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Un “lessico famigliare”: nasce la Fondazione Sandra e Giancarlo Bonollo

Isabella Ducrot. Vegetal Devotion. Ph. Giovanni Canova. Courtesy l'artista e T293
Fondazione Bonollo. Ph. Giovanni Canova
Uno spazio creato per contenere il frutto di venticinque anni di ricerca. I coniugi Sandra e Giancarlo Bonollo hanno scelto Thiene come sede della loro Fondazione.

L’istituzione nasce dalla passione per l’arte della coppia di collezionisti Sandra e Giancarlo Bonollo che insieme hanno saputo costruire una visione personale della scena contemporanea. Sede della Fondazione sono gli spazi dell’ex Collegio delle Suore Dimesse, antico complesso settecentesco nel centro storico di Thiene. Alla base della nascita della Fondazione è la volontà dei due collezionisti di condividere il proprio percorso, che attraversa in maniera trasversale il mondo dell’arte concretizzandosi in una raccolta di grandissimo pregio.Il programma culturale che ne scaturisce mira a valorizzare i talenti più innovativi del panorama artistico contemporaneo e costruire un vero e proprio crocevia internazionale, restituendone una visione privilegiata alla comunità locale anche attraverso la riscoperta di luoghi dimenticati ma pieni di poetica.

Gli interni dell’ex Chiesa delle Dimesse accoglieranno, fino al 28 settembre 2024, la mostra Vegetal Devotion, personale di Isabella Ducrot (Napoli, 1931). L’esposizione, a cura di Marta Papini, presenta una selezione di opere realizzate con ritagli di carta e tessuti dai colori accesi, che raffigurano composizioni vegetali e floreali e omaggiano le arti della scrittura e della calligrafia, rievocate in mostra attraverso i frammenti di corrispondenza epistolare intessuti nelle stoffe.

Isabella Ducrot. Vegetal Devotion, installation view, a cura di / curated by Marta Papini, Fondazione Bonollo. Ph. Giovanni Canova. Courtesy l’artista e T293

Contestualmente, gli spazi espositivi della Fondazione Bonollo ospiteranno la mostra collettiva Lessico Famigliare fino a sabato 21 settembre 2024. Il progetto espositivo, a cura di Chiara Nuzzi, inaugura la programmazione di mostre collettive pensate per restituire nuove letture curatoriali proprio a partire dalle opere che compongono la collezione di Sandra e Giancarlo Bonollo. Il titolo della mostra si riferisce all’omonimo romanzo autobiografico di Natalia Ginzbur del 1963. Attraverso frammenti di ricordi e momenti di intimità, il libro racconta la vita quotidiana della famiglia

Un progetto espositivo interessante che riunisce i lavori di dieci artisti contemporanei di provenienze e generazioni differenti, riuniti in una riflessione dedicata al tema della memoria e dell’identità: Paweł Althamer (Varsavia, 1967), Ed Atkins (Regno Unito, 1982), Neïl Beloufa (Parigi, 1985), Patrizio Di Massimo (Jesi, 1983), Claire Fontaine (collettivo fondato a Parigi, 2004), Louisa Gagliardi (Zurigo, 1989), Tracey Moffatt (Brisbane, 1983), Frida Orupabo (Sarpsborg, 1986), Cally Spooner (Regno Unito, 1983) e Cathy Wilkes (Belfast, 1966).

Patrizio Di Massimo, How Many Times I Have To Tell You This Ah???, 2018, installation view – Fondazione Bonollo, 2024. Ph. Giovanni Canova

L’esposizione svela attraverso le opere esposte una grammatica visiva ed emotiva che risulta famigliare e al contempo collettiva. Le storie individuali racchiuse in ogni opera rievocano tematiche ed esperienze dal valore universale, in grado di trovare una propria eco in ciascuno di noi.

“La mostra indaga tematiche quali intimità, collettività e memoria in un’epoca di crisi e si propone di esaminare il potenziale plurale dell’arte contemporanea attraverso una riflessione che muove dal personale al collettivo per confrontarsi con il presente” (Chiara Nuzzi, curatrice)

La mostra Lessico Famigliare crea un ritratto dell’esistenza umana in tutta la sua complessità, dove le opere dalla Collezione Bonollo raccontano un universo emotivo in grado di risuonare nell’esperienza quotidiana di ciascuno di noi.

fondazionebonollo.com

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