Da domani, 20 gennaio, a domenica 10 marzo 2024 Platea | Palazzo Galeano presenta “Vento SW 2km/h Lodi, 28 ottobre 2023” dell’artista veneziana Mariateresa Sartori (1961), con la curatela di Carlo Orsini, direttore artistico dell’istituzione lodigiana.
Il nuovo progetto espositivo si articola nelle due sedi di Platea a Lodi: la vetrina di Corso Umberto, che ospita una grande stampa, e lo spazio di Platea Project in via Maddalena, dove sono visibili una proiezione video, i disegni originali del vento e la documentazione del processo creativo.
Accanto al programma triennale sviluppato attraverso lo speciale format ideato da Platea – un palinsesto espositivo che prevede il dialogo tra un artista leader e un gruppo di emergenti da lui invitati a lavorare insieme – e dedicato all’indagine sulla rinegoziazione dei concetti di natura/artificio e natura/cultura, Platea | Palazzo Galeano porta avanti un programma di mostre personali che riflettono sugli stessi temi, ma legandoli al territorio lodigiano.
Le ricerche presentate in questo ambito riflettono sul paesaggio da un punto di vista antropologico e lasciano che gli elementi naturali diventino co-autori del lavoro artistico.
La serie di esposizioni ha preso il via nel 2022 con l’installazione di Alberonero, che utilizzava una nebbia artificiale per comporre un paesaggio sempre mutevole nella vetrina, fino all’offuscamento totale dello sguardo. Nel 2023 è stata la volta di Fabio Roncato la cui scultura utilizzava la forza della corrente dell’Adda per comporre, tramite lo sversamento di cera fusa nell’acqua, l’acquisizione di un calco della potenza del fiume cristallizzata in un attimo. Nel 2024, Platea invita Mariateresa Sartori a concepire un progetto sul territorio e l’artista ha scelto di utilizzare il vento che soffia sulle rive dell’Adda per realizzare il suo lavoro.
Mariateresa Sartori, che lavora con la galleria Michela Rizzo di Venezia che ha partecipato alla realizzazione di questa mostra e con Studio G7 di Bologna, è un’artista dalla raffinatezza rarefatta la cui pratica oscilla ossessivamente tra due poli di ispirazione: scienza e poesia. Quasi sempre i suoi lavori partono dall’analisi di rigorosi dati scientifici per arrivare a un’espressione poetica che rende il suo linguaggio unico nel panorama artistico contemporaneo. La continua oscillazione tra la ricerca dell’oggettività assoluta del dato scientifico e la scrittura del proprio, soggettivo sentire, genera opere di grande potenza visiva e concettuale.
Con queste parole l’artista spiega la sua ricerca: “A me interessa la realtà: che siano i comportamenti umani, che siano le foglie, che sia il suono delle lingue o quello delle onde mi interessa l’analisi e la traduzione in un altro codice dei dati rilevati”.
L’intuizione per il lavoro per Platea Palazzo Galeano, che deriva da una precedente esperienza condotta nella laguna di Venezia, è quella di rinunciare alla totale autorialità dell’opera a favore di un elemento naturale: il vento. “Mettere in azione l’anemometro – commenta Mariateresa Sartori – sul bordo del fiume e verificare che effettivamente accada quello che mi auguro, ovvero che la leggera brezza dell’Adda incontrandosi con la brezza di terra produca movimenti incerti e contraddittori con cambi di direzione”. Questo è effettivamente accaduto lo scorso 28 ottobre 2023 – come rievoca il titolo della mostra – sulla riva lodigiana dell’Adda.
L’artista installa su fogli di carta cotone ricoperti da fusaggine d’argento in polvere un anemometro, alle cui coppette applica dei fili di lana. Il vento aziona la rotazione dell’anemometro che in questo modo “scrive” delle circonferenze più o meno intense secondo l’attività del vento. La “scrittura” viene quindi fissata e fotografata per essere poi stampata in grandi dimensioni.
Per un anno, l’artista ha registrato quotidianamente i dati metereologici relativi alla zona di Lodi utilizzando anche le informazioni derivanti dalla consultazione dell’Atlante Metereologico fornito dal Servizio Metereologico dell’Aeronautica Militare, che riporta dati statistici su ampie sezioni temporali del territorio italiano (pressione, umidità, temperatura, velocità del vento ecc.). Con questo processo di acquisizione e apprendimento, Sartori si è preparata all’incontro con il vento sulle rive del fiume Adda, agendo poi come un’operosa tipografa dell’alfabeto misterioso delle forze naturali.
La mostra prosegue nello spazio espositivo di Platea Projects che ospita la proiezione di un video dell’artista, in cui compaiono immagini leggermente sfocate della rotazione dell’anemometro, e una selezione dei disegni originali prodotti dal vento realizzati nella laguna veneta e sulle rive dell’Adda, oltra a una serie di dispositivi tecnici con cui è stato realizzato il lavoro, a documentare l’attitudine empirico-scientifica innescata con mezzi artigianali dell’esecuzione dell’opera.