1/4 by 55 5/16 in. £700,000 - £1,000,000 €810,000 - €1,200,000
ALIGHIERO BOETTI (1940-1994)
Tutto, 1988-1989
signed, titled, inscribed Peshawar and dated 88-89 on the overlap
embroidery on canvas 92 by 140.5 cm. 36 1/4 by 55 5/16 in.
Estimate: £700,000 – £1,000,000 (€810,000 – €1,200,000)

Un ricamo di Alighiero Boetti della serie Tutto guida l’asta di arte contemporanea e del dopoguerra da Bonhams durante la Frieze Week londinese a ottobre

Oltre a Christie’s e Sotheby’s, anche Bonhams fa le sue proposte durante la Frieze Week londinese. Il 12 ottobre, in New Bond Street,  si tiene l’asta di arte contemporanea e del dopoguerra.  Al momento il catalogo conta solo sei lotti, gli altri non sono ancora stati svelati. Tra questi spicca un nome italiano, quello di Alighiero Boetti che è presente con l’opera “Tutto”, un grande arazzo del 1988-1989.  Proviene dalla collezione di Cornelis Paulus van Pauwvliet , ospitata nella sua casa di Amsterdam a due passi dal Rijksmuseum. Ha una stima di £ 700.000 – 1.000.000. Attualmente l’opera più cara di questa serie è stata venduta da Christie’s a New York nell’asta 20th Century Evening Sale del 17 novembre dello scorso anno a 6.060.000 $.

La serie “Tutto” di Boetti esprime un tema ricorrente nel lavoro dell’artista: quello della dualità tra ordine e disordine. All’interno del ricamo è raffigurata una vasta gamma di immagini, segni e simboli.

Giacomo Balsamo (International Director of Post-War & Contemporary Art) racconta in un video le caratteristiche di questo grande ricamo. «Boetti è nato a Torino nel 1940, alla fine degli anni ’60 ha preso parte alle maggiori esposizioni dell’Arte Povera, movimento che ha lasciato nel 1972 quando si è trasferito a Roma ed è diventato il fantastico artista concettuale che conosciamo oggi. La serie “Tutto” inizia all’inizio degli anni ’80 e finisce nel 1994 con la morte dell’artista. È un ricamo. Boetti inizia viaggiare in Afghanistan negli anni ’70, questa serie in particolare  è stata eseguita dalle donne afghane del Pakistan. Sul bordo l’artista scrive la parola “Peshawar” per rendere noto il luogo di creazione. Per quest’opera, Boetti ha chiesto al suo assistente a Roma di disegnare la maggior parte degli oggetti e dei simboli che riusciva a far rientrare in un foglio. Poi ha preso questo foglio e lo ha portato con sé in Pakistan. Lo ha dato alle donne afgane chiedendo loro di riprodurre questo pezzo di carta con 90 colori differenti. Da vicino si vedono tantissimi oggetti, si possono trovare giochi, animali, alcuni marchi come Opel Ferrari e Knorr. “Tutto” fu acquistato all’asta nel 1996 da Cornelis Paulus van Pauwvliet, un raffinato collezionista olandese. La sua raccolta comprende sia mobili che oggetti d’arte dal XVIII secolo, fino a opere di arte impressionista e moderna. Questo è l’unico pezzo di arte del dopoguerra e contemporanea della sua collezione». La sua intera raccolta (di più di 200 oggetti) andrà all’incanto il 21 novembre, sempre a Londra.

Boetti non sarà l’unico italiano presente. Leonie Grainger, direttrice del dipartimento, ha anticipato qualche nome, tra i quali compare anche Lucio Fointana. Il padre dello Spazialismo sarà in vendita con un “Concetto spaziale, Attesa” del 1965 stimato £ 500.000-700.000.  Aggiunge Grainger: «Oltre ai capolavori di artisti figurativi come Salman Toor, Caroline Walker, Shara Hughes, Ewa Juszkiewicz e Tracey Emin, l’asta di ottobre ha anche un forte sezione di opere astratte di artisti come Michaela Yearwood-Dan, Günther Förg, Eduardo Chillida e Albert Oehlen»

Giovedì 12 ottobre si terrà anche l’asta di Arte africana moderna e contemporanea, che presenta una selezione particolarmente nutrita di opere di artiste contemporanee, tra cui Lisa Brice, con “A2” (£ 100.000-150.000) e Jane Alexander con “Street Cadets with Harbinger: Wish, Walk/Loop, Long” (£120.000-180.000).

Artista sudafricana multidisciplinare nata nel 1959, Jane Alexander è nota per le sue sculture grottesche, che spesso utilizza per presentare un commento sociale sul passato traumatico del Sudafrica. Cresciuta durante l’apartheid, Alexander riflette sui temi dell’infanzia nel contesto della segregazione. Street Cadets with Harbinger è una delle numerose opere che si riferiscono ai bambini sfollati osservati da Alexander per le strade di Città del Capo vicino a casa sua tra il 1990 e il 2000, un periodo di transizione in Sud Africa dall’apartheid a un governo democraticamente eletto. L’opera di Alexander “African Adventure” 1999–2002 è entrata nella collezione permanente della Tate nel 2016.

Saranno esposti anche gli highlight della vendita di Impressionist and Modern Art, con l’anteprima completa che aprirà sabato 14 ottobre insieme alla vendita Bonhams Pop X Culture. A guidare l’asta di arte impressionista e moderna, che si svolgerà giovedì 19 ottobre, ci sarà l’opera di Wassily Kandinsky (1866-1944) “Milieu jaune” del 1934, stimata £ 850.000-1.250.000.

WASSILY KANDINSKY (1866-1944)
Milieu jaune
signed with the artist’s monogram and dated ’34’ (lower left); signed with the artist’s monogram, inscribed and dated ‘No. 597 1934 – “Milieu jaune”‘ (on the reverse)
oil and tempera on panel
64.6 x 81.3cm (25 7/16 x 32in).
Painted in Paris in March 1934

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