![Maurice Denis - Sera di settembre 1891. Paris Musée d’Orsay](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2018/10/Maurice-Denis-Sera-di-settembre-1891.-Paris-Musée-d’Orsay-590x368.jpg)
In occasione della mostra Japanese Connections: the birth of modern décor al Louvre Abu Dhabi, che per la prima volta porta in Medio Oriente il dialogo fra arte giapponese e arte europea, abbiamo intervistata la curatrice Isabelle Cahn.
Si può affermare che questa mostra cambia la prospettiva sull’influenza dell’arte giapponese sull’arte europea; solitamente, infatti parlando di questa influenza, si citano van Gogh o Toulouse Lautrec. Questa volta, il punto di vista dei Nabis è una novità, giusto?
Isabelle Cahn: effettivamente, si tratta della prima mostra che affronta la questione da questo punto di vista, Perché è vero che la relazione tra i Nabis e l’arte giapponese è una tematica che è già stata oggetti di approfonditi studi critici, però non si era mai arrivati alla fase espositiva. Finora.
![Isabelle Cahn_© Musée d%27Orsay-Sophie Boegly](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2018/10/Isabelle-Cahn_©-Musée-d27Orsay-Sophie-Boegly-381x590.jpg)
Perché si è pensato al Giappone per una mostra in Medio Oriente?
Isabelle Cahn: perché a ben guardare entrambe le aree geografiche sono legate da profonde affinità stilistiche in fatto di espressione artistica, in particolare, un gusto comune per il decorativo e la visione non realistica della rappresentazione del mondo.
La mostra è anche l’occasione per parlare dei Nabis; un collettivo che merita di essere riscoperto.
Isabelle Cahn: è vero che i Nabis sono stati a lungo trascurati negli studi sulla storia dell’arte del diciannovesimo secolo, ma dagli anni Novanta del Novecento si è fortunatamente assistito a una loro riscoperta e rivalutazione. Ad oggi, con esattezza critica, la loro esperienza viene considerata un anello essenziale nel passaggio verso l’arte moderna alla fine del diciannovesimo secolo.
![Katsushika Hokusai - Vento da sud nel mattino chiaro 1831. Paris Musée Guimet](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2018/10/Katsushika-Hokusai-Vento-da-sud-nel-mattino-chiaro-1831.-Paris-Musée-Guimet-590x420.jpg)
Cosa si augura che resti ai visitatori, una volta usciti dalla mostra?
Isabelle Cahn: mi auguro che il pubblico provi un’emozione estetica davanti alle opere esposte, ma anche che, da un punto di vista concettuale, comprenda i valori racchiusi nell’originalità di opere che esprimono un mondo, un sogno, una fantasia soggettiva.
Questa mostra può essere considerata il primo passo di un itinerario tematico?
Isabelle Cahn: questa mostra temporanea è la prima della stagione culturale del museo intorno al tema degli scambi. Nell’esplorare l’influenza dell’estetica giapponese dell’ukiyo-e sulle arti arti decorative moderne in Francia, Japanese Connections: the birth of modern décor riecheggia il programma scientifico della collezione permanente del Louvre Abu Dhabi, basata sul dialogo fra le civiltà.
![Hara Zaimei - Ciliegio fiorito su fondo oro, metà XIX secolo. Paris Musée Guimet](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2018/10/Hara-Zaimei-Ciliegio-fiorito-su-fondo-oro-metà-XIX-secolo.-Paris-Musée-Guimet-590x279.jpg)
![Maurice Denis - Macchie di sole sulla terrazza 1890 ca., Paris Muséd d’Orsay](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2018/10/Maurice-Denis-Macchie-di-sole-sulla-terrazza-1890-ca.-Paris-Muséd-d’Orsay-517x590.jpg)