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ArtVerona 2024 apre le porte: cosa troveremo in fiera (e fuori)

ArtVerona 2023
ArtVerona 2023

ArtVerona inaugura oggi venerdì 11 ottobre e prosegue fino a domenica 13 ottobre. 130 gallerie, tre sezioni e i tanti format ormai consolidati, sia all’interno che all’esterno della fiera.

Tre sezioni e centotrenta gallerie compongono l’edizione 2024 di ArtVerona, che mentre scriviamo ha ufficialmente aperto al pubblico. A introdurre i visitatori alla fiera, come ormai consuetudine, il Red Carpet, che quest’anno vede il coinvolgimento dell’artista Ugo Rondinone (1964, Brunnen) nella realizzazione di un tappeto di oltre 400 mq, dal titolo the rainbow brick road, dedicato ai diritti LGBTQIA+ in Italia.

Una volta avuto accesso agli spazi, ecco dispiegarsi il folto numero di gallerie, distribuite come segue: Main Section, cuore della manifestazione, costituita da un’importante e selezionata presenza di gallerie d’arte moderna e contemporanea, con proposte che spaziano dalle opere degli artisti storici passando dai mid-career fino ai più giovani. Innova, curata da Hannah Eckstein, si concentra sulle gallerie emergenti più sperimentali e di ricerca, a cui si chiede di presentare una monografia oppure una esposizione collettiva fino ad un massimo di tre artisti. Curated by, curata da Giacinto di Pietrantonio, è la sezione rivolta alle giovani gallerie che riflette sulla collaborazione tra queste e un curatore indipendente, chiamato a realizzare il progetto dello stand in chiave curatoriale.

Confermato poi, per il terzo anno, Habitat, sezione in cui l’opera di un artista viene approfondita in uno spazio immersivo creato ad hoc. Quest’anno l’iniziativa è dedicata a Fabio Mauri, di cui per la prima volta è esposta la collezione completa degli Zerbini, realizzati a più riprese tra il 1995 e il 2009, in cui l’artista mette letteralmente in terra pensieri e riflessioni, invitando il pubblico ad entrare nell’opera calpestandola e ad immergersi. quasi letteralmente, nel suo significato.

Fabio Mauri, Zerbini. Foto Claudio Abate

format in fiera vedono il ritorno di Visiting Curators, a cura di Maria Chiara Valacchi, che ospita alcuni professionisti del sistema dell’arte come Cristiana Collu, Nicolas Gitton, Luca Lo Pinto e Pierre-Alexandre Mateos, attivamente coinvolti ad ArtVerona 2024 nell’indagine di nuove ricerche artistiche e stand espositivi e per avviare proficui scambi ed opportunità con le gallerie presenti in fiera. Confermato anche StandChat, a cura di Saverio Verini, che racchiude una serie di dialoghi a tre voci tra il curatore e alcuni degli artisti e dei galleristi presenti ad ArtVerona, a partire dalle opere esposte all’interno degli stand. LAB, a cura di Giulia Floris, ospita quest’anno quattro artist-run-space: Cinevetrina, Esposizione Sud Est, FBI – Fondazione Benassi Iacopo, Viola Spettri.

Per Verona, sono altrettante le iniziative che si susseguono lungo la città. A Palazzo della Ragione, è in scena la mostra Mario Merz. Il numero è un animale vivente, visitabile fino al 30 marzo 2025. Il percorso espositivo si concentra sugli elementi archetipici che ritornano continuamente nella produzione dell’artista come forme coerenti di una ricerca all’insegna di una piena libertà espressiva. Del programma, denominato Art&TheCity, Palazzo Maffei Casa Museo, con l’opera generativa digitale e interattiva Borderland di Manuel Gardina, la mostra TOMORROWS – A Land of Water, a cura di Jessica Bianchera e Marta Ferretti, nelle storiche sale di Castel San Pietro, introdotta, venerdì 11 ottobre, da una live performance di Lorenzo Senni e dj set di Ritmica a cura di Path Festival.

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