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Torino Art Week 2023. Tutte le mostre da non perdere in città durante la settimana di Artissima

Thomas Bayrle American Dream [Chrysler], 1970. Courtesy of the artist
Thomas Bayrle, American Dream [Chrysler], 1970. Courtesy of the artist. Opera esposta nella mostra “Form Form SuperForm” alla Pinacoteca Agnelli

A Torino al via la settimana dell’arte legata ad Artissima 2023: ecco la selezione di ArtsLife delle mostre da vedere in musei, istituzioni, gallerie e nelle vie della città, fino a Rivoli.

Pinacoteca Agnelli

Form Form SuperForm” (dal 3 novembre 2023 al 2 aprile 2024), a cura di Sarah Cosulich e Saim Demircan, è la mostra retrospettiva che Pinacoteca Agnelli dedica all’opera di Thomas Bayrle (Berlino, 1937), «artista pioniere e tra i più prolifici della generazione del dopoguerra in Germania, che dagli anni Sessanta affronta temi come il lavoro, il potere, l’economia e la religione, mettendo in evidenza il rapporto tra l’individuo e le dinamiche collettive nella società.
Anticipatore dell’estetica del pixel nel linguaggio digitale, Bayrle è celebre per le “superforme”, complessi pattern realizzati a partire da immagini di persone, prodotti e macchine che l’artista ha declinato attraverso un’ampia gamma di forme, dalle tecniche di stampa alla pittura, dalla scultura al film.
In dialogo con la nuova grande installazione realizzata da Bayrle per la Pista 500, la mostra Form Form SuperForm ripercorre i principali temi e iconografie dell’artista, come l’automobile, simbolo di movimento ed energia, tra status symbol e prodotto di massa».

Negli spazi della Pinacoteca Agnelli dal 3 novembre anche la terza edizione di “Beyond the Collection” con “Lucy McKenzie e Antonio Canova. Vulcanizzato” (fino al 2 aprile 2024), progetto a cura di Lucrezia Calabrò Visconti, che vedrà l’artista scozzese Lucy McKenzie (Glasgow, 1977; vive a Bruxelles) dialogare con le opere dello scultore neoclassico Antonio Canova (1757, Possagno – 1822, Venezia) presenti nella Collezione Giovanni e Marella Agnelli.
“Vulcanizzato”, infatti, «prende le mosse dai due gessi di Antonio Canova Danzatrice con dito al mento (1809-1814) e Danzatrice con mani sui fianchi (1811-1812), al centro di un’installazione ideata dall’artista Lucy McKenzie. La mostra propone una riflessione sulla costruzione di modelli e simboli tra la statuaria classica, la scultura decorativa e i manichini utilizzati solitamente nei display commerciali. L’ideale di bellezza diffuso, tra gli altri, dalla scultura canoviana, ha attraversato epoche e ambiti diversi per giungere all’iper-capitalismo del corpo rappresentato dai manichini prodotti in serie in ambito commerciale».

Lucy McKenzie, Vulcanizzato, 2023
Ph. Useful Art Services

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta “Visual Persuasion” (dal 2 novembre 2023 al 3 marzo 2024), «un inedito e ambizioso progetto espositivo concepito da Paulina Olowska, la più ampia rassegna mai dedicata all’artista da una istituzione italiana. Mostra antologica di lavori esistenti e nuove produzioni, selezione curata dall’artista di opere dalla collezione Sandretto Re Rebaudengo, palcoscenico che accoglie una folta schiera di ospiti e spiriti: Visual Persuasion è uno spazio molteplice, polifonico e immersivo, ordito da Olowska per esplorare le dinamiche del desiderio e dell’erotismo ridefinite da una prospettiva femminile».

