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Manar Abu Dhabi. La monumentalità della luce

Carsten Holler, Dots, Manar Abu Dhabi 2023 Carsten Holler, Dots, Manar Abu Dhabi 2023
Carsten Holler, Dots, Manar Abu Dhabi 2023
Carsten Holler, Dots, Manar Abu Dhabi 2023

Sono 35 le nuove commissioni site-specific che animano Manar Abu Dhabi, festival di light art con artisti come Carsten Holler, Shilpa Gupta, Rafael Lozano-Hemmer, Jim Denevan

Negli ultimi decenni è stato incessante il moltiplicarsi delle declinazioni applicate a quelle che convenzionalmente si continuano a definire “arti visive”. In qualche caso si è trattato di fiammate più o meno effimere: si veda la salute non propriamente eccelsa di cui gode l’ambito NFT. In altri casi si acquisiscono nuove modalità da affiancare a quelle “storiche”, pittura, scultura, fotografia, installazione. A godere di grande apprezzamento è oggi la light art, con rassegna e festival che si moltiplicano ai quattro angoli del globo. Fra queste, uno spazio di prestigio va certamente assegnato a Manar Abu Dhabi, in corso nella capitale degli Emirati fino al 30 gennaio.

Gli interrogativi, di fronte ad eventi simili, ricorrono frequenti: perché annettere queste espressioni creative effimere all’alveo delle “arti”? Non siamo piuttosto di fronte a manifestazioni altamente spettacolari, ma non troppo profonde a livello visuale o percettivo? L’aspetto ludico non diventa troppo relativizzante? Come sempre, a questi interrogativi può rispondere soltanto la forza dell’artista. La capacità del creativo di stimolare nell’osservatore sensazioni che travalicano il contingente, innescando riflessioni inedite, e proponendo visioni complesse, per le quali la multimedialità e la tecnologia rivestono un ruolo centrale. Esperienze che arricchiscono il bagaglio sensoriale, a prescindere dal medium.

 

Rafael Lozano-Hemmer, Translation Island, Manar Abu Dhabi 2023
Rafael Lozano-Hemmer, Translation Island, Manar Abu Dhabi 2023

Un percorso iniziatico

In questo, la rassegna di Abu Dhabi – titolo Grounding Light – si pone sui più elevati standard qualitativi: a cominciare dai nomi coinvolti, con star del calibro di Carsten Holler, Shilpa Gupta, Rafael Lozano-Hemmer, Jim Denevan. E con un dispiegamento di mezzi che non ha pari, a livello di location, strutture e budget messi in campo. Esemplare è il caso di Rafael Lozano-Hemmer, artista visto alla Biennale di Venezia nel 2007, rappresentante del Padiglione Messico. Le sue 10 opere audiovisive multimediali si allargano sugli oltre 4 chilometri quadrati di Lulu Island, isola totalmente preservata dall’urbanizzazione pur trovandosi immediatamente davanti alla brulicante Corniche di Abu Dhabi.

 

Rafael Lozano-Hemmer, Translation Island, Manar Abu Dhabi 2023
Rafael Lozano-Hemmer, Translation Island, Manar Abu Dhabi 2023

Installazioni interattive disposte lungo un percorso iniziatico, che portano il visitatore ad un contatto del tutto nuovo con gli elementi, con la forza degli elementi, con la lettura dell’artista delle tematiche più pregnanti. Immaginate un’immensa spianata sabbiosa, punteggiata da migliaia di luci che si accendono o spengono al ritmo del battito cardiaco dell’osservatore, analizzato dai sensori all’ingresso? O tre megaschermi che riproducono gli stessi visitatori, ripresi da telecamere e poi sottoposti a una sorta di sincopato morphing dinamico? Difficile raccontare esperienze che sono eminentemente sensoriali. Resta la monumentalità di un progetto che solo qui ha trovato possibilità di realizzazione. Budget? “Non mi occupo personalmente di queste cose, ma parliamo di diversi milioni di dollari”, ha risposto l’artista a noi giornalisti.

 

 

Passato, presente e futuro

Sono tante, 35, le nuove commissioni site-specific messe in campo per Manar Abu Dhabi. E comportano un vero e proprio viaggio ai quattro angoli della Capitale, dalla Corniche Road alle isole di Saadiyat, Sarnaliayah, Fohid, fino alle piantagioni di mangrovie di Jubail. Difficile menzionarle tutte: lungo la Corniche – il nostro lungomare – Carsten Holler ha allestito i suoi “Dots”, progetto fortemente ludico che invita i visitatori a interagire con la luce che ne segue i movimenti. Poco più in là, Shilpa Gupta – con This Horizon Inside of US – riflette sulla capacità di cambiamento degli esseri umani con scritte luminose in arabo, inglese e Urdu. Bisogna invece fare in lungo spostamento per raggiungere Fahid Island, dove Jim Denevan ha creato Self Like, sconfinata installazione di land art con dune artificiali illuminate da 448 lanterne solari.

 

Shilpa Gupta, This Horizon Inside of US, Manar Abu Dhabi 2023
Shilpa Gupta, This Horizon Inside of US, Manar Abu Dhabi 2023

Manar Abu Dhabi è più di una semplice mostra d’arte. È una testimonianza del nostro impegno continuo per l’arte pubblica e la crescita culturale della nostra città”, ha dichiarato Mohamed Khalifa Al Mubarak, Presidente del Dipartimento di Cultura e Turismo di Abu Dhabi. “La light art è un ponte che collega il nostro passato, presente e futuro. Miriamo soprattutto a ispirare le giovani menti che sono il nostro futuro”. “Grounding Light è un’esperienza progettata per trasformare la nostra percezione del mondo che ci circonda“, ha affermato Reem Fadda, direttore artistico di Public Art Abu Dhabi. “La mostra riunisce una straordinaria selezione di artisti le cui opere intendono promuovere un senso di calma, coinvolgimento e apprezzamento della biodiversità e della bellezza naturale di Abu Dhabi”.

 

Jim Denevan, Self Like, Manar Abu Dhabi 2023
Jim Denevan, Self Like, Manar Abu Dhabi 2023

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