Michele Ciacciofera, The Translucent Skin of the Present, 2015-2016
acrilico, pigmento oro, carboncino, polvere, 365 stratificazioni di calcare su tela, 215 x 292 cm
Michele Ciacciofera e Angelo Crespi condensano l’infinito da Building a Milano. Condensare l’infinito è la prossima personale di Michele Ciacciofera a cura di Angelo Crespi, in collaborazione con il Museo MA*GA. Il percorso espositivo negli spazi di BUILDING TERZO PIANO si configura con una serie di sculture in vetro soffiato policromo di Murano, alcune delle quali già esposte al Petit Palais di Parigi (Fiac 2019), e un dipinto di grande formato, The Translucent Skin of the Present (2015-2016), non solo di forte impatto estetico, ma che può essere considerato una sorta di manifesto visivo della poetica di Ciacciofera. Da martedì 16 gennaio a sabato 17 febbraio.
Le sculture fanno parte della serie Tales of the Floating World. Concepite come frammenti provenienti da un altro mondo, esse evocano, attraverso le loro forme organiche, l’universo umano e quello naturale, sia minerale sia animale. Queste opere si inscrivono nella ricerca dell’artista intorno all’ambiguità formale tra i differenti regni del vivente, nel contesto delle attuali ipotesi delle “infra-vite” e del collasso globale. Esse proseguono la riflessione sulla questione temporale in cui le ipotesi di fine della civiltà modificano o sovvertono la relazione tra presente e passato, e in cui il tramonto sembra fondersi con le aurorali origini, e gli archetipi primordiali riemergono potenti da profondità ctonie o dall’imo dell’inconscio.
La scelta espositiva delle opere negli spazi di BUILDING TERZO PIANO è stata concepita, volutamente, come un ampliamento plastico della mostra aperta al Museo MA*GA (17 dicembre 2023 – 7 aprile 2024), che si compone di tre stanze: un’installazione site-specific con 164 piccole ceramiche posizionate su muschio naturale in dialogo con un trittico che specifica ulteriormente la ricerca di Ciacciofera; un secondo ambiente sonoro accompagna un gruppo di sculture, in materiale riciclato, che rivelano la fascinazione dell’artista per le stele e le edicole votive; infine, un gruppo di opere verticali di grandi dimensioni in vetro soffiato e sabbiato, che evocano forme megalitiche o monolitiche, come Menhir, che nell’antichità furono usate per conferire sacralità e riconoscibilità a determinati territori, collegamento tra l’orizzontalità della terra e la verticalità del cielo quindi tra il mondo fisico e quello spirituale dell’infinito, e che oggi sono simboli che sembrano voler ricollegare il microcosmo biografico di Ciacciofera con il macrocosmo delle narrazioni universali.
I capitoli del progetto – MA*GA e BUILDING TERZO PIANO – in due momenti e in due sedi differenti si completano a vicenda per focalizzare nel modo più ampio e preciso il percorso di un artista che da sempre si caratterizza per una ricerca formale poliedrica, frutto di coerenza linguistica ma anche di sperimentazione sui materiali, sempre nell’ottica di uno sguardo profondo che si muove tra antropologia classica e anthropologie du proche.
La mostra sarà accompagnata da una monografia — a cura di Johan&Levi editore — che conterrà materiale inedito e documentazione fotografica relativa alle varie fasi del percorso creativo di Michele Ciacciofera.