Assemblata dagli ’30 agli anni ’80 del Novecento, la Abrams Family Collection racconta l’arte del suo tempo, dagli autori più noti a quelli più ricercati. Alcune delle sue opere saranno vendute da Sotheby’s il 27 settembre 2024 a New York. In programma, successivamente, un’asta online dal 20 al 30 settembre e varie aste durante l’autunno.
Nel corso di sette decenni, la famiglia Abrams ha rivoluzionato l’industria editoriale di belle arti e libri illustrati, portando l’arte nelle case di milioni di persone. Un impegno professionale e culturale motivato dalla comune passione artistica di Harry N. Abrams e suo figlio Robert [Bob] Abrams, che si è declinata anche in una decennale raccolta di opere.
Assemblata principalmente dagli anni ’30 agli anni ’80, la Abrams Family Collection riflette una coraggiosa ostinazione nel ricercare nell’arte il senso del presente, perpetrata attraverso la selezione e il supporto ad artisti che operavano nella loro contemporaneità. Da Isamu Noguchi a Bob Thompson, da Marisol a Georges Mathieu, la collezione restituisce una visione completa su quasi ogni decennio del Novecento, evidenziando le correnti artistiche dominanti con quelle sperimentali. Anche per questo, molte delle opere compaiono oggi all’asta per la prima volta, mentre al tempo erano state acquisite direttamente dagli artisti.
L’impresa collezionistica della famiglia inizia con Harry N. Abrams, che fondò la sua omonima agenzia editoriale nel 1949, la prima azienda negli Stati Uniti a specializzarsi nella creazione di libri d’arte: Harry N. Abrams, Inc. Negli anni ’30, fece le sue prime acquisizioni, affascinato dal realismo americano, prima di rivolgere la sua attenzione al modernismo europeo, per abbracciare poi la Pop Art già negli anni in cui stava nascendo, stringendo amicizia con artisti come Tom Wesselmann, Jim Dine, Chryssa e Andy Warhol. Non meno intensa l’attenzione verso artisti più radicali come Jesús Rafael Soto, di cui Abrams comprò una scultura che aveva visto alla Biennale di Venezia del 1964.
Quando la collezione, la sua conservazione e il suo ampliamento, sono passati nelle mani di Bob, la filosofia non è affatto cambiata. Il figlio prosegue nel solco del padre aggiungendo alla raccolta lavori di artisti come Robert Indiana, ma anche guardando all’astrazione internazionale di Manolo Millares e Georges Mathieu. Da Noguchi, per esempio, acquistò direttamente una scultura che non fece in tempo a lasciare il suo studio.