Jon Fosse ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura 2023, assegnatogli dall’Accademia Svedese a Stoccolma per «la drammaturgia e la prosa innovativa che danno voce a ciò che non si può dire».
Erano più di dieci anni che il Nobel non andava a un autore scandinavo. L’ultimo, nel 2011, fu il poeta svedese Tomas Tranströmer. Bisogna risalire invece al 1928 e alla scrittrice Sigrid Undset per l’ultimo Nobel per la Letteratura assegnato a un autore norvegese.
Lungo digiuno interrotto da Jon Fosse (1959), autore di romanzi, drammi teatrali, saggi, poesie e libri per ragazzi. Molto famoso in Norvegia, le sue opere sono stati tradotte in più di 50 lingue. Che l’attenzione internazionale nei suoi confronti fosse in crescita, lo testimonia la doppia candidatura – nel 2020 e poi nel 2022 – all’International Booker Prize, influente premio letterario per la narrativa tradotta in inglese.
A valergli la candidatura furono la prima e la terza parte di un’opera chiamata Settologia (pubblicata in tre volumi), che in Italia sta traducendo La nave di Teseo. Si tratta di una serie di romanzi narrati tramite flusso di coscienza, quello di un anziano pittore impegnato a finire un dipinto, e che ripensa a vari momenti della sua vita. Il 10 ottobre uscirà in italiano la seconda parte.
Il suo primo romanzo, Rosso, Nero, è stato pubblicato nel 1983, anche se molti considerano il racconto Lui, pubblicato su un giornale studentesco nel 1981, il suo debutto letterario. La svolta come scrittore arrivò con il romanzo del 1989 Boathouse.