Giovanni Rizzuto è gallerista, e con la compagna ha scelto Palermo come base, sapendo di trovarsi in una delle città-piazza più interessanti dell’area del Mediterraneo. Lo abbiamo incontrato, in occasione di questa nuova puntata di Vucciria, nella splendida sede di via Maletto, in pieno centro storico
Quando e perché hai deciso di aprire una galleria di arte contemporanea nel cuore antico di una città fragile, nel quartiere della Kalsa, tra architetture arabo-normanne , medioevali e barocche?
La Galleria, nata nel 2013 da un’idea mia e di mia moglie Eva, ha mosso i primi passi organizzando mostre in un piccolo appartamento di una zona residenziale. Nel 2017, abbiamo trasferito la sede nel cuore pulsante della città spinti dal desiderio di favorire una più stretta interazione con il tessuto cittadino e stimolare dinamiche culturali multidirezionali. Oggi la nostra galleria si articola in un’area espositiva circa 150 mq. in un palazzo seicentesco del centro storico di Palermo.
Come hai convinto tua moglie Eva Oliveri a diventare socia e complice della galleria più vitale e orientata sulla ricerca contemporanea di Palermo ?
Non ho dovuto convincerla. L’ arte è una passione comune, condivisa sin dai primi anni della nostra conoscenza.
Perché avete deciso di stare a Palermo e non di aprire una galleria magari a Milano o Torino?
Palermo è la nostra città, abbiamo un forte legame affettivo e personale con questa terra. Inizialmente ci è piaciuta l’idea di metterci alla prova in un territorio difficile e controverso, adesso ne vediamo chiaramente anche le grandi potenzialità. Palermo è di fatto una delle città più affascinanti e vibranti d’Italia, con una storia ricca di cultura e una posizione geografica privilegiata al centro del Mediterraneo, un crogiuolo di energie diverse, di molte civiltà e tradizioni, capace di esercitare un enorme potere attrattivo a livello internazionale. Se pure dovessimo aprire una seconda sede in un’altra città, sappiamo già che non lasceremo Palermo.
Quali sono gli artisti che caratterizzano la vostra galleria e perché sono stati scelti ?
Focalizzata sulle espressioni più contemporanee delle arti visive e con uno sguardo particolarmente attento alla pittura, la galleria lavora con artisti la cui ricerca sia in grado di stimolare il pensiero critico. La qualità della produzione, il valore culturale della ricerca artistica, la coerenza nella sperimentazione, la professionalità con cui approcciano il loro lavoro sono alcuni degli aspetti che prendiamo in considerazione nella scelta degli artisti con cui collaborare. Inevitabilmente entra in gioco anche il gusto personale. Giuseppe Adamo, Mattia Barbieri, Antonio Catelani, Francesco De Grandi, Jachym Fleig, Daniele Franzella, Katharina Maderthaner, Elisabetta Marino, Luca Pancrazzi, Francesca Polizzi, Lucio Pozzi, Luigi Presicce, ciascuno degli artisti rappresentati è stato scelto perché ne abbiamo riconosciuto l’alto valore culturale e artistico. Bisogna anche dire che la galleria pone particolare attenzione al territorio come ambito di ricerca artistica e luogo di scoperta di talenti; dei dodici artisti attualmente rappresentati dalla galleria, cinque sono siciliani.
Credi ancora che Palermo, nominata nel 2018 Capitale italiana della Cultura, sede di Manifesta 12, sia una città in crescita e più attenta all’arte contemporanea ?
Il periodo di Manifesta 12 è stato particolarmente felice per la città, grazie anche ad una Amministrazione molto attenta agli aspetti culturali e artistici. La crescita di una città e la sua attenzione all’arte contemporanea dipendono da molti fattori, tra cui politiche culturali, sviluppo urbano, economia e cambiamenti sociali. La nostra galleria fa la sua parte attivamente attraverso un instancabile lavoro di promozione culturale dell’arte contemporanea come strumento di crescita personale e sociale.
Da allora cosa è cambiato e perché?
Probabilmente il più importante obiettivo raggiunto è stato il rilancio internazionale della città, unitamente ad apprezzabili progetti di riqualificazione urbana. Ma restano ancora molte sfide da affrontare, soprattutto per quanto riguarda il mercato locale dell’arte che resta estremamente limitato. Lo dimostra il numero esiguo di gallerie sul territorio cittadino, sufficienti a fornire una offerta che supera di gran lunga la domanda.
Come promuovi l’arte contemporanea ai siciliani e stranieri?
Le mostre in galleria e le fiere sul territorio nazionale ed estero sono momenti importanti di incontro e di relazione con il nostro target, e per stabilire nuove conoscenze e collaborazioni. Puntiamo molto sul lavoro di comunicazione con la stampa per la diffusione delle informazioni relative agli artisti e agli eventi. La galleria ha un sito web sempre aggiornato e utilizziamo attivamente newsletter per comunicare con la nostra lista di iscritti. La galleria ha profili su facebook, instagram e twitter e il Social Media Marketing è un campo sul quale investiamo costantemente. Recentemente stiamo valutando con interesse il Networking come strumento di promozione della galleria, degli artisti e dei progetti attraverso la cooperazione con altri soggetti simili a livello nazionale ed internazionale.
Una galleria vende opere d’arte, chi sono i tuoi collezionisti?
Sono persone preparate e attente che dimostrano fiducia nella galleria e nella sua proposta, animate da passione e interesse genuino nei confronti dell’arte, disposte a sostenere anche gli artisti emergenti rivelando una saggia e apprezzabile visione a lungo termine.
L’arte contemporanea si può spiegare, come?
Spiegare l’arte contemporanea può essere un compito impegnativo data la sua natura spesso complessa ed eterogenea che implica una approfondita conoscenza delle opere e degli artisti, ma anche una visione integrata che prenda in considerazione l’evoluzione dell’arte nel corso del tempo. Tuttavia il primo passo per spiegare – e capire – l’arte contemporanea è porsi davanti all’opera. In questo contesto il ruolo attivo dei galleristi e degli artisti può risultare fondamentale per trasmettere il senso del lavoro, stimolare la riflessione, promuovere il confronto, fino a condurre l’osservatore verso una interpretazione intima e personale dell’opera. L’arte insegna come immedesimarsi, immaginare, esaminare, ragionare, discutere, condividere, comprendere e vivere in questo mondo. Non sono molti i posti in cui questo può accadere.
Che importanza hanno le collaborazioni tra pubblico e privato e con i collettivi palermitani o altri galleristi, riuscite a “fare rete” tra di voi e a instaurare processi collaborativi con l’obiettivo di proporre più arte e quindi cultura?
Come ho detto, il networking è uno strumento che può rivelarsi importante per la promozione dell’arte e della cultura, attraverso la cooperazione sia in ambito pubblico che privato. Da anni lavoriamo in questo senso, instaurando processi collaborativi con musei, accademie e altre gallerie a livello locale e nazionale.
Collabori con l’Accademia di Belle Arti di Palermo?
Dal 2021 la RizzutoGallery è struttura accreditata dalla Accademia di Belle Arti di Palermo per ospitare tirocinanti e stagisti per l’ottenimento di Crediti Formativi Accademici. L’Accademia di Palermo inoltre è tra i Partner Culturali del progetto YoungVolcano, pensato dalla galleria per sostenere e promuovere gli artisti emergenti siciliani e l’arte contemporanea della Sicilia sul territorio nazionale ed estero.
Quali sono i peggiori difetti degli artisti, dei collezionisti e dei critici secondo te?
Mancanza di autocritica; speculazione eccessiva; faziosità e pregiudizio.
Tre artisti della RizzutoGallery, Francesco De Grandi, Luca Pancrazzi, Luigi Presicce sono invitati quest’anno alla Triennale di Milano alla mostra PITTURA ITALIANA, una importante collettiva di 120 artisti dedicata alla pittura italiana, nati tra il 1960 e il 2000, perché secondo te sono stati scelti proprio loro tra gli altri della tua “scuderia”?
La selezione di artisti per mostre importanti come la Triennale di Milano dipende da una serie complessa di fattori spesso difficili da decifrare con chiarezza, che includono i criteri del curatore, l’importanza degli artisti nel panorama artistico e culturale, nonché la coerenza delle loro opere con lo spirito della mostra stessa. La rilevanza artistica e il prestigioso percorso professionale dei tre artisti, De Grandi, Pancrazzi e Presicce, indicano chiaramente la loro capacità di contribuire in modo significativo al dibattito artistico contemporaneo. Sono convinto che anche altri artisti rappresentati dalla mia Galleria ne sarebbero stati meritevoli, ma tre è un numero che ci rende già molto soddisfatti e siamo grati a Damiano Gullì per la sua scelta.
Quando un’ opera d’arte è pronta per essere esposta secondo te ?
Quando lo è per l’artista. Il confronto resta comunque fondamentale, confido molto nella capacità dei miei artisti di accettare e integrare critiche costruttive.
Che importanza ha l’allestimento?
Fondamentale.
Cosa consiglieresti di fare a un giovane artista che vorrebbe esporre nella tua galleria?
Consiglierei innanzitutto di informarsi per conoscere a fondo la galleria, se possibile visitandone le mostre, allo scopo di capire autonomamente e in anticipo se il proprio lavoro può essere compatibile con la nostra linea di ricerca. Presentare un portfolio aggiornato che dimostri una solida comprensione del proprio lavoro, preparare una proposta chiara e ben strutturata dimostrandosi flessibili e aperti a ricevere feedback, sono altri elementi che ci piace trovare negli artisti che cercano una forma di collaborazione con la galleria.
A cosa serve l’arte, nell’epoca dell’I.A ( Intelligenza Artificiale ) pittura, scultura, installazioni ambientali, figurazione o astrazione , forma, composizione, luce e colore, contenuto e poetica hanno ancora un senso?
L’avvento dell’IA ha aperto nuove possibilità per alcuni artisti, consentendo loro di sfruttare strumenti e tecnologie avanzate per esplorare nuove forme di espressione, contribuendo a facilitare e arricchire il processo creativo. L’arte – in ogni sua forma – continuerà a mantenere un senso profondo e ruolo fondamentale nella società umana.
Quale scenario immagini a Palermo per l’arte contemporanea entro il 2030?
Se l’arte e la cultura diventassero una priorità, a fronte di un impegno collettivo e di una pianificazione strategica a lungo termine, Palermo potrebbe sviluppare un’identità artistica unica e distintiva, contribuendo così alla sua crescita economica e alla promozione del dialogo culturale internazionale.
A quale mostra stai pensando per gennaio 2024?
Il 12 dicembre inaugureremo la nuova mostra personale di Francesco De Grandi che occuperà la programmazione della galleria per i successivi due mesi. Una grande mostra, assolutamente imperdibile.