Silvia Agliotti, filosofa e gallerista, ha curato la mostra “La danza delle api” nella sua galleria Gli Eroici Furori, in via Melzo 30, nel cuore dell’architettura Liberty milanese di Porta Venezia, dove Pino Di Gennaro e Tiziano Priori, rendono omaggio simbolico alle guardiane della salute del nostro ecosistema (fino al 14 febbraio).
In galleria con vetrina affacciata sulla strada, seducono lo sguardo I mille fiori (2023) di Pino Di Gennaro in ceramica e a forma di petali di fiore, coloratissimi, disposti a sciame sulla parete che sembrano evocare il volo delle api, laboriose operaie di bellezza, protettrici della terra, alla ricerca di pollini preziosi, fluttuando di fiore in fiore di forte impatto pittorico. Al centro della galleria fa capolino come evocazione di un Eden perduto, L’albero del miele (2023), in cartapesta e bronzo, ispirato alla Colonna infinita di Costantin Brancusi; un albero sui generis della conoscenza carico di simboli e blu oltremare, in tensione verso l’infinito. Intorno si espandono nello spazio le leggerissime carte giapponesi di Tiziana Priori, come dimostra l’installazione Cielo di Città, frammenti di colori trasparenti come l’aria che sembrano seguire il volo suggerito dall’allestimento a sciame delle sculture Di Gennaro, disposte sulla parte difronte.
Dal dialogo tra pittura e scultura, di cera, cartapesta, ceramica, bronzo e le raffinate carte asiatiche ravvivate da colori accessi e luminescenti nascono prospettive di trasformazione, in cui tutto è movimento, ritmo, danza, speranza e levità.
La mostra in collaborazione con GreenPeace (fondata nel 1971 da un gruppo di attivisti contro i test nucleari Usa in Alaska), con opere di due artisti diversi per tecniche, linguaggi ed esperienze, con opere apparentemente futili e leggere, includono riflessioni sulla necessità di salvaguardare il nostro Pianeta, in cui dovremmo sentirci ospiti e non unici proprietari, coinquilini con vegetali e animali.
L’arte contemporanea, quando “abbraccia” le tematiche ambientali di una organizzazione internazionale impegnata da anni contro i danni dell’Antropocene, non è inutile e trasforma gli artisti in agenti ecosofisti, coriferi di un nuovo paradigma di abitare il mondo, attraverso opere etiche ed estetiche insieme, in cui forma, materiali naturali e organici configurano con nuova sensibilità problematiche complesse del nostro tempo, cupo ma ancora carico di magia e sorprese.
La carte di Tiziana Priori metaforicamente danzano con le sculture vagamente alchemiche di Pino Di Gennaro e spiccano il volo verso un mondo che supera la barriera tra Cultura e Natura , dove l’arte diventa strumento di riflessione e inclusione tra uomo e ambiente.