Sanremo 2024, appuntamento con la prima puntata oggi martedì 6 febbraio, in prima serata su Rai 1. E nella ricorrenza dei 100 anni della radio e dei 70 anni della Rai, al Forte Santa Tecla della città dei fiori apre una mostra sui 74 anni del Festival.
Con tv, radio d’epoca, abiti, proiezioni, fiori e ologrammi, nelle cinque sale espositive si snoda un viaggio anche interattivo. Museo della radio e televisione Rai di Torino e Rai Teche sono fra i soggetti che hanno messo a disposizione i reperti e i supporti esposti.
Sanremo 2024, tra canzoni, superospiti e (pseudo)politica
Sanremo è sempre Sanremo. Quindi, oltre alla presentazione dei trenta cantanti in gara, dei tanti ospiti (con il ritorno degli stranieri, come John Travolta e Russell Crowe), del tourbillon di co-conduttori (che quest’anno sono cinque, uno per serata insieme ad Amadeus: Marco Mengoni, Giorgia, Teresa Mannino, Lorella Cuccarini, Fiorello), non si placano i tormentoni di carattere pseudopolitico.
Gli imbrattatori Green dei musei al Festival?
Uno di questi ritornelli non canori ha toccato il tema degli imbrattatori dell’arte museale, ovvero gli attivisti di Ultima Generazione. Amadeus, interrogato sulla disponibilità ad ospitare gli agricoltori che protestano in questi giorni, è stato sollecitato anche su questo: ospiteresti gli attivisti del Green? Il conduttore, con aplomb diplomatico degno di un ambasciatore, ha rimbalzato elegantemente la domanda: “Gli argomenti di attualità importanti sono numerosi. Ho parlato degli agricoltori, ma non so nemmeno chi li appoggi politicamente. Io ho studiato all’istituto agrario e so anche portare il trattore, così come Marco Mengoni. Forse è per questo che li sento vicini”.
E per non farci mancare nulla, i due conduttori della prima serata sanremese, durante la conferenza stampa sono stati invitati a cantare “Bella ciao”, come ipotetica dimostrazione di equidistanza dalla longa manus del governo. Amadeus e Mengoni hanno prontamente accontentato la richiesta e così sia.
Si prospetta, quindi, un festival nazional-popolare, ma anche con tanti (troppi?) momenti di riflessione sociale e politica, che spesso prendono spunto dai personaggi che saliranno sul palco. Quindi via libera al tema della malattia (Giovanni Allevi), del bullismo (la mamma del ragazzo napoletano ucciso, che faceva parte della Nuova Orchestra Scarlatti), delle morti sul lavoro (Stefano Massini e Paolo Jannacci). E le canzoni in gara? Le ascolteremo poi alla radio; durante le cinque giornate di Sanremo chi ci fa caso. Se qualcuno avesse intenzione di seguire tutta la serata, prepari il caffè: si fa mattina, parola di Fiorello che va in onda dopo il Festival con Viva Rai2 versione sanremese.