Nuovo percorso espositivo negli spazi della Fondazione anche “Vestiges” (dal 2 novembre 2023 al 7 gennaio 2024), mostra personale di Peng Zuqiang, vincitore dell’illy Present Future 2022 Prize, la ventitreesima edizione dell’iniziativa promossa da illycaffe (ve ne avevamo parlato qui). «”Vestiges” è la prima personale dell’artista in Italia ed è concepita come una nuova tappa della sua indagine a lungo termine attorno al significato affettivo delle storie, dei corpi e del linguaggio. In questo contesto, l’artista presenta due nuove installazioni filmiche dedicate ai temi della memoria e del contagio in relazione alla produzione e diffusione di immagini».

@ Paulina Olowska

Fondazione Merz

In occasione dell’art week 2023 Fondazione Mer presenta un progetto espositivo inedito dell’artista Khalil Rabah: “Through the Palestinian Museum of Natural History and Humankind” (fino al 28 gennaio 2024), a cura di Claudia Gioia.
«L’esposizione concepita da Khalil Rabah (Gerusalemme, 1961) per la Fondazione Merz nasce come estensione del Palestinian Museum of Natural History and Humankind (PMNHH), progetto artistico sviluppato come un’istituzione museale nomade che l’artista ha inaugurato nel 2003. Il museo di Rabah, che comprende dipartimenti come geologia, botanica e paleontologia, ha visto diverse iterazioni in tutto il mondo e si identifica come un progetto in continuo divenire.
A Torino, per la prima volta, il Palestinian Museum of Natural History and Humankind di Khalil Rabah assume la forma di un cantiere archeologico, in cui il visitatore è invitato a immergersi in un racconto storico restituito attraverso testimonianze e indizi. Negli spazi della Fondazione Merz, l’artista sfida il ruolo del museo come mero contenitore e si focalizza sull’arte come strumento di interpretazione e correzione della storia».

“Khalil Rabah. Through the Palestinian Museum of Natural History and Humankind”, 2023 @ Fondazione Mario Merz, Torino

Palazzo Madama

«Sostenuta e nata dal desiderio della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT di valorizzare la propria collezione e a cura di Artissima, “Dove finiscono le tracce” (fino al 6 novembre 2023) è una mostra diffusa in luoghi iconici della cultura torinese, con alcune iconiche opere della collezione della Fondazione attualmente in comodato alla GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e al Castello di Rivoli Museo d’arte Contemporanea.

Ogni opera costruisce un rapporto indiziario con il suo tema di riferimento, mostrando come i rivolgimenti geopolitici, le transizioni della storia globale e la ricerca del sé siano osservati dagli artisti mediante prospettive elusive, spingendosi sin oltre tracce ed evidenze manifeste per svelare realtà nuove e immaginari inediti. Come suggeriva una delle maggiori voci della poesia italiana del novecento, quella di Piero Bigongiari, è dove finiscono le tracce, dove piùnulla si legge, che si apre lo spazio di conoscenza dell’arte e della parola poetica.

I luoghi della mostra diffusa e i relativi artisti ospitati saranno: il cortile di Palazzo Perrone di San Martino – sede della Fondazione CRT e della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT con Francesco Gennari, la Corte Medievale di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica con Peter Friedl, il portico d’ingresso del Museo Nazionale del Risorgimento con Cally Spooner, il foyer del Teatro Carignano con William Kentridge e la Sala del Caminetto del Teatro Regio di Torino con Simon Starling».

Nelle sale di Palazzo Madama anche la mostra “Liberty. Torino Capitale“, «un’esposizione racconta con un centinaio di opere il fondamentale ruolo di Torino per l’affermarsi del Liberty, un’arte che nella capitale sabauda diviene il fulcro di una storia che travolge ogni aspetto della vita e della società, definendo un’esperienza architettonica e artistica che dalle suggestioni torinesi si diffonderà in tutto il mondo. Si tratta di un’operazione focale per l’ingresso di Torino nel RANN di Bruxelles e la sua candidatura a Città Patrimonio Mondiale UNESCO per il Liberty».

