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Chi è il colpevole? La risposta è nelle docuserie TV, tra inchiesta e storytelling

Alfredino - Una storia italiana Alfredino - Una storia italiana
Alfredino-Una storia italiana, Sky
Alfredino-Una storia italiana, Sky

Dopo ore e ore di approfondimenti Tv su Meredith, Yara, Alfredino e altri casi di cronaca italiani, i loro tristi destini sono ormai approdati alla forma (docu)serie, sulle reti tematiche e non solo. Uno storytelling televisivo che di recente ha subito un’accelerazione, sia in termini di quantità di produzioni che di disinvoltura nella narrativa, trattandosi spesso di delitti efferati e non del tutto risolti.

Anche Rai 2, giovedì 26 ottobre in prima serata, esordisce con la serie di documentari Delitti in famiglia. L’omicidio di Melania Rea, l’infanticidio di Lorys Stival e il caso Carretta sono i temi delle indagini dell’esperto di cronaca nera Stefano Nazzi. Il giornalista, autore dei tre documentari, è famoso per i suoi podcast “true crime” che raccolgono migliaia di accessi in rete. Ma le serate di Rai 2 sono solo le ultime di un fenomeno iniziato qualche anno fa.

Marta - Il delitto della Sapienza, Rai 2
Marta – Il delitto della Sapienza, Rai 2

Martedì 24 ottobre, in prima serata su Rai 1, è andato in onda il primo episodio di Per Elisa – Il caso Claps. E il prossimo 1 novembre, su Sky Crime, debutta la docuserie in tre episodi Chi ha ucciso Meredith Kercher?. È ancora in fase di scrittura la produzione Cattleya sull’assassinio di Via Poma. Mentre è in lavorazione quella sul delitto di Erba, per il quale stanno scontando la pena Olindo Romano e Rosa Bazzi. La coppia di coniugi, secondo un’indagine de Le Iene (Italia 1) sarebbe in carcere ingiustamente.

Per Elisa - Il caso Claps, Rai 1
Per Elisa – Il caso Claps, Rai 1

Il caso di Yara Gambirasio

L’omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne della bergamasca uccisa mentre rientrava da una lezione di ginnastica, è stato più volte oggetto di ricostruzioni fiction. I primi a farlo furono gli inglesi, in un docu-film della BBC e di Sky Italia dal titolo Murder in Italy (2017). Nella serie, il Pm Letizia Ruggeri racconta come si sia arrivati all’accusa di omicidio nei confronti di Massimo Bossetti (in seguito condannato), anche attraverso la raccolta di più di 20mila campioni di DNA nell’area del delitto.

Una narrativa simile è stata condotta dal regista Marco Tullio Giordana nel film Yara, trasmesso su Netflix a ottobre 2021; in quel caso, la Pm Ruggeri venne interpretata da una delle nostre più talentuose attrici, Isabella Ragonese (protagonista, fra gli altri, di Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa). Nella realtà sembrava un caso concluso, ma, a dicembre 2022, Ruggeri viene indagata dalla procura di Venezia; mentre, a maggio 2023, la Cassazione accoglie il ricorso della difesa di Bossetti in vista di un’eventuale revisione del processo.

Vatican Girl, Netflix
Vatican Girl, Netflix

Lo storytelling della giustizia

La giustizia delle docu-fiction è senz’altro più rapida e chiara nel trarre conclusioni di quella reale. L’impressione è, a volte, di una narrazione quantomeno poco distaccata, che mira a stupire e al tempo stesso a rassicurare, solleticando curiosità e sentimentalismo, talvolta creando tifoserie.

I programmi di approfondimento e di cronaca continuano a trattare molti di questi casi, alcuni sono stati addirittura riaperti grazie al lavoro di giornalisti scrupolosi. Per altre vicende, in seguito all’uscita della serie, si è creato un sentimento di giustizia e un desiderio di verità nell’opinione pubblica, benché effimero e senza novità concrete. Uno su tutti, il caso di Emanuela Orlandi: dopo il clamore suscitato dalla serie Vatican Girl (Netflix, 2022), complice la scomparsa del giornalista Andrea Purgatori, il mistero è finito per l’ennesima volta in un preoccupante cono d’ombra.

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