TEFAF Maastrich ha aperto le porte il 9 marzo 2024 (e continuerà fino al 14) ma è già un successo di vendite.
Indiscutibilmente tra gli eventi più attesi del calendario artistico, anche quest’anno la fiera ha catalizzato le attenzioni di appassionati e collezionisti. Ma anche – e forse è la più importante delle conferme – degli addetti ai lavori, con oltre 300 direttori di musei, 650 curatori e 40 gruppi di sostenitori di musei che si sono susseguiti tra le fila degli espositori.
A proposito di espositori, le prime notizie riguardo le vendite sembrano certificare le elevate aspettative che l’evento, come detto, portava con sé. Diverse gallerie hanno dichiarato di aver venduto buona parte del proprio stand, e anche piuttosto velocemente. Come David Tunick, Inc’s, che ha venduto sei opere nei primi giorni di apertura, tra cui la litografia Madonna di Edvard Munch per una cifra a sei zeri, ceduta a un acquirente scandinavo; e un’acquaforte di Jean Morin, da Philippe de Champaigne, Natura morta con orologio da taschino, teschio e vaso di rose, venduta a un altro dealer per la propria collezione privata per una cifra a cinque zeri nella prima ora di apertura della fiera.
Grandi risultati anche per Ben Hunter, che ha venduto un dittico di disegni di Phoebe Boswell con un prezzo di richiesta di 100 mila dollari, un dipinto di Cedric Morris per circa 195 mila sterline, Autoritratto di Frank Auerbach e un dipinto di Ithell Colquhoun per una somma non rivelata a collezionisti privati inglesi e americani.
La galleria MS Rau di New Orlean, alla sua prima volta a TEFAF, ha registrato diverse importanti vendite nelle prime ore della fiera, tra cui il suo pezzo forte, la Tête de Paysanne à la Coiffe Blanche di Van Gogh, acquisita da un museo privato al di fuori dell’UE. Zebregs&Röell Fine Art ha venduto l’unico dipinto firmato di Gesina ter Borch, Ritratto di Moses ter Borch di due anni, al Rijksmuseum con il sostegno del Fondo “Donne del Rijksmuseum”.
La Galleria Carlo Virgilio ha venduto un dipinto dell’artista Carl Glotz al Museo Nazionale di Archeologia, Storia e Arte (MNAHA) del Lussemburgo e Il Pescatoriello Marvasi a un importante museo americano. Gli specialisti di dipinti antichi olandesi Bijl-Van Urk Masterpaintings hanno venduto Studio di un giovane di Michaelina Wautier e Una calma con Kaag e Smalschip a riva di Willem van de Velde il Giovane per una cifra intorno ai 500 mila euro.
Quanto all’antiquariato, Koopman Rare Art ha venduto a un collezionista privato un set di otto saliere realizzate per il Conte di Grosvenor da Rundell, Bridge & Rundell per circa 270 mila sterline. Vanderven Oriental Art ha venduto a un collezionista svizzero una coppia di grandi leoni buddisti e a un collezionista privato italiano una rarissima figura in porcellana di un’oca in volo per oltre 40 mila euro.
Capitolo sculture. La galleria londinese Stuart Lochhead Sculpture ha venduto diversi pezzi durante le giornate di anteprima, tra cui il Busto ritratto di Vincenzo Bellini di Giustiniani a un collezionista privato al prezzo di 76 mila euro; il Ritratto di Alexis Guiffrey di Joseph Chinard al Virginia Museum of Fine Art, per una cifra intorno ai 90 mila dollari; e il Marte in cammino del Giambologna, a un importante museo americano per 4 milioni di dollari. La Galerie Georges-Philippe & Nathalie Vallois di Parigi ha venduto la scultura iperrealista Adamo ed Eva di John DeAndrea a un museo europeo e Pink di Peter Stämpfli a un collezionista privato per una cifra compresa tra 250 e 300 mila euro.