Peter Friedl, Failed States, 2011 (tessuto)
© Courtesy Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino foto di Paolo Pellion – Proprietà della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT

OGR Torino

Le OGR Torino dedicano due mostre personali a due artiste internazionali:: Sarah Sze e Sara Enrico.
Metronome” (dal 3 novembre 2023 al 11 febbraio 2024), al Binario 1, è «la prima personale in un’istituzione italiana dell’artista statunitense Sarah Sze (Boston, 1969), a cura di Samuele Piazza, Senior Curator OGR. La mostra presenta una nuova opera co-commissionata e co-prodotta dall’istituzione insieme ad Artangel – Londra e ARoS – Aarhus Art Museum e il supporto della Victoria Miro Gallery.
L’installazione restituisce tutta la complessità della poetica dell’artista che dalla fine degli anni Novanta ha sviluppato un linguaggio visivo capace di sfidare la staticità della scultura e di rappresentare l’esplosione di informazioni che caratterizza il nostro presente. Il lavoro della Sze sembra navigare e rimodellare l’incessante flusso di informazioni della vita contemporanea attraverso costellazioni di oggetti e proliferazione di immagini. Sze rielabora la mole di narrazioni visive che immagazziniamo quotidianamente, da riviste, televisione, smartphone, cyberspazio e mondo reale; la sua pratica evoca il processo generativo della creazione di immagini in un mondo in cui il consumo e la produzione sono sempre più interdipendenti e in cui, in un continuum, la scultura dà origine alle immagini e le immagini alla scultura».

“Tainted Lovers” (dal 3 novembre fino al 10 dicembre 2023), al Binario 2, è la mostra personale di Sara Enrico (Biella, 1979), a cura di Samuele Piazza.
Prodotta con il supporto di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT – sostenitrice di una fellowship a favore di artisti piemontesi per un periodo di residenza all’American Academy di Roma – la mostra raccoglie una serie di opere realizzate tramite una sofisticata manipolazione di materiali, dal tessuto al cemento fino alla gommapiuma, e allestite in una inedita installazione nello spazio espositivo.
Il rapporto con la superficie degli oggetti, le tensioni delle strutture e le interconnessioni tra elementi eterogenei invita i visitatori a riconsiderare le categorie percettive, immergendoli in un’esperienza sensoriale quasi tattile».

Sara Sze, Centrifuge 2017, Haus Der Kunst 2017_© Sarah Sze, Courtesy Tanya Bonakdar Gallery and Victoria Miro. Photographer: Mike Barnett

CAMERA Torino

L’istituzione torinese dedicata alla fotografia offre al pubblico la «grande antologica di uno dei maestri assoluti della fotografia del XX secolo, André Kertész. L’opera 1912-1982(fino al 4 febbraio 2024), a cura di Matthieu Rivallin e Walter Guadagnini, segna la stagione autunnale di CAMERA.
Realizzata in collaborazione con la Médiathèque du patrimoine et de la photographie (MPP) di Parigi – Istituto che conserva gli oltre centomila negativi e tutti gli archivi donati dal fotografo allo Stato francese nel 1984 – la mostra è composta da oltre 150 immagini che ripercorrono l’intera carriera del fotografo di origini ungheresi, nato a Budapest nel 1894, giunto in Francia nel 1925 e trasferitosi infine negli Stati Uniti nel 1936, dove morirà nel 1985.
La mostra segue le tappe biografiche dell’autore, dalle prime fotografie amatoriali scattate nel suo paese d’origine e durante gli anni della prima guerra mondiale, alle celebri icone realizzate nella Parigi capitale del mondo culturale degli anni tra Venti e Trenta, i capolavori realizzati nello studio del pittore Piet Mondrian, le scene di strada e infine le “distorsioni” che lo hanno reso una figura di primo piano anche nell’ambito surrealista. L’esposizione getta poi una nuova luce sulla lunga seconda parte della sua esistenza, trascorsa al di là dell’Oceano, in un clima culturale profondamente diverso: le immagini di questi anni dimostrano infatti come da un lato Kertész continui la sua ricerca ritornando sugli stessi temi, dall’altro evidenzia l’effetto che le nuove architetture, i nuovi stili di vita, i nuovi panorami cittadini hanno sulla sua fotografia».

