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La settimana dell’arte di Lisbona: da ARCO ai grandi musei e alle mostre

Arco Lisbona 2024
Arco Lisbona 2024

Se a Milano continua a piovere, a Lisbona la primavera è ufficialmente esplosa. I viali della città si vestono del blu dei fiori di Jakaranda e l’arte contemporanea fa da protagonista. La fiera ARCOlisboa, visitabile fino alle 19:00 di quest’oggi, è il perno rotante di una serie di appuntamenti e novità diffuse per tutta la città. Ecco quelle da non perdere.

ARCOlisboa

Alla Cordoaria Nacional un tempo si producevano le corde per le navi della marina portoghese che salpavano per le Americhe. Oggi l’edificio ospita la fiera d’arte contemporanea ARCOlisboa, sorella minore di ARCOmadrid, giunta alla sua sesta edizione. Il numero delle gallerie partecipanti è cresciuto del 28% rispetto allo scorso anno, con 83 gallerie partecipanti provenienti da 22 paesi diversi, tra cui molte dalla penisola iberica. La fiera presenta uno spaccato del panorama dell’arte contemporanea di Portogallo e Spagna, ma anche Sud America e Africa, a cui dedica un’intera sezione: Africa in Focus, curata da Paula Nascimento (già curatrice del padiglione angolano alla 55a Biennale di Venezia, vincitore del Leone d’Oro per la “migliore partecipazione nazionale”), con 8 gallerie provenienti da Angola, Marocco, Mozambico e Sudafrica. Tra le gallerie della sezione Opening c’è anche 4710 Gallery di Tbilisi, la cui decisione di esporre l’artista Merab Gugunashvili – la cui arte queer affronta tematiche di genere, sessualità e identità sessuale – non poteva essere più carica di significato, in un momento in cui il governo georgiano fa uso della retorica anti-gender per sostenere la propria, inquietante, propaganda.

Tra le gallerie italiane ci sono Monitor (Roma-Lisbona-Pereto), Z2O Sara Zanin (Roma,)193 Gallery (Venezia-Parigi) e LIS10 Gallery (Arezzo-Parigi), quest’ultima con uno stand dedicato a fotografie e dipinti di Laetitia Ky (1996): l’artista-attivista che con le sue acconciature si batte per i diritti delle donne in Costa d’Avorio.

Arco Lisbona 2024

MAAT – MUSEUM OF ART, ARCHITECTURE AND TECHNOLOGY

Ubicato per metà nell’ex centrale elettrica Central Tejo e per metà nell’avanguardistica “onda bianca” di Amanda Levete Architects, il MAAT è una della realtà più interessanti a Lisbona dedicate all’arte contemporanea e all’architettura. Sulla sponda del Tago, nel quartiere di Belém (non lontano dalla famosa Torre e dal Monastero dos Jerónimos). Negli spazi inaugurati nel 2017, il museo ospita mostre istituzionali dedicate ad artisti di fama internazionale: a inizio anno, Joana Vasconcelos (1971), una delle artiste portoghesi più famose del momento (il cui studio è proprio a Lisbona, di fronte al Museu do Oriente) ha allestito un’enorme installazione di tessuti e luci, e il cui gigantesco “Solitaire” accoglie il visitatore all’ingresso del museo. Da inizio maggio fino al 7 ottobre, il protagonista è Ernesto Neto (Rio de Janeiro, 1964), gigante dell’arte contemporanea in Brasile, con un’istallazione di corde, funi, tamburi e spezie che, se da un lato ripensano la storia coloniale del Portogallo in Brasile, dall’altro celebrano quella fusione di popoli e culture che ancora oggi definisce la bellezza di entrambi.

Arco Lisbona 2024

CAM – CENTRO DE ARTE MODERNA GULBENKIAN

Un tour artistico di Lisbona che si rispetti non può escludere una visita al Gulbenkian Museum, il museo nato dalla collezione dell’imprenditore e filantropo armeno Calouste Gulbenkian (1869-1955). Se la passeggiata nel giardino e tra capolavori d’arte egizia e islamica, dipinti antichi e moderni (fino al 9 settembre il museo ospita lo strepitoso Ritratto di Filippo IV del Velasquez, in prestito dalla Frick Collection) è un grande classico, la vera novità è il nuovo Centro de Arte Moderna Gulbenkian. Presentato a stampa, collezionisti e autorità il 23 maggio, questo nuovo edificio dedicato all’arte contemporanea in tutte le sue declinazioni aprirà ufficialmente al pubblico il 20 settembre di quest’anno. Protagonista assoluto, l’architetto giapponese Kengo Kuma, che ha pensato un edificio in pietra bianchissima con una grande struttura a vela in legno e ceramica (omaggio alle tradizioni artigianali giapponese e portoghese) che lo connette al giardino, progettato da Vladimir Djurovic come una coreografia autonoma di piante autoctone.

Arco Lisbona 2024

 ATELIER – AN EXHIBITION BY PEDRO CABRITA REIS

Una cosa che a Lisbona sanno fare molto bene è riqualificare ex spazi industriali in centri culturali e di aggregazione. Con un’area di circa 3000 metri quadri, Mitra è un’ex zona industriale nel quartiere di Marvi la riconvertita in uno spazio inclusivo per la comunità locale. Dal 18 maggio fino al 28 giugno otto dei suoi padiglioni ospitano una grande retrospettiva di Pedro Cabrita Reis (1956), uno dei più importanti artisti contemporanei portoghesi, protagonista del padiglione Portogallo alla Biennale di Venezia del 2003.ATELIER, che è visitabile gratuitamente, è stata curata dall’artista stesso come ipotetico studio d’artista. La mostra, che raccoglie oltre 600 opere realizzate in momenti diversi della sua carriera, dagli anni Settanta fino a oggi, è un’occasione per scoprire produzioni meno conosciute dell’artista, come quella pittorica, a tratti lontane dall’immaginario delle sculture che lo hanno reso famoso (e che sono state di solito esposte in Italia), ma che ne dimostrano l’incessante eclettismo formale e stilistico.

Arco Lisbona 2024

MACAM – MUSEU DE ARTE CONTEMPORÂNEA ARMANDO MARTINS

Una grande scommessa è quella del collezionista portoghese Armando Martins, che ha acquistato il settecentesco palazzo Palácio dos Condes da Ribeira Grande in Rua da Junqueira per trasformarlo in uno spazio per metà museo d’arte contemporanea, per metà hotel di lusso. Quello che sarà il futuro MACAM – Museu de Arte Contemporânea Armando Martins, è al momento ancora un cantiere, ma la cappella sconsacrata e le due terrazze (gli unici ambienti al momento terminati) danno un indizio di quella che sarà la programmazione museale: spazio agli artisti iberici, come Carlos Aires (1974), ma anche a figure internazionali come l’americana Angela Bullock (1966), che per una delle terrazze ha pensato una grande scultura site-specific in dialogo con la facciata in ceramica di Maria Ana Vasco Costa (1981, vincitrice di diversi Surface Design Awards). Opere degli artisti della proposta museale andranno ad arricchire le stanze dell’hotel, che all’esperienza dell’arte andranno a unire quella di un’hospitality a cinque stelle. Da prenotare in anticipo per l’edizione di ARCOlisboa del prossimo anno.

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