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BIAF 2024. Le opere da non perdere alla Biennale internazionale dell’Antiquariato di Firenze

Gian Lorenzo Bernini, Quattro teste grottesche urlanti. Flavio Gianassi Gian Lorenzo Bernini, Quattro teste grottesche urlanti. Flavio Gianassi
Giovanni Antonio Sogliani (Firenze 1492-1544), Madonna col Bambino, San Giovannino e due angeli (olio su tavola, diametro cm 88)

Dopo i giorni di preview, apre oggi 28 settembre la Biennale internazionale dell’Antiquariato di Firenze 2025 (BIAF). Indubbiamente uno degli appuntamenti fieristici più prestigiosi al mondo, è visitabile fino al 6 ottobre. Ecco alcuni dei capolavori da non perdere.

Mentre scriviamo la Sindaca Sara Funaro si appresta a tagliare il nastro inaugurale della 33esima edizione della Biennale internazionale dell’Antiquariato di Firenze. Lo scenario è quello di Palazzo Corsini, che per tre giorni si fa teatro dello spettacolo messo in scena dalle 80 gallerie invitate a partecipare alla fiera, dal 1959 una delle poche in grado di proporre opere di qualità museale tra i suoi stand. Se l’anima che si specchia nell’Arno è inevitabilmente antica, l’immagine restituita non è avulsa da liete contaminazioni moderne e contemporanee, che tra accostamenti e intenzionali dissonanze movimenta un appuntamento che ha crismi dell’unicità.

Non a caso tra i suoi corridoi, nelle giornate di preview, si sono visti sfilare figure di primo piano nel mondo dell’arte mondiale: da Davide Gasparotto, curatore del Getty Museum di Los Angeles, a Eike Schmidt, che torna a Firenze nella veste di Direttore Generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte. Come loro tanti altri direttori di musei e curatori, forse ancora prima dei collezionisti privati, hanno setacciato la fiera alla ricerca dell’opera giusta, quella utile ad ampliare le rispettive collezioni. D’altra parte, come e forse più degli altri anni, la proposta, come detto, è di assoluta qualità.

Michelangelo, Studio di Giove. Galleria Dickinson

Basta citare lo Studio di Giove in mostra da Dickinson Gallery, un’entusiasmante riscoperta che ha aggiunto un’opera all’esiguo numero di disegni esistenti di Michelangelo. Acquistato in asta a Parigi oltre trent’anni fa come lavoro anonimo, è ora considerato da molti importanti studiosi come il primo disegno conosciuto del maestro rinascimentale, basato su un frammento di marmo romano e caratterizzato da distintivi tratti stilistici appresi da Michelangelo nello studio fiorentino di Domenico e Davide Ghirlandaio. Anche per questo, la richiesta della galleria è di 2 milioni di euro.

Canesso presenta una Madonna col Bambino del Bronzino, già passata per BIAF nel 1961, quando fu scoperta, ma attribuita erroneamente al Bronzino. Ora si ripresenta dopo studi più accurati e la partecipazione alla grande mostra su Donatello a Palazzo Strozzi (2022). La richiesta per l’opera è di circa 2,5 milioni di euro. Caretto & Occhinegro punta sul San Girolamo in Preghiera di Ambrosius Benson, prezioso olio su tela valutato 150 mila euro. La debuttante Flavio Gianassi dalla sua sede a Londra porta, tra le varie opere, anche quattro incredibili bronzetti di Gian Lorenzo Bernini (1,6 milioni di euro) e la Crocifissione di Giovanni da Rimini, valutata 190 mila euro.