Negli spazi di CAMERA anche “Nuova Generazione. Sguardi contemporanei sugli Archivi Alinari” (fino al 4 febbraio 2024) un progetto di CAMERA e FAF Toscana – Fondazione Alinari per la Fotografia, a cura di Giangavino Pazzola e Monica Poggi, finalizzato all’incremento del patrimonio fotografico pubblico attraverso la committenza di progetti inediti a quattro giovani artisti: Matteo de Mayda, Leonardo Magrelli, Giovanna Petrocchi e Silvia Rosi. 

André Kestész, Danzatrice satirica, Parigi, 1926 © Donation André Kertész, Ministère de la Culture (France), Médiathèque du patrimoine et de la photographie, diffusion RMN-GP

GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

La GAM presenta la mostra antologica di Gianni CaravaggioPer analogiam” (dal primo novembre 2023 al 17 marzo 2024), a cura di Elena Volpato. L’esposizione si compone di un nucleo di opere realizzate nell’arco di quasi trent’anni di lavoro, dal 1995 ad oggi. Cinque nuove opere sono state prodotte per l’occasione.
Una di queste, una foglia di marmo nero, intitolata Quando nessuno mi vede, è stata collocata nel giardino del museo, all’ombra di un cespuglio. All’interno le fa eco una scultura di marmo verde, speculare alla prima, intitolata Alla luce del sole. Altre opere si rispondono l’un l’altra nel percorso, tracciando relazioni e rispecchiamenti.

Alla GAM è in corso anche la grande mostra “Hayez. L’officina del pittore romantico” (fino al primo aprile 2024), a cura di Fernando Mazzocca ed Elena Lissoni, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera, porta «il pubblico alla scoperta del mondo dell’artista, all’interno dell’officina del pittore, per svelarne tecniche e segreti. Un percorso originale che pone a confronto dipinti e disegni, con oltre 100 opere provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private cui si aggiungono alcuni importanti dipinti dell’artista custoditi alla GAM, come il Ritratto di Carolina Zucchi a letto (L’ammalata) e l’Angelo annunziatore».

Negli spazi della Videoteca un’esposizione, a cura di Elena Volpato, dedicata a Simone Forti (fino al 25 febbraio 2024), «artista tra le più influenti nello sviluppo delle pratiche performative contemporanee. La mostra pone in dialogo due recenti acquisizioni della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT: opere storiche realizzate da Forti all’inizio degli anni Settanta: un video, Bottom, del 1973 e una serie di 4 disegni, Illuminations, del 1972».

Ultimi giorni, inoltre, per vedere “Repoussoir” (fino al 5 novembre 2023), progetto di Michele Tocca vincitore del PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Gianni Caravaggio, Lo stupore è nuovo ogni giorno, 2008, PHOTO Andrea Rossetti

PAV Parco Arte Vivente

PAV presenta la mostra “Car Crash. Piero Gilardi e l’arte povera” (dal 4 novembre 2023 al 28 aprile 2024), a cura di Marco Scotini, che «indaga la produzione di Piero Gilardi (Torino, 1942-2023) nel corso degli anni Sessanta. L’esposizione vuole proporsi come un omaggio al fondatore del PAV e ripercorre gli esordi della carriera dell’artista esplorando gli anni che vanno dal 1964 al 1969, una stagione germinale durante la quale si delineano già i molteplici interessi di Gilardi e il suo grande contributo all’origine del movimento dell’arte povera. Car Crash è la prima di una serie di mostre monografiche di un progetto a lungo termine del PAV che, seguendo una partizione cronologica, approfondiranno l’opera dell’artista».

