Noto per tele monumentali realizzate con elementi cuciti insieme che incorporano componenti gestuali, testuali e scarti materici del suo studio, Murillo produce anche libri, disegni, installazioni scultoree e video che analizzano e mappano gli spostamenti delle popolazioni, il potere e le risorse nei flussi della globalizzazione e degli scambi culturali. Attraverso le molteplici declinazioni della sua pratica, Murillo esplora i concetti di collettività e cultura condivisa, manifestando un forte impegno nei confronti della presenza materica. Tutto questo si riverbera nell’ultima mostra che apre il 12 aprile da Gagosian a Roma. Marks and Whispers: una mostra di dipinti e opere su carta del pittore colombiano che ragiona sulla valenza formale, politica e sociale del colore rosso nella sua pratica.
In Marks and Whispers ogni opera si connota come un segno, richiamando stati di fragilità, disperazione, vulnerabilità e precarietà. Fissati a pareti indipendenti, i dipinti attivano il fulcro ovale della galleria con complesse linee visive, le loro superfici pittoriche stratificate con tinte scarlatte alludono all’angoscia che sottende un mondo privilegiato. Questi riferimenti rispecchiano il processo dialettico della pittura di Murillo che spesso coinvolge l’intuitivo e denso stratificarsi della pittura e la successiva cicatrizzazione della tela. In Marks and Whispers questo intenso trasferimento di energia emerge progressivamente in primo piano nel passaggio da un’opera all’altra. La mostra si apre con i dipinti Catalyst, una serie ancora in divenire cui Murillo ha iniziato a lavorare da studente, nel 2011. Ciascuna di queste opere è prodotta saturando una matassa di tela con del pigmento, stendendo poi una seconda tela sopra di essa e usando un lungo stilo per trasferire i segni da una superficie all’altra in un processo esplosivo e integrale. Il primo foglio dipinto viene poi utilizzato più volte per realizzare nuove opere, ognuna infusa dell’energia del disegno.
Le opere della serie Manifestation (2018-) si basano su questa tecnica, densi segni gestuali e spessi impasti pittorici sono stratificati su frammenti di tela cuciti insieme. Le loro superfici incarnano la fisicità dell’atto pittorico, una “manifestazione” palpabile; di dimensioni imponenti, le opere sono animate dalla convinzione e dall’urgenza di azioni contrastanti. Le composizioni in mostra, materialmente interconnesse, culminano nelle opere di Scarred Spirits, la serie più recente di Murillo, presentata per la prima volta in questa sede. Una meditazione sul disegno automatico di scala monumentale che contiene una memoria della sua pratica in studio e rappresenta un’evoluzione del suo processo creativo.
La riflessione di Murillo sulla creazione del segno continua nei suoi disegni Flight, che incorporano ripetute tracce di inchiostro, lettere, parole e numeri disegnati dall’artista durante i suoi viaggi attorno al mondo. Queste opere sono caratterizzate da una certa essenzialità del mezzo pittorico, l’artista approfitta della pausa meditativa del viaggio per sperimentare le possibilità dell’improvvisazione con una gamma ristretta di strumenti. Attraverso il loro distacco visivo dal territorio, i disegni mettono in discussione la valenza dei segni geografici e discorsivi che tracciano modelli di appartenenza nazionale e migrazione, riconfigurando la nostra comprensione del globo.