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Maria Callas, icona: oltre il centenario dell’arte della voce

Vanna Vinci, Maria Callas, Feltrinelli Comics
Nel centro della città di Torino, tra le antiche mura del Palazzo del Rettorato, la Cavallerizza Reale, il Conservatorio G. Verdi, il Cinema Massimo, e il Teatro Regio, si disegna un affresco artistico che celebra il centenario della nascita di una delle voci più celestiali del Novecento: Maria Callas. L’Università di Torino, tramite il progetto UniVerso, pone sul palco dell’arte il suo omaggio, un’ode multidisciplinare intitolata “Icona Callas”.

L’evento, che si snoda fino al 29 febbraio, è un trionfo di esperienze sensoriali e intellettuali, un affondo nelle profondità dell’arte e della cultura, una rappresentazione pluriennale di Maria Callas che spazia dal canto all’opera, dalla cinematografia alla fotografia, dal fumetto alla riflessione accademica.
In questo appuntamento immersivo, l’Università di Torino propone un ciclo di masterclass, una sorta di sinfonia di incontri magistrali nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale, lezioni che, come in un’opera, svelano la trama intricata della vita e dell’arte di Maria Callas: da “Io sono Maria Callas” con Vanna Vinci a “Maria Callas e i suoi registi” con Alberto Bentoglio, ogni incontro è un atto, un movimento di una partitura che si srotola nella storia e nelle sfumature dell’arte lirica.

Maria Callas e Pier Paolo Pasolini sul set di Medea

Mentre il giorno 8 dicembre, al Conservatorio “Giuseppe Verdi,” si sono levate le voci di Maria Callas e Irene Papas in un recital che intreccia i percorsi di due icone della cultura greca, attraverso le note, si realizza un quadro di identità ellenica, un dialogo tra due anime che hanno danzato sulla scena della vita e dell’arte.
La Settima Arte non è da meno: il Cinema Massimo si fa palcoscenico della rassegna cinematografica “Maria Callas e il Cinema.” Dai film che hanno immortalato la sua interpretazione di Medea al documentario Maria by Callas: In Her Own Words, si disegna un affresco che cattura l’essenza di un’artista poliedrica.
Il convegno internazionale “Maria Callas at 100: Opera, Celebrity, Myth” del 17-20 dicembre si propone come il culmine accademico dell’evento. Un’analisi trasversale della figura di Maria Callas, un’artista che ha segnato non solo la storia dell’opera ma anche l’immaginario collettivo del Novecento.
Le influenze della Callas si spingono oltre il palcoscenico, raggiungendo letteratura, cinema, arti visive e performance.
Le mostre, collocate tra le maestose pareti di Palazzo del Rettorato, offrono diverse prospettive sulla vita e l’arte di Maria Callas. Dall’installazione video Seven Deaths di Marina Abramović, un’immersione nell’universo delle eroine opere, alla mostra fotografica “Maria Callas Offstage” dell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, ogni esposizione è una finestra aperta su un capitolo della vita dell’artista.
“Io sono Maria Callas” di Vanna Vinci, una mostra che trasforma la Biblioteca Storica Arturo Graf in un luogo di intima riflessione, offre un’interpretazione unica e sensibile della vita della Callas attraverso le tavole originali della celebre fumettista.
In questo calderone di eventi, l’Università di Torino celebra non solo l’artista, ma anche l’essenza stessa dell’arte. Maria Callas, con la sua voce inarrivabile, è l’archetipo di una bellezza che attraversa i secoli, una melodia che si fonde con il tessuto stesso della città. Icona Callas non è solo un omaggio a un’artista immortale, ma una dichiarazione d’amore per l’arte che continua a danzare tra le pagine della storia e le note dell’eternità.

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