Mostra Tappeti Natura al Piper Club, Torino, 1967. Photo Credit Pietro Derossi

Museo Ettore Fico

Al Museo Ettore Fico in corso quattro mostre, tutte aperte al pubblico già da fine settembre: “Maggi Hambling. On the Edge“, “Maïmouna Guerresi. A Spiritual and Political Journey“, “Contessa di Castiglione. Fotografie di Pierre-Louis Pierson” e “Alessandro Roma. Se si cerca l’infinito basta chiudere gli occhi” (tutte fino al 17 dicembre 2023).

Galleria Franco Noero

La galleria Noero presenta una nuova personale di Anna Boghiguian: “A Clown Jumped into the Arena” (dal 3 novembre 2023 al 10 febbraio 2024).

Galleria Mazzoleni

«Con la mostra “Agostino Bonalumi: il Teatro delle Forze” Mazzoleni torna a dedicare, nel decimo anno della scomparsa (1935-2013), una grande retrospettiva al maestro lombardo.
La mostra, curata da Marco Scotini, intende focalizzarsi su una delle stagioni più felici dell’attività creativa di Bonalumi (dalla fine degli anni Sessanta fino agli anni Settanta), a partire tuttavia da due lavori meno indagati della sua intera produzione artistica che necessitano di un approccio multidisciplinare per essere esplorati nella loro complessità. Attraverso una ricca selezione di opere plastiche di grandi dimensioni, l’esposizione presenta anche una serie di documenti originali e bozzetti grafici grazie alla collaborazione con l’Archivio Bonalumi di Milano, la Fondazione Cini di Venezia e a prestiti dell’Archivio Storico del Teatro dell’Opera di Roma.
Al centro della mostra “Agostino Bonalumi: il Teatro delle Forze” saranno infatti le scenografie e i costumi concepiti per il balletto Partita, ideato e coreografato da Susanna Egri con musica di Goffredo Petrassi, e per l’azione coreografica Rot di Domenico Guaccero e Amedeo Amodio, andate in scena rispettivamente al Teatro Romano di Verona nel 1970 e al Teatro dell’Opera di Roma nel 1973».

Partita, Teatro Romano, Verona, 1970. Courtesy: Archivio Bonalumi

Galleria Giorgio Persano e Galleria Tucci Russo

Un omaggio a Marisa Merz con due mostre in contemporanea da Giorgio Persano e Tucci Russo a Torino: «una selezione di opere scelte per l’occasione, grazie alla collaborazione della Fondazione Merz, che mette in evidenza la ricerca dell’artista sull’elaborazione dei volti sulle ‘figure’. Tema, per l’artista, non solo ricorrente ma quasi ossessivo.
In mostra disegni di grandi e piccole dimensioni su carta e su tela affiancati, in un percorso di pari passo, alle piccole sculture in argilla, elementi che compongono un pensiero filosofico e complesso dove i volti o le figure sono eseguiti attraverso la sovrapposizione di segni e materie, per mezzo di una forma originale, affinata nel corso degli anni con rigore e visione».

Opere di Marisa Merz. Courtesy Galleria Giorgio Persano

EXPOSED Torino Foto Festival

Dal 3 al 5 novembre 2023 “EXPOSED. Torino Foto Festival” «si presenta al pubblico con EXPOSED PRELUDE, una serie di appuntamenti teaser realizzati in collaborazione con alcune delle principali istituzioni culturali della città di Torino: una vera e propria anticipazione visiva della prima edizione del nuovo Festival Internazionale di Fotografia che, con il titolo New Landscapes – Nuovi Paesaggi si svolgerà a Torino dal 2 maggio al 5 giugno 2024 sotto la Direzione Artistica di Menno Liauw e Salvatore Vitale.
Rifacendosi a uno dei temi centrali nella tradizione fotografica italiana, EXPOSED propone una riflessione sull’evoluzione odierna del medium fotografico, delle sue dinamiche di mercato e delle principali sfide e cambiamenti del mondo dell’immagine, con l’obiettivo di rafforzare il profondo legame tra Torino e la fotografia».

