L’energia visionaria di Fabrizio Plessi, pioniere della videoarte e delle videoinstallazioni in Italia, sbarca a Como. Questo autunno, dal 5 ottobre al 17 novembre, il Palazzo del Broletto accoglie TUTTOPLESSI, un progetto espositivo che racconterà una preziosa sintesi di sessant’anni di carriera del grande artista riconosciuto a livello internazionale. La mostra, curata da Paolo Bolpagni e Giovanni Berera con il coordinamento scientifico di Ilaria Bignotti, rivelerà al pubblico la summa della rivoluzione tecnologica di Fabrizio Plessi, sviluppata negli anni settanta del Novecento, ma che continua a regalare stimoli e suggestioni anche agli inizi del terzo decennio del nuovo millennio. Lo spettacolare allestimento, appositamente pensato per la sala della sede medievale del governo cittadino comasco, proporrà sei enormi portali tecnologici, ciascuno dei quali conterrà un complesso sistema video da cui scaturiranno delle immagini che saranno amplificate da una vasca, posta ai piedi di ciascun portale, in un rispecchiamento dinamico delle immagini in movimento.
Ognuna di queste installazioni espliciterà visualmente i temi più caratteristici della sua ricerca, legata a elementi naturali come l’acqua, il fulmine, il fuoco, la lava, l’oro, il fumo. “Le grandi strutture progettate per il Broletto di Como – dichiara Paolo Bolpagni – sono, al di là del medium e del linguaggio impiegati, come le pitture rupestri di Lascaux: racconti, narrazioni di verità mitiche, di archetipi, e al contempo strumenti gnoseologici, che ci parlano di noi e della natura, e di noi in quanto natura”. I monumentali archi pensati per Como genereranno un flusso d’immagini e suoni che racconteranno accadimenti spazio-temporali, come l’acqua che scroscia e scorre, il fulmine che lacera il cielo nero e scoppia, il fuoco che crepita e sale, la lava che si scalda ed esplode, l’oro che cola e si fonde nel nero della Vanitas, il fumo che si dirada e mostra uno scorcio tratto dalle Carceri di Giovanni Battista Piranesi.
“Disegnare il carbone, la paglia, il marmo, il ferro, la terra – afferma Fabrizio Plessi -, diventa un mezzo per avvicinarmi e capire fino in fondo la fisicità ancestrale di questi materiali, rappresentati sempre e comunque a contatto o a confronto con i mezzi in uso della tecnologia. Da questo “scontro” solo apparente di sostanze così diverse, da queste “convivenze impossibili” tra povertà del naturale e ricchezza cangiante dell’elettronico, da questi forzati assemblaggi divenuti poi quasi biologicamente vasi comunicanti, da tutti questi “diversi possibili”, sono nati nel corso degli anni molteplici, infiniti progetti, perfettamente studiati e rappresentati, moltissimi dei quali ancora non realizzati”. Da questa riflessione del Maestro scaturisce il titolo della mostra: “TUTTOPLESSI – ricorda Ilaria Bignotti – è un titolo coraggioso, perentorio, che guarda al fiume dei progetti e delle installazioni, delle videosculture e delle video narrazioni fluttuanti, dinamiche, appassionate che il maestro ha realizzato nell’arco di quasi sessant’anni di ricerca e produzione… Fabrizio Plessi è un guerriero tecnologico, un poeta antico, un esploratore impavido che, come un alchimista, sa mescolare natura e cultura, tecnologia e arte, parola e immagine, suono e meccanizzazione, luce e acqua”.