Un altro annuncio per le Big Auction di novembre a New York: Christie’s vende “Charred Beloved I” (1946) di Arshile Gorky nella 20th Century Evening Sale con una stima di oltre 20 milioni di dollari
Precedentemente di proprietà di S.I. Newhouse (fino al 1989), appartiene da trent’anni a David Geffen, magnate miliardario dei media. Secondo Max Carter (vicepresidente Christie’s arte del 20° e 21° secolo) si tratta del «miglior Gorky mai apparso all’asta».
Il grande olio fu realizzato nel 1946, poche settimane dopo che un incendio divampato nello studio dell’artista distrusse più di 20 dei suoi dipinti, oltre a libri e disegni. Con uno sfondo color salmone e immagini di fiamme, macchie carbonizzate, “Charred Beloved I” è uno dei quattro lavori di Gorky della “serie da ballo” creati in una sala da ballo della 5th Avenue. Esistono altri due lavori con lo stesso nome, uno dei quali si trova alla National Gallery of Canada a Ottawa. Furono tra i suoi più grandi successi.
L’incendio del 1946 è stato solo uno dei tanti episodi tragici della vita dell’artista, che si è sempre risollevato come una fenice. E’ sopravvissuto al genocidio armeno del 1915, poi è emigrato negli Stati Uniti all’età di circa 16 anni nel 1920. La sua eredità artistica fu immediata e determinante. Gorky rimane una delle figure critiche dell’arte del XX secolo: l’ultimo surrealista, secondo da André Breton, e il primo degli espressionisti astratti.
Arshile Gorky è lo pseudonimo di Vosdanik Adoian. Nato in Armenia nell’aprile del 1904, come detto già nel 1915 deve lasciare la sua terra natia e approda, cinque anni più tardi, in Massachusetts. Dopo qualche anno da “girovago” si trasferisce a New York. È il 1925 e qui cambia il nome in Arshile Gorky. Negli anni Trenta stringe una profonda amicizia con Willem de Kooning e altri artisti. Negli anni Quaranta risente dell’influenza dei surrealisti europei, in particolare di Joan Miró, André Masson e Matta. Nel 1944 incontra André Breton e diventa amico di altri artisti surrealisti emigrati negli Stati Uniti durante la guerra.Verso la fine della sua brave vita viene colpito da una serie di sfortunati eventi, tra i quali come detto l’incendio nel suo studio che anticipa l’evento più tragico: il suicidio avvenuto il 21 luglio 1948.
“Charred Beloved I” ha una storia altrettanto straordinaria, come la vita del suo creatore. Fu esposto per la prima volta nel 1953 alla Sidney Janis Gallery e da allora è apparso in importanti mostre museali al Museum of Modern Art, al Philadelphia Museum of Art e al Guggenheim.
Se il dipinto sarà venduto alla cifra stimata di 20 milioni di dollari, si ripristinerebbe il mercato di Gorky. Il record attuale, infatti, è fermo al 2018 quando “Good Afternoon, Mrs. Lincoln”, un dipinto del 1944 della collezione di Barney A. Ebsworth, è stato venduto da Christie’s per 14.037.500 $ (era stimato 7-9 milioni).