Museo nazionale del Cinema

All’interno della Mole Antonelliana, il Museo Nazionale del Cinema di Torino presenta la mostra “Il mondo di Tim Burton” (fino al 7 aprile 2024), ideata e co-curata da Jenny He in collaborazione con Burton: «il nucleo principale dell’esposizione si concentra sull’archivio personale del regista, mostrando un’incredibile varietà della sua produzione creativa. Non solo quindi preziosi documenti ma anche disegni e bozzetti con i temi e i motivi visivi ricorrenti da cui hanno preso vita i personaggi che caratterizzano i mondi cinematografici distintivi del regista.
La mostra ripercorre le orme di Burton e dell’evoluzione della sua singolare immaginazione visiva di artista postmoderno multidimensionale, in una sorta di autobiografia raccontata attraverso il suo processo creativo».

@ Il mondo di Tim Burton, 2023. Museo Nazionale del Cinema di Torino

Luci d’artista

Da venerdì scorso le notti torinesi sono già illuminate dalla 26ma edizione di Luci d’artista (fino al 14 gennaio 2024), con 27 installazioni luminose per le vie della città, tra queste due le novità di quest’anno:  un lavoro firmato da Giovanni Anselmo per Piazza Carlo Alberto e la nuova illuminazione di Parco Michelotti, con un lavoro di Luca Pannoli.
Orizzonti è il titolo del lavoro sei specific realizzato da Giovanni Anselmo, invitato da Carolyn Christov-Bakargiev, direttrice del Castello di Rivoli, e Riccardo Passoni, Direttore della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, L’installazione luminosa è costituita da quattro scritte al neon luci di colore blu che indicano i punti cardinali: Nord, Est, Sud e Ovest.

Giovanni Anselmo, Orizzonti, Luci d’artista Torino, 2023. Courtesy Luci d’artista Torino

FUORI TORINO

Castello di Rivoli Museo d’Arte contemporanea

Il Castello di Rivoli dedica una grande mostra a Michelangelo Pistoletto, “Molti di uno” (dal 2 novembre 2023 al 25 febbraio 2024), a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria, in occasione del suo novantesimo compleanno. «Allestito negli spazi della Manica Lunga, il progetto dell’artista “Molti di uno” reinventa l’architettura ortogonale della Manica Lunga trasformandola in uno stupefacente groviglio armonioso, un dispositivo urbano irregolare e libero attraverso il quale raccogliere e rileggere tutta la sua arte in un gigantesco autoritratto che funziona come la mappa di una Città ideale dell’avvenire. La mostra svelerà una nuova opera-azione partecipativa nell’Uffizio Sorveglianza».

Nelle sale del museo anche la mostra “Sensing Painting. Opere dalla Collezione d’arte della Fondazione CRC” (fino al 28 gennaio 2024), e cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria, realizzata in collaborazione con Fondazione CRC Cuneo.
il percorso espositivo «presenta opere appartenenti alla Collezione della Fondazione CRC di Cuneo, raccolte dal 2017 ad oggi attraverso ColtivArte, progetto coordinato da una Commissione Scientifica di alto profilo composta dal Direttore del Castello di Rivoli Carolyn Christov-Bakargiev, dal Direttore dell’Art Institute presso la Academy of Art and Design FHNW di Basilea Chus Martínez e dal Direttore del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude Guido Curto.
La mostra valorizza le linee guida in base alle quali è stata costruita la Collezione, che includono la forte presenza di opere d’arte di giovani artisti del territorio piemontese e italiano, l’attenzione al panorama contemporaneo internazionale e la preminenza di opere pittoriche. Comprensivo di opere prodotte da 50 artisti, il progetto espositivo sottolinea la coerenza della Collezione CRC. Allestita negli spazi aulici del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, la mostra evidenzia come la pittura mantenga un ruolo fondamentale quale linguaggio espressivo, soprattutto nel contesto dell’attuale era digitale. Rispetto alla smaterializzazione che caratterizza un’ampia parte della quotidianità, la mostra invita il pubblico a un incontro attivo e diretto con le opere d’arte, dall’insostituibile valore esperienziale, fisico e sensoriale».

