La vita di Marco Polo è stata un viaggio senza fine attraverso una straordinaria geografia storica, culturale, politica e umana che ha contribuito a far conoscere l’Europa, il Medio Oriente e l’Asia del Duecento. Attraverso oltre 300 opere provenienti da collezioni civiche, istituzioni italiane, europee e musei internazionali, i visitatori contemporanei di Palazzo Ducale, a Venezia, avranno l’opportunità di immergersi nei mondi esplorati da Marco Polo e dalla sua famiglia in oltre vent’anni di viaggi.
Di Marco Polo uomo sappiamo poco, ma sappiamo tanto dei suoi viaggi, di come scoprì l’Oriente e di tutto ciò che è riportato nel Milione (che, tra l’altro, se non fosse stato per il suo compagno di cella Rustichello da Pisa, non avremmo neanche quello). A raccontarci per bene il percorso, gli oggetti, le religioni, i confini e i popoli che Polo ha incontrato nel suo percorso verso l’Asia ci pensa alla grande la mostra a Palazzo Ducale a Venezia dal titolo: “I mondi di Marco Polo: il viaggio di un mercante veneziano del Duecento”. Infatti, a pensarci bene, in tutte le sale che potrete visitare di questa mostra, dal 6 aprile al 29 settembre 2024, non dovrete mai dimenticare che Marco Polo era un uomo del Duecento: non aveva aerei, Google Maps o sconti Booking; viaggiava come si faceva all’epoca, rimanendo itinerante per anni (che meraviglia!).
E in questi suoi viaggi il nostro eroe di cose ne ha viste, di affari ne ha fatti e di popoli ne ha conosciuti, creando il suo mito e per sua stessa affermazione “Ho visto più cose di quanto ne ho scritte”: Polo, insomma, amava più viaggiare che raccontare; non fu a caso il Kublai Khan lo prese sotto la sua protezione, come ha raccontato anche Italo Calvino in Le città invisibili, ma non solo: per lui gestì anche molti traffici di merci e contratti importanti, come raccontato in questo progetto museale che lo omaggia. Molti degli oggetti che vedrete in mostra sono proprio datati intorno al 200 e a farci capire meglio il percorso intrapreso dal veneziano ci sono mappe e video che documentano molto bene il tutto.
Ma quale Marco Polo esce da questa mostra? Sicuramente il Polo mercante, che poi di fatto quello era ed era capace di fare, affari a Venezia come in Oriente: la sua famiglia era storicamente una delle più importanti nel settore. Ma se dovessimo usare un termine improprio, definirei il Marco Polo di questa esposizione una sorta di rockstar. Sì, non tutti possono dire di aver fatto nel medesimo periodo storico quello che ha fatto lui; proprio come le vere rockstar, Marco Polo aveva un’unicità che nella mostra è palese: l’arte di vendere è tra le più raffinate e difficili da conoscere e applicare. Questo e molto di più, insieme a pezzi di gioielleria, sete asiatiche e sculture varie, vi attendono a Venezia in “I mondi di Marco Polo”. Che, per la cronaca, non è solo un’occasione per celebrare la vita e le opere di questo straordinario veneziano 700 anni dopo la sua morte, ma anche un’opportunità per promuovere l’inclusività culturale e l’educazione attraverso l’esplorazione delle diverse culture e tradizioni del mondo.
Piccolo aneddoto storico: ricordate le mille lire degli anni ’80 e ’90? Raffiguravano un signore barbuto a cui è stato erroneamente attribuito il nome Marco Polo. Storicamente non esistono fonti che raccontino l’aspetto reale del mercante di Venezia; questo è dovuto anche alla poca documentazione scritta che riguarda il Marco Polo persona e nella mostra anche questo aspetto viene incluso. Attraverso esposizioni, incontri e approfondimenti per tutte le età, la mostra si propone di ispirare le nuove generazioni a seguire le orme di Marco Polo nel loro percorso di scoperta e conoscenza del mondo, per celebrare questa figura così mitica e ancora poco conosciuta.