Babuino presenta un trittico d’aste a Roma – 17, 18, 19 settembre 2024 – che spaziano dai dipinti antichi all’antiquariato, dai gioielli ai mobili d’eccezione.
Due uomini vestiti di nero posano in piedi per un ritratto. Il primo è un frate, il secondo un gentiluomo. Il primo guarda da destra verso sinistra, il secondo fa il movimento opposto. Una postura che favorisce il dialogo tra i due, o almeno uno sguardo. Così affiancati, anche il nostro, di sguardo, si posa su di loro con più acume, stuzzica il confronto. Il Frate con libro in mano di Leandro Bassano posa davanti a una tenda che copre parzialmente una libreria; con la mano sinistra si appoggia a una sedia e regge gli occhiali, con la destra tiene un libro, in cui infila l’indice per ricordare il segno. Come se Bassano l’avesse incrociato casualmente e gli avesse chiesto, al volo, di posare come se per immortalare il ritratto bastasse un click. Più austero il Dipinto di gentiluomo di Tanzio da Varallo, immerso in un fondale così scuro da sfiorare l’astratto. Lo vediamo vestito con un sobrio abito nero, cinto in vita, e un elegante gorgiera bianca, posto di tre quarti a figura quasi intera. Nella mano destra regge un guanto. Sappiamo che al tempo, il soggetto, aveva cinquantacinque anni.
Ora, invece, le due figure sono al centro dell’asta di antiquariato di Babuino, divisa in tre momenti: martedì 17 settembre, Importanti dipinti antichi, arredi e marmi; mercoledì 18 settembre, Dipinti e Arredi del XIX secolo; giovedì 19 settembre, Gioielli, argenti e collezionismo. Se il frate è stimato 15-20 mila euro, il gentiluomo arriva fino a 20-25 mila euro. Sono loro a guidare una selezione che vanta altri elementi interessanti, come Peleo raggiunge Teti sulla riva del mare, proveniente da una famiglia napoletana e realizzato da Paolo De Matteis (stima 10-15 mila euro). Oppure la coppia di dipinti ad olio su ardesia di Salvator Rosa: Battesimo di Clarinda e Clarinda rapita da due egiziani (stima 12-18 mila euro).
Tra gli arredi spicca la coppia di consoles in legno dorato, risalente alla Napoli del XVIII secolo e caratterizzata da piani in marmo giallo antico, fronte e fianchi scolpiti a grande rocaille, affiancata da ghirlande cadenti e sottolineata da ramages con finali arricciati (stima 8-12 mila euro). Dalla Venezia del XVIII secolo proviene invece la coppia di specchiere in legno dorato, con cornice scolpita a piccole volute, foglie e racemi, che in asta Babuino propone con una valutazione di 7-10 mila euro. Fronte e fianchi scolpiti a grandi volute vegetali, riccioli e rocailles gli elementi che impreziosiscono una console in legno dorato, con piano in marmo nero antico, risalente alla Roma periodo Luigi XIV (stima 2.5-3.5 mila euro). Scivola la stima (800-1.2 mila euro) ma rimane intensa l’attesa anche per l’orologio in bronzo dorato proveniente dalla Francia dell’ultimo periodo Luigi XVI; a caratterizzarlo la cassa a torretta affiancata da figure di musici con cetra e spartiti musicali titolati ‘Air du Troubadour’.
Per quanto riguarda i gioielli, i collezionisti hanno già individuato il pezzo forte: una spilla in oro bianco 18 kt. a sagoma floreale, impreziosita con zaffiri e brillanti taglio tondo e taglio baguette (stima 5-7 mila euro). In oro bianco 18 kt. anche l’anello con zaffiro centrale cabochon e contorno con brillanti a taglio tondo e taglio baguette, stimato 3-5 mila euro. In oro giallo, sempre 18 kt., è invece l’anello impreziosito con zaffiro centrale taglio ovale, due brillanti taglio triliant laterali e contorno con pavè di brillanti (stima 1-1.5 mila euro).