Negli spazi del museo, oltre alle sale dedicate alla collezione permanente, è visibile anche la mostra di Renato Leotta “CONCERTINO per il mare” (fino al 28 gennaio 2024), a cura di Marcella Beccaria, incentrata su un ampio progetto di ricerca di Renato Leotta (1982, vive e lavora a Torino e Siracusa) che affonda le sue radici nell’osservazione dell’ecosistema dei fondali del Mar Mediterraneo». All’interno del percorso espositivo il 4 novembre di terrà un concerto a cura di Marianna Vecellio (potete prenotare i biglietti gratuiti qui).

Nora Berman, Ruffles (Increspature), 2016, Collezione Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo

Studio Museo Felice Casorati e Casa Casorati a Pavarolo (TO)

«Il Comune di Pavarolo, l’Archivio Casorati e la Collezione Giuseppe Iannaccone rinnovano la collaborazione nata nel 2022 con l’esposizione “De rerum natura! e, insieme a Ciaccia Levi Paris-Milan, annunciano la mostra “Estetica dei visionari” (fino al 12 novembre 2023) negli spazi dello Studio Museo Felice Casorati e di CASA CASORATI a Pavarolo (TO). L’esposizione – che prende il titolo dal saggio Esthétique des visionnaires( 1926) di Henri Focillon e accoglie opere di Amber Andrews, Charles Avery, Srijon Chowhdury, Alessandro Fogo, David Horváth, Margherita Manzelli, Wangechi Mutu e Scipione–si sviluppa intorno al concetto di visionarietà che contraddistingue tutti gli artisti in mostra: un tratto inteso come capacità di guardare oltre la realtà sensibile, una dote quasi profetica che li spinge al di là del visibile, a esplorare il sentire più profondo dell’uomo. L’accostamento tra l’indagine spaziale e temporale del reale e l’esperienza intima e profonda, quasi magica, che ne deriva, trova la sua sede perfetta nel borgo di Pavarolo, arroccato tra le colline di Torino e i colori della natura incontaminata, in particolar modo nella casa e nello studio di Felice Casorati».

Studio Felice Casorati @ Estetica dei Visionari. Ph. Stefano Mattea

Palazzina di Caccia di Stupinigi

“Lee Miller: Photographer & Surrealist” è una mostra che presenta cento scatti provenienti dall’Archivio Lee Miller per «ripercorrere la vicenda umana e professionale della fotografa ponendo l’attenzione sullo suo sguardo surrealista che, formatosi alla fine degli anni Venti a Parigi, travalica questo breve frangente temporale per diventare tratto peculiare della sua poetica.
La mostra si sviluppa attraverso diverse aree tematiche: partendo dal lavoro in studio a Parigi, dove la fotografa lavora con sperimentazioni tecniche e compositive, si passa a quello legato al mondo della moda e della pubblicità svolto nello studio di New York».

@ Lee Miller: Photographer & Surrealist

Reggia di Venaria

La mostra “Turner. Paesaggi della Mitologia” (fino al 28 gennaio 2024) «attinge dalla vasta collezione di opere di William Turner conservate alla Tate Britain. Contando una quarantina di pezzi, la selezione include suggestivi e imponenti dipinti a olio (realizzati da Turner per essere esposti alla Royal Academy di Londra), ma anche schizzi a olio e acquerelli più piccoli in cui l’artista diede libero sfogo alla propria creatività nella riproduzione dei paesaggi ispirandosi ai temi della mitologia classica. Turner, dopo due viaggi in Italia compiuti nel 1819 e  nel 1828, e influenzato da Richard Wilson, artista britannico che nella seconda metà del Settecento visse per un lungo periodo tra Roma e Napoli, iniziò a scegliere i paesaggi italiani (reali o generici) come sfondo per i suoi soggetti mitologici scegliendo colori più intensi e ricchi effetti di atmosfera».

William Turner, The Bay of Baiae, with Apollo and the Sibyl, exhibited 1823, Oil paint on canvas

 

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