Proroga fino al 15 settembre la mostra che Fano dedica al ritorno in città della Pala di Durante, dopo un grande lavoro di restauro dell’Opificio delle Pietre Dure, conosciuta anche come Pala di Fano dipinta da Pietro Perugino. La mostra-dossier al Palazzo Malatestiano consente di vedere la Pala e ogni sua sezione eccezionalmente ad altezza d’uomo, così da poterne apprezzare i dettagli.
Ha destato grande interesse il rientro in città della Pala di Durante, un’opera identitaria per Fano, detta infatti anche Pala di Fano, dopo un mirabile restauro condotto da un laboratorio di eccellenza, quale è l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. La mostra-dossier “Pietro Perugino a Fano. Primus pictor in orbe” è allestita presso la sala Morganti del Palazzo Malatestiano. Il notevole apprezzamento da parte di pubblico e critica e le numerose richieste di visita ne hanno siglato la proroga per i prossimi mesi. La mostra, curata da Anna Maria Ambrosini Massari con Emanuela Daffra.
‘Primus pictor in orbe’: ‘primo pittore al mondo’, così viene descritto Perugino nel contratto del 1488 che lo portava a lavorare a Fano dove avrebbe realizzato due opere eminenti: la Madonna con il bambino in trono e i santi Giovanni Battista, Ludovico di Tolosa, Francesco, Pietro, Paolo e la Maddalena, detta Pala di Durante, e l’Annunciazione. Nella mostra-dossier sono inoltre esposti resoconti dell’eccezionale restauro e confronti fondamentali, grazie a riproduzioni digitali. In particolare, quello con la cosiddetta ‘pala gemella’, realizzata per l’altare maggiore della chiesa degli osservanti di Senigallia. Un confronto accattivante, con elementi didattici e scientifici di straordinaria importanza, che ci portano dentro le grandi botteghe artistiche del tempo. Novità della mostra è la pubblicazione di un quaderno didattico, realizzato con il contributo di Confindustria Pesaro Urbino – Comitato Cultura.