Ricca e varia la prossima asta di Arti decorative del ’900 e Design. In programma il 3, 4 e 5 luglio 2024 a Milano, la vendita è suddivisa in quattro tornate, per un totale di 594 lotti (esposizione 27, 28, 29 giugno 2024).
In attesa delle vendite dedicate all’arte dell’Ottocento (25,26 giugno) e alla Filatelia (27 giugno), Il Ponte guarda avanti e prosegue il suo giugno d’aste con l’appuntamento dedicato alle Arti decorative del ’900 e Design. Un incanto dove spicca, per importanza internazionale, L’Annunciazione di Margaret Macdonald (1864-1933) artista scozzese membro dei Quattro di Glasgow e moglie dell’architetto Charles Rennie Mackintosh, nonché pioniera dell’Art Nouveau e del Modern Style. Il pannello in alluminio battuto, dopo essere stato realizzato nel 1896 ed esposto in numerose mostre internazionali, fu fu acquistato dal pittore Ettore De Maria Bergler prima di andare disperso. Recentemente ritrovato in una collezione privata italiana, sarà proposto in vendita al termine della prima tornata alla stima di 20-30 mila euro (lotto 145).
Dal notevole afflato artistico anche l’immaginifica specchiera dal fiammeggiante profilo geometrico realizzata da Ernesto Michahelles, in arte Thayaht, nel 1922. Ideato per il grande magazzino Macy’s di New York, il prototipo è rimasto un esemplare unico e fu esposto alla III Biennale di Monza del 1927 (lotto 70, stima 10-15 mila euro). E che dire di Roberto Menghi, che nel 1954 per rivestire la cappa del focolare di Casa Fiaccadori a Milano chiamò a collaborare Fausto Melotti. L’artista ricoprì dunque l’oggetto con luminose ceramiche a lustro metallico, rendendolo oggi un oggetto scultoreo a sé stante stimato 16-18 mila euro (lotto 71).
Presente anche Luigi Ontani con l’allusiva opera “Pio tempio d’empio tempo”, così come una sezione di “vetri” realizzati da artisti contemporanei che hanno appreso le tecniche del vetro d’arte muranese. Dei pezzi unici firmati (lotto 105, stima 3.5-4 mila euro e lotto 111, stima 6.5-7 mila euro): due vasi di Yoichi Ohira, tre vasi di Ritsue Mishima e uno molto raro di Dale Chihuly. Immancabile una piccola collezione di lampade di Max Ingrand e Fontana arte, tra cui un lampadario “Dhalia” a sedici braccia e uno specchio “2044” con gemme di cristallo (lotto 87, stima 11-12 mila euro e lotto 88, stima 16-18 mila euro).
Segnaliamo, attingendo dal catalogo, una collezione di oggetti di Gabriella Crespi, fra i quali la rara lampada “Salice” della fine degli anni Sessanta (lotto 9, stima 8-9 mila euro); un gruppo di arredi, pezzi unici, disegnati nel 1940 e negli anni Sessanta da Luigi Zuccoli, architetto comasco sodale di Giuseppe Terragni (lotto 38, stima 650-700 euro – lotto 45, stima 850-900 euro); una serie di arredi degli anni Trenta progettati da Piero Portaluppi (lotto 35, stima 1.6 mila euro – lotto 37, stima 3-4 mila euro); un tavolino di Osvaldo Borsani e Lucio Fontana, con decoro informale firmato dal pittore (lotto 49, stima 17-20 mila euro); diversi arredi di Ico Parisi, fra cui una coppia di sedie e un portariviste in legno di castagno, sinora rimasti inediti sul mercato del collezionismo, e in origine pubblicati dalla rivista «Stile» nel 1946, oltre a una coppia di rare poltrone “839” per Cassina (lotto 63, stima 4.5-5 mila euro – lotto 64, € stima 1.7-1.8 mila euro- lotto 65, stima 11-12 mila euro).