Gian Lorenzo Bernini, Quattro teste grottesche urlanti. Flavio Gianassi
Gian Lorenzo Bernini, Quattro teste grottesche urlanti. Flavio Gianassi

Tra i grandi pezzi in fiera, si distingue di certo il dipinto di Tiziano proposto da Galleria Carlo OrsiMadonna con il Bambino e Santa Maria Maddalena, databile tra il 1555 e il 1560, si caratterizza per la raffinata composizione e la profondità emotiva. Oltre che per l’eccellente stato di conservazione, che la differenzia da altre versioni simili conservate in grandi musei come l’Ermitage e gli Uffizi. Sensuale la Venere dormiente con Cupido e un amorino, 1618-1620 circa, proposta da Fondantico di Tiziana Sassoli e qualificata come opera di Giovanni Lanfranco, interprete in chiave moderna del Correggio. A certificare ulteriormente l’importanza dell’opera, la cui valutazione si aggira sui 600 mila euro, essa farà parte di una mostra che si terrà quest’autunno alle Scuderie del Quirinale.

Cantore Galleria Antiquaria punta forte su Il sogno di Giacobbe di Michele Desubleo, valutato circa 240 mila euro. Così come Longari non nasconde le aspettative riposte in un dipinto di Giacomo Ceruti, dall’alto valore culturale ed economico (circa 150 mila euro). Sale a 1,1 milioni di euro, invece, la richiesta per un altro lavoro di Ceruti, Portaroli che giocano a certe sulle ceste di vimini, presentato da Salamon, che per Mattias de’ Medici e Odoardo Farnese dettano il trattato di pace a Ponte a Centino, realizzato nel 1642 dal Borgognone, chiede fino a 180 mila euro.

Bruno Botticelli chiede 100 mila euro per la Testa del Vescovo Andrea de’ Mozzi, scolpita da un collaboratore di Arnolfo di Cambio tra il 1296 e il 1300. Da Walter Padovani, il prezzo del busto in marmo di Domenico Andrea Pelliccia, con il ritratto di Pietro Leopoldo I Granduca di Toscana, è attorno ai 200 mila euro. Romigioli Antichità presenta una delle tavole più importanti di Lorenzo di Bicci arrivate fino a noi. Si tratta di Madonna col Bambino in trono fra due angeli reggicortina e quattro angeli musicanti, caratterizzata da un particolare decorazione del drappo della Madonna, realizzato a sgraffito. La richiesta? 350 mila euro.

Angelo di Cosimo, detto Il Bronzino, Madonna col Bambino. Galerie Canesso
Angelo di Cosimo, detto Il Bronzino, Madonna col Bambino. Galerie Canesso

Antichità Giglio punta sulla contaminazione tra antico e moderno, con uno stand che ruota intorno alla scultura Folla di Gio Pomodoro, in dialogo con un’opera di Scolaio di Giovanni (Maestro di Borgo alla Collina) raffigurante Madonna con il Bambino tra i santi Antonio abate, Francesco, Caterina d’Alessandria e una santa martire, un’inedita testimonianza della pittura fiorentina degli inizi del Quattrocento. Tra attualità e passato anche lo stand di Galleria Continua, che ipnotizza i visitatori con Arcangelo glassdome III (2023) di Berlinde De Bruyckere, un’inquietante e affascinante scultura dell’artista belga, protagonista a Venezia di un’importante mostra nell’abbazia di San Giorgio.

Sconfina nell’Ottocento il Ritratto femminile di Giuseppe Molteni, presentato da Callisto Fine Arts per 20 mila euro. Quanto al soggetto, in passato la donna è stata identificata come la cantante lirica Giuditta Pasta. D’altra parte, insieme ad Hayez, Molteni era a metà Ottocento uno dei ritrattisti più ricercati di Milano e non solo. Sul versante pienamente moderno spicca un De Chirico da circa 2 milioni di euro nella proposta di Farsetti, che esposto avrà anche il fratello Savinio. Antonacci Lapicirella Fine Art vira verso un Boccioni non ancora futurista, con un Ritratto di giovane dal valore di 600 mila euro. Ancora più vicina a noi la proposta di Poggiali, che a BIAF porta una selezione di lavori di Karel Appel, Arnulf Rainer e Claudio Parmiggiani.

BERLINDE DE BRUYCKERE, Arcangelo glassdome III , 2023. Courtesy: the artist and GALLERIA CONTINUA
Berlinde De Bruyckere, Arcangelo glassdome III , 2023. Courtesy: the artist and Galleria Continua

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