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Le Gallerie dell’Accademia di Venezia espongono un nuovo acquisto: un disegno di Giambattista Piazzetta

Giambattista Piazzetta, Testa di Giovane Donna, 1715 ca.
carboncino e gesso bianco su carta grigio-azzurra ora abbrunita

Da martedì 24 ottobre le Gallerie dell’Accademia di Venezia espongono un nuovo acquisto del museo: un disegno di Giambattista Piazzetta (1638-1754)

Al posto delle Teste di Fantasia di Giambattista Tiepolo è in arrivo un disegno di Giambattista Piazzetta (1638-1754) che sarà esposto da martedì 24 in sala XVIa, nella mostra prorogata Da Vivarini a Tiepolo. Nuove Acquisizioni per le Gallerie dell’Accademia. Si tratta di una Testa di Giovane Donna risalente al 1715 circa, acquistata da un collezionista privato che lo aveva comprato a sua volta alcuni decenni fa dalla collezione Alverà di Venezia.

«Le Gallerie possiedono altri 12 fogli del Piazzetta provenienti anch’essi dalla medesima collezione Alverà. Dunque, con questo ultimo acquisto, non solo si consolida il nucleo dei disegni del Piazzetta, ma ci si avvicina alla ricomposizione della raccolta Alverà» spiega il direttore Giulio Manieri Elia. «Il disegno appena acquistato è da mettere in relazione con un bellissimo dipinto di Piazzetta oggi al Museum of Fine Arts di Boston dal titolo Contadina che si spulcia e accresce l’importanza del nostro Gabinetto dei disegni dove sono custoditi capolavori come L’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci» afferma la responsabile del Gabinetto dei Disegni, la dottoressa Valeria Poletto.

LA NUOVA ACQUISIZIONE. Giambattista Piazzetta e le Teste di carattere

Alla raccolta grafica del Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie dell’Accademia appartiene un nucleo significativo di disegni di Giambattista Piazzetta (Venezia, 1683 – 1754) che comprende: studi di nudo, immagini religiose e varie composizioni note come Teste di carattere. Si tratta di un genere peculiare della produzione di Piazzetta con il quale l’artista indagò le variegate tipologie umane della società del tempo, scrutandone con curiosità e acume le caratteristiche e gli atteggiamenti tipici.
Piazzetta produsse una galleria straordinaria di giovani, anziani, popolani, prelati, soldati; opere grafiche finite, di grande freschezza naturalistica e immediatezza psicologica, alle quali si dedicò nell’arco di tutta la sua vita. Il genere, creato da Piazzetta, era destinato al collezionismo e fu da subito di grande fortuna tra i contemporanei.

Anton Maria Zanetti, studioso e conoscitore della pittura veneziana, nel 1733 ricorda «le teste sopra la carta con gesso e carbone; più belle delle quali in questo genere altre non se ne sono mai più vedute». Allo stesso modo nel 1762 Alessandro Longhi evidenzia: «Sortì eziandio un’abilità mirabile nel disegnar in carte Teste al naturale, potendosi in ciò chiamar unico».

La fortuna delle teste di Piazzetta fu tale che i più importanti incisori del tempo ne produssero traduzioni a stampa come quelle del veneziano Marco Pitteri (1742), di Giovanni Cattini (1743), di Teodoro Viero (1767), di Franz Xavier Jungwirth (1753) e di Johan Lorenz Haid (1743-1750).

L’edizione a stampa delle cosiddette teste di carattere contribuì in modo decisivo a diffondere la fama di Piazzetta in Europa e divenne spunto per le molteplici imitazioni degli artisti del tempo.

Numerosi, infine, furono gli illustri collezionisti contemporanei che apprezzarono la vivacità e la modernità del genere, uno fra tutti il console inglese a Venezia Joseph Smith, che ebbe un rapporto privilegiato con Piazzetta e alla cui collezione è da ricondurre la serie di teste oggi conservata nelle collezioni reali di Windsor Castle.

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