“Un appuntamento eccitante nel palinsesto dell’offerta degli eventi promossi da Fiera Milano”: così il Presidente dell’omonima fondazione, Roberto Foresti, ha salutato l’arrivo della 28.ma edizione di miart, la fiera meneghina di arte moderna e contemporanea che anche quest’anno tornerà ad aprile, dal 12 al 14, anticipando e stavolta anche debordando nella successiva Design Week.
Diretta per il quarto anno da Nicola Ricciardi, per questo 2024 la fiera già si annuncia con successo: saranno infatti 181 le gallerie partecipanti, un numero che segna un incremento a doppia cifra rispetto al 2023, provenienti da 28 Paesi.
“No time no space” è il tema di questa edizione della fiera, che il direttore Ricciardi illustra utilizzando innumerevoli spunti poetici, musicali e letterali, da Sanguineti ai Pink Floyd, per rendere tangibile “tutta l’energia dell’arte che si scaricherà a terrà, come un fulmine, in occasione dell’art week”.
E il ringraziamento maggiore, ovviamente, non poteva che essere per le gallerie, i veri artefici della vita di miart e del suo successo. Tra le nuove entrate vi sono una maggioranza di gallerie provenienti dall’estero, tra cui segnaliamo Fortes D’Aloia & Gabriel (San Paolo, Rio de Janeiro), greengrassi (Londra), KOW e Galerie Neu (Berlino) e Dawid Radziszewski (Varsavia); si assiste, ad ogni modo, anche ad una serie di illustri conferme – a rivendicare che il terreno economico dell’arte contemporanea, a Milano, fa la differenza: ChertLüdde (Berlino), Ciaccia Levi (Parigi, Milano), C L E A R I N G (Bruxelles, New York, Los Angeles), Corvi-Mora (Londra), Peter Kilchmann (Zurigo), Andrew Kreps Gallery (New York), GALERIE LELONG & Co. (Parigi, New York) sono solo alcune delle realtà che torneranno a Milano, insieme alle giovani della sezione “Emergent” e ai progetti individuali che contraddistingueranno “Portal”, un’inedita sezione curata quest’anno da Julieta González e Abaseh Mirvali, che offrirà la visione di 12 piccole personali sparse negli spazi del padiglione fieristico, e “Timescape”, progetto espositivo che si svilupperà nel corso del prossimo triennio e che ogni anno porterà all’attenzione del pubblico di miart opere realizzate in epoche sempre più distanti nel tempo rispetto alla tradizionale offerta cronologica della fiera, che quest’anno inizierà con un affondo sul primo Novecento grazie al contributo di Aleandri Arte Moderna (Roma), Bottegantica (Milano), ED Gallery (Piacenza), Galleria Carlo Virgilio & C. (Roma), Galleria Gomiero (Montegrotto Terme) e Galleria Russo (Roma).
E come in tutte le fiere che si rispettino non possono mancare i premi: quest’anno a miart saranno 10; Premio Herno; Premio LCA Studio Legale per Emergent; Henraux Sculpture Commission; Premio Orbital Cultura – Nexi Group; Premio Matteo Visconti di Modrone, in memoria del Presidente della Fonderia Artistica Battaglia; Premio Rotary Club Milano Brera per l’Arte Contemporanea; Premio Massimo Giorgetti; continua anche il Fondo di Acquisizione di Fondazione Fiera Milano, istituito nel 2012. Del valore di 100mila euro, il Fondo è destinato a opere d’arte che andranno a implementare la collezione di Fondazione Fiera Milano, oggi ospitata all’interno della Palazzina degli Orafi. Infine nasce anche il Premio IKONIC, alla sua prima edizione e del valore di 5mila euro, che verrà assegnato alla miglior presentazione all’interno della sezione “Portal”.
Ma l’art week non è solo fiera, e così anche quest’anno Milano si darà da fare per valorizzare la propria offerta culturale: “L’obiettivo è coinvolgere un pubblico sempre più vasto, composto non solo da esperti del settore, ma anche da cittadini, turisti e appassionati”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi.
Tra le istituzioni coivolte, ovviamente, il PAC e il Museo del Novecento, Palazzo Reale, la GAM e il MUDEC, ma anche il cinema Anteo in collaborazione con Careof, per una maratona di proiezioni di film d’artista, a comporre il progetto “Comete. Avanguardie di un altro sistema solare”, a cura di Marta Bianchi e Marta Cereda, il cui titolo prende spunto da un’altra suggestione musicale: l’omonima canzone di Franco Battiato.
Infine, un altro portale su un nuovo mondo si aprirà alla Bicocca con l’intervento site-specific dell’artista statunitense David Horvitz occupando un edificio di Vittorio Gregotti: “il progetto – si legge nella presentazione – offrirà una riflessione sulla capacità propria dell’arte di far presa su altri luoghi e altre discipline lontani dai contenitori e dai palinsesti tradizionali, continuando idealmente il dibattito originato nel 2023 dalla serie di talks miart LIVE at Triennale Milano”. Appuntamento, in anteprima, giovedì 